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Unnatural Selection: gli apporti della CRISPR al futuro del genome editing

La CRISPR è una tecnica che permette agli scienziati di entrare direttamente nel DNA di una pianta, di un animale o di qualsiasi essere umano e di rimuovere o sostituire una parte del codice genetico di tale organismo.

Non è fantascienza, stiamo parlando di genome editing. Netflix apre con Unnatural Selection – letteralmente “Selezione Innaturale” – uno spiraglio su quello che potrebbe essere il futuro dell’ingegneria genetica e delle tecniche di manipolazione del DNA, tuttora al centro del dibattito etico-scientifico.

“If you had an idea that was going to outrage society, would you keep it to yourself?”  Charles Darwin.

“Se avessi un’idea offensiva per la società, la terresti per te?”

Unnatural Selection è un documentario Netflix del 2019, che porta lo spettatore direttamente a contatto con le tecniche di manipolazione del codice genetico da parte di pionieri dell’intelligenza artificiale, soffermandosi sui possibili risvolti morali, sociali e ambientali dell’editing genomico.

Il documentario è strutturato in quattro episodi, attraversati dal medesimo filo conduttore: i possibili risvolti dell’utilizzo di terapie geniche su pazienti affetti da malattie genetiche, giacché gli esiti positivi non risultano del tutto garantiti. Oltretutto la sostenibilità della spesa sanitaria risulta talvolta inconciliabile con l’accesso a tali terapie.

“If the misery of the poor be caused not by the laws of nature, but by our institutions, great is our sin.” – Charles Darwin

“Se la miseria dei poveri è causata non dalle leggi di natura, ma dalle nostre istituzioni, grande è il nostro peccato”

Era il 2003 quando l’Human Genome Project (Progetto genoma umano) – il cui obiettivo era quello di effettuare una mappatura completa dei geni costituenti il nostro patrimonio genetico – fu portato a termine. L’acquisizione di tali informazioni ha aperto nuovi orizzonti in campo scientifico in merito alla comprensione dei meccanismi evolutivi che hanno portato alla creazione dell’uomo.

Se considerassimo un foglio di carta contenente 6400 lettere fronte e retro, impiegheremmo circa un milione di fogli per contenere l’intero genoma umano. Basterebbe il cambio di una lettera per causare una malattia grave. Tale idea lascia intendere quanto risultino inevitabili, quando si parla di genome editing, i dilemmi bioetici in cui si rischia di incorrere nei tentativi di sovvertimento del processo evolutivo.

La scoperta della CRISPR-Cas9 ha portato a cambiamenti cruciali nella tecnologia dell’editing genomico. La proteina sarebbe infatti in grado di recidere il DNA e introdurre la modifica che possa consentire la correzione del gene causante la mutazione.

“In the long history of humankind (and animal kind, too) those who learned to collaborate and improvise most effectively have prevailed.” – Charles Darwuin

“Nella lunga storia del genere umano coloro i quali hanno imparato a collaborare e improvvisare più efficacemente hanno prevalso”.

D’altra parte però queste tecnologie potrebbero essere utilizzate non solo per debellare definitivamente le malattie genetiche – implicazione sulla quale si riscontra una sorta di convergenza di opinioni nell’ambito del dibattito scientifico – ma anche per un potenziamento delle abilità intellettuali e fisiche dell’essere umano.

Se però le tecniche di manipolazione genetica divenissero accessibili a tutti e ognuno di noi acquisisse le competenze per attuarle, probabilmente si genererebbe il caos e rischieremmo di incorrere in una selezione innaturale – volta a prediligere una nuova specie – che condurrebbe ancora una volta al darwinismo sociale.

“From so simple a beginning, endless forms most beautiful and most wonderful have been, and are being, evolved”.

“Da un inizio così semplice, innumerevoli forme bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano a evolversi”.Charles Darwin

La scoperta degli strumenti che avrebbero consentito la manipolazione del codice della vita sembrava essere lontana anni luce nell’universo scientifico, eppure è molto più vicina di quanto possa sembrare.

Denise Bossis

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Denise Bossis

Anticonformista costantemente in controtendenza, chitarrista all’occorrenza e tanto nostalgica dei mitici anni Ottanta da portarmi dietro un walkman mal funzionante. Sono Denise, ho 18 anni e un pò troppi capelli rossi. Attualmente frequento il Liceo Classico. Tra i miei vinili ho tanti sogni sparsi nel cassetto, tra cui quello di indossare magari un giorno il camice bianco.

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