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La “principessa Sissi” o imperatrice ribelle?

Faccio parte di quella schiera di ragazze che da piccole sognavano di essere principesse (e sono in molti a chiamarmi ancora così) e che amavano il cartone “La principessa Sissi”, che racconta la storia di Sissi e Franz e degli ostacoli frapposti al loro amore che però vengono superati e coronati dal matrimonio che unisce l’impero austriaco con quello ungherese.

Ma qual è la vera storia della principessa Sissi?

Il vero nome della principessa, che principessa non fu mai perché nasce come duchessa e diventa poi imperatrice, è Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach.

 Soprannominata Lisi dalla famiglia perché così firmava le sue lettere, Lisi divenne poi Sisi probabilmente per una sbagliata decifrazione della lettera l maiuscola. Il passaggio da Sisi a Sissi si ebbe grazie all’indimenticabile trilogia di Ernest Marischka, girata tra il 1955 e il 1958.

Per abitudine, continuerò a chiamarla Sissi, perché è così che tutti noi la conosciamo.

Sissi, dunque, nasce a Monaco di Baviera, figlia del duca Massimiliano Giuseppe di Baviera e di Ludovica di Baviera, quindi di due genitori appartenenti alla famiglia imperiale, con la sola eccezione che mentre la madre era la figlia del re Massimiliano I di Baviera, il padre discendeva da un ramo dei duchi di Baviera.

Curiosa e intelligente, amante della natura, degli animali e dei cavalli in particolare, non sembra assumere atteggiamenti che si aspetterebbero da una regale, infatti è ribelle e anticonformista. Cresce a stretto contatto con la natura nel castello di Possenhofen, sul lago di Starnberg.

Cosa succede poi, vi starete chiedendo?

Sentimentalmente parlando, a tredici anni si invaghisce dello scudiero di casa e trascorre giornate intere a scrivergli lettere d’amore, ma il ragazzo morirà di lì a poco, sconvolgendola.

La vera svolta nella sua vita avviene però con l’incontro dell’imperatore Francesco Giuseppe (il nostro Franz), figlio della zia, la quale avrebbe voluto che il figlio sposasse la sorella di Sissi, ossia Elena, educata, gentile e obbediente. Ma, come la maggior parte dei casi, il volere dei genitori non combacia con i sentimenti dei figli ed infatti Francesco Giuseppe si innamora di Sissi.

I due si sposano quasi subito. Vissero felici e contenti come ogni favola che si rispetti? La risposta è no (ed è duro da dire perché sono un’inguaribile romantica). Sissi mal sopporta le regole della corte di Vienna dove i due si trasferiscono e inizia ad accusare i primi sintomi che oggi sono riconducibili alla depressione, insieme a febbre e tosse. Pensa di scacciare via la malinconia pettinando continuamente i suoi bei capelli lunghi e biondi, usando maschere e facendo esercizi ginnici, sollevamento pensi, equitazione e scherma perché aveva il timore di invecchiare presto.

Dopo un anno di matrimonio, nasce la sua primogenita Sofia e l’anno dopo arriva la seconda, Gisella ed entrambe vengono cresciute dalla suocera che riteneva Sissi troppo giovane per il ruolo di mamma. Ma la nostra Elisabetta non si è mai lasciata piegare e combatte perché sia lei ad occuparsi dell’educazione delle sue bambine. Riesce anche a portarle con sé nel suo viaggio in Ungheria dove purtroppo Sofia si ammala e muore. La sua depressione si acuisce sempre di più.

Viene concepito il primo maschietto, l’erede Rodolfo, la cui nascita non bastò per farla stare meglio, per cui decise di recarsi in Portogallo, dove si dedica alla lettura e a scrivere poesie.

É una principessa molto amata dal popolo, nonostante la politica intransigente adottata dal marito, molto disprezzata soprattutto in Italia. Siamo nell’Ottocento, nel periodo in cui ogni stato cercava di espandersi e rivendicare autonomia.

L’amore per l’Ungheria le consente di svolgere un’importante opera di mediazione, infatti grazie a lei, Francesco Giuseppe riesce a firmare accordi con il paese, diventandone il sovrano e quasi in segno di lealtà nei confronti del pubblico, la donna concepisce lì la sua ultima figlia, Maria Valeria.

Il suicidio di suo figlio peggiora la sua situazione e da allora, si veste sempre di nero, smette di scrivere, di festeggiare il Natale, che era la sua festività preferita ma non rinuncia a viaggiare perché in questo modo, sentiva di potersi allontanare dalla sua vita.

La storia di questa “principessa” che voleva semplicemente essere libera termina il 10 settembre 1898, a Ginevra, dove l’anarchico Luigi Luccheni, venuto a conoscenza della presenza della reale, la accoltella diritto al cuore accanto al lago dove Sissi stava aspettando un battello.

L’imperatrice si accascia a terra ma riprende a camminare subito dopo, riuscendo addirittura a salire sul battello ma è lì che sviene tra le braccia di una contessa. Condotta al suo hotel, muore per un’emorragia interna. Aveva 60 anni.

Giunge così a termine la vita di una donna che ha lottato per non adeguarsi a nessun tipo di etichetta che le toglieva quell’autonomia e quella libertà di poter vivere la propria vita in totale indipendenza. Ma la sua storia sarà eterna!

Alessandra Liccardi

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Alessandra Liccardi

Alessandra Liccardi nasce a Napoli il 19 ottobre del 1995. Laureata in Lettere Moderne alla Federico II e laureanda in Filologia Moderna, ha la passione per i libri, che legge molto velocemente e la musica, infatti ha frequentato una scuola di canto e danze caraibiche. Svolge attività fisica regolarmente perché le piace stare in forma.

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