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Belli i milioni di streaming, ma ridatemi gli anni 90

Immaginiamo per un attimo di ritrovarci con le gambe penzoloni sul letto di nonna, quello sempre sfatto e pieno di cuscini. In tv le canzoni del Festivalbar e dalla cucina odore di fritto e di burro.

Il Tamagotchi ci avvisa che il nostro animaletto ha fame e nostra sorella da una musicassetta sembra ascoltare i Backstreet Boys.

Per la solita mania di guardarci i piedi abbiamo ancora i calzini bianchi con l’orlo di merletto, una gonna a quadri e un’espressione di chi pensa di saperla lunga.

Non navighiamo su Google, non esistono i gruppi WhatsApp per i compleanni, abbiamo i rullini e collezioni di schede telefoniche. Non abbiamo Maps, né i cartoni della Pixar, andiamo in vacanza in auto e rompiamo vetri con il Super Santos.

Mandiamo MMS e compriamo francobolli, non abbiamo l’iPhone X ma il citofono. Nostra sorella indossa pantaloni a zampa d’elefante con sotto le Buffalo, non c’è la fotocopiatrice ma l’amico ricco con la Treccani.

Adesso io dico, sì, va bene il progresso, ma anche un po’ meno.

Cade il Muro, approda Internet, le veline sposano i calciatori e i calciatori vanno a Ibiza, le hit di MTV anticipano quel tipo di tormentone rosso Coca Cola e gli anni 90 sono belli che pronti.

Forse è il caso di alzare il volume, sintonizzarci su una radio a caso nella nostra Alfa Romeo 164 e provare a riprenderceli questi anni.

Che poi diciamolo, ogni estate non aspettiamo altro che cantare Paola e Chiara.

50 Special dei Lunapop (1999)

Per chi la ama e chi la odia, un gruppo di 5 regaz pensano di potersi mettere le ali sotto i piedi cantando una manciata di luoghi comuni sulla loro città natale, Bologna. 50 special diventa l’occasione della vita, il punto giusto da cui far partire tutto e presentare l’unico disco dei Lunapop …Squérez?

Cremonini è ormai uno dei big della canzone italiana, ma 50 special non l’abbiamo mai superata: non importa che tu abbia una vespa oppure no se sei alla festa del liceo e dopo Gigi Dag si dimenticano di lei, prendi la borsa e scappa via.

Wannabe delle Spice Girls (1996)

Wannabe è il primo singolo del gruppo britannico tutto al femminile che in poche settimane conquista le classifiche e l’amore degli adolescenti dell’epoca, vendendo circa 7 milioni di copie.

Il brano oggi ha 25 anni e per festeggiare l’occasione le Spice hanno deciso di pubblicare un vinile e una cassetta in edizione limitata, con Wannabe (singolo originale), Wannabe (remix di Junior Vasquez), Wannabe (demo) e il brano inedito Feed Your Love.

Insomma, torniamo a spogliarci di tutte le inibizioni inutili.

Le ragazze stanno tornando e non è carino farle aspettare!

Battito animale di Raf (1993)

Per quanto Raf abbia sempre la stessa espressione da pesce palla anche a 61 anni (non si sa se lo scongelano per gli eventi oppure beve pozione polisucco) Battito animale era la canzone che più ascoltavo durante i viaggi di famiglia verso Pietra Paola. Vincitore del Festivalbar, il tormentone targato Raf, mette d’accordo un po’ tutti. È quella canzone semplice, genuina e vera, che parla di te, di lui, di lei, di noi, della leggerezza degli anni 90.

Come sempre, ogni anno, bravo Raf, ora possiamo tornare sotto zero!

Moi… Lolita di Alizée (2000)

Alizée al tempo aveva solo 15 anni e neanche lontanamente l’aspetto di una Lolita, ma nonostante il testo in francese, la canzone fu un successo sotto ogni aspetto. La Lolita del video, che è poi la cantante stessa, scappa di casa stanca di una famiglia troppo opprimente, prende in prestito dei soldi da un ragazzo e va a ballare in discoteca con la sorellina più piccola, fregandosene degli sguardi che attira su di sé.

L’atmosfera nabokoviana del suo personaggio e l’espressione un po’ allusiva nel video contribuirono al successo della canzone e fecero gridare alcuni allo scandalo, tant’è che in Inghilterra il video fu censurato perché secondo gli inglesi avrebbe potuto convincere le ragazzine a scappare di casa.

Vamos a Bailar di Paola e Chiara (2000)

Indubbiamente sono state le regine dell’estate 2000. Il ritornello di Vamos a Bailar strizza subito l’occhio agli iberici, che non possono che innamorarsi delle due ragazze decisamente sensuali in un video che pare volere attribuire un significato più ambiguo alla canzone.

Paola e Chiara vincono così il Disco per l’Estate 2000 e il Premio Radio al Festivalbar, definendosi così: cantanti italiane su musica latina ma anche ragazze trasgressive e sexy che sanno ballare su una musica decisamente orecchiabile. Voi provateci a canticchiarla senza muovere i piedi e battere le mani a ritmo di “nainaina”.

Ma la trasgressione paga una volta e la storia non le premierà ulteriormente.

Asereje di Las Ketchup (2002)

Quello delle sorelle Pomodoro è il tormentone più tormentone di tutti i tormentoni. Impossibile non conoscerne il balletto, che devi eseguire in qualunque posto tu ti trovi, altrimenti sono 5 anni di sfiga.

Aldilà del successo e della freschezza delle tre ragazze, in pochi sanno che il ritornello di Asereje si rifà alla prima strofa del brano Rapper’s Delight dei Sugarhill Gang, cantata dal punto di vista di chi, non capendo la lingua inglese, tenta di improvvisare usando parole a caso (tipo me).

In particolare proprio la parola Asereje corrisponderebbe alla prima frase del testo di Rapper’s Delight “I said a hip”.

Studiate l’inglese, è importante!

www.mipiacitu dei Gazosa (2001)

Shakerando Gazosa, telefonini e le tre parole della rete. Impossibile resistere a tanta furbizia: al mercato, in ufficio, sulla spiaggia, il ritornello sale sale sale come un fastidioso prurito e dunque “vu vu vu mi piaci tu”, che fai non la canti?

Il segreto del successo del brano dei Gazosa ha radici, inutile girarci intorno, nella pubblicità, e precisamente negli spot televisivi di Omnitel-Vodafone che andavano in onda circa 300 volte alla settimana.

Usate negli spot, le musiche acquistano una forza incredibile, spingendo spesso il pubblico a scoprire dischi usciti magari due anni prima nella totale indifferenza.

Senza contare che nel video e nella pubblicità compariva anche la modella Megan Gale e perciò possiamo anche chiuderla qui.

Serena Palmese

Leggi anche: Fammi una cover… ma solo se è indie

Serena Palmese

Mi piacciono le persone, ma proprio tutte. Anche quelle cattive, anche quelle che non condividono le patatine. Cammino, cammino tanto, e osservo, osservo molto di più. Il mio nome è Serena, ho 24 anni e ho studiato all’Accademia di belle Arti di Napoli. Beati voi che sapete sempre chi siete. Beati voi che sapete sempre chi siete.

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