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Eric Clapton: quanto conosci Slowhand?

Soprannominato “Slowhand” (“Mano lenta”), Eric Clapton si annovera fra i chitarristi più influenti della storia del rock e del blues per il suo virtuosismo sullo strumento.

Nell’arco della sua carriera si stagliano svariate collaborazioni.

È stato membro degli Yardbirds, dei John Mayall & the Bluesbreakers, dei Cream, dei Blind Faith, dei Delaney & Bonnie e dei Derek and the Dominos.

Ma sappiamo davvero tutto sull’uomo in blues per antonomasia?
  • L’origine del suo soprannome

Secondo le ipotesi più accreditate, il soprannome attribuitogli da Giorgio Gomelsky all’epoca degli Yardbirds nel 1964, “Slowhand” (letteralmente “Mano lenta”), sarebbe da imputare al fatto che Clapton fosse solito rompere la corda del Mi cantino durante i suoi concerti. Quanto tempo sareste disposti a impiegare per cambiare le corde alla vostra chitarra ogni qualvolta sia necessario? Noi chitarristi sappiamo che la procedura può variare da una durata di dieci minuti fino a richiedere addirittura un’ora. Vi sembra molto tempo? Pare che il nostro beniamino fosse molto lento nel cambiare le corde, da qui deriverebbe, in base a una seconda teoria, il suo soprannome. Fatto sta che “Slowhand” sembrò integrarsi al suo vero nome a tal punto da essere utilizzato sia dai suoi amici statunitensi sia dai fan sia dalla stampa musicale. Clapton decise addirittura di utilizzarlo come titolo di un suo album del 1977.

  • “Would you know my name? If I saw you in heaven…”

La tragica vicenda che si snoda intorno alle parole del singolo Tears In Heaven (letteralmente “Lacrime In Paradiso”), riguarda la vita privata del chitarrista. Il brano riuscì a fargli aggiudicare ben 3 Grammy Awards e fa parte dell’album Unplugged; è stato inoltre colonna sonora del film Rush. Scritto con Will Jennings nel 1991, rievoca la scomparsa in tenera età del figlio Conor Loren Clapton, avuto dalla showgirl italiana Lory Del Santo, morto il 20 marzo dello stesso anno cadendo dal cinquantatreesimo piano di un palazzo sulla 57th Avenue a Manhattan. Quel giorno Lory Del Santo si trovava nella stanza accanto a quella di suo figlio con Silvio Sardi, ultima fiamma della donna e proprietario dell’appartamento. Il bambino, che aveva solo cinque anni, precipitò nel vuoto sotto gli occhi della tata, attraversando una finestra sbadatamente aperta da un addetto alle pulizie.

  • “I say yes, I feel wonderful tonight…”

Pino Daniele ne inserì una versione rivisitata nel suo ultimo album La grande madre del 2012; Wonderful Tonight appartiene anch’essa all’album Slowhand del 1977. Clapton la scrisse per ammazzare il tempo nell’attesa che Pattie Boyd – allora sua moglie – si preparasse per la festa in onore di Buddy Holly la sera del 7 settembre 1976 a cui il chitarrista e la moglie avrebbero dovuto presenziare. Ma come tutte le storie d’amore, anche quella tra Clapton e la modella sarebbe stata destinata a terminare di lì a poco. A tal proposito la musa ispiratrice stessa del singolo dichiarò:“Per anni mi ha fatto piangere. Il fatto di aver ispirato Eric, e prima ancora George, a scrivere tutte queste canzoni era molto lusinghiero. Wonderful Tonight è stata il più commovente ricordo di ciò che di buono c’era nella nostra relazione, e quando le cose iniziarono ad andare male, era una tortura ascoltarla”.

  • Il rapporto con Jimi Hendrix

La morte di Jimi Hendrix – suo rivale, al quale era legato da un rapporto di reciproca stima – lo sconvolse a tal punto che, negli anni in cui suonava con i Derek and the Dominos iniziò ad aprire i suoi concerti con la celebre Little Wing.

  • Il volto di Layla, la donna contesa tra Clapton e Harrison

Vi eravate mai chiesti chi fosse la donna descritta nel singolo dei Derek and the Dominos? Pare che tra Harrison – noto chitarrista solista e cantante dei Beatles – Layla e “Slowhand” vi fosse un vero e proprio triangolo amoroso. Layla è infatti la stessa Pattie Boyd che, prima di convolare a nozze con Clapton, fu anche coniuge di Harrison. I due si erano conosciuti durante le riprese del film A Hardy Day’s Night e si erano poi uniti in matrimonio nel 1966. Divorziarono nel 1977 a causa dell’intercessione di Clapton – tra l’altro caro amico di Harrison, tant’è vero che lavorò con quest’ultimo all’assolo del brano While my guitar Gently Weeps – il quale si dichiarò perdutamente innamorato della donna. Tra le righe del testo possiamo cogliere difatti una trasfigurazione dell’ex moglie di Harrison, descrittaci come la principessa del romanzo turco Majnun e Leylà – dal quale sarà tratto il titolo del brano – indotta a un matrimonio combinato dall’autorità paterna con un uomo diverso da quello perdutamente innamorato di lei, che causerà pertanto la pazzia di quest’ultimo.

Denise Bossis

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La Redazione

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