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Ted Mosby c’est moi: la ricerca dell’anima gemella spiegata da How I Met Your Mother

Negli anni novanta un giovane J-ax cantava: “E intanto aspetti il colpo di scena, quell’occasione unica che ti sistema ogni problema, è lei che ti completerà…” e per molti di noi è così, cerchiamo l’anima gemella passando da una relazione all’altra, avendo sempre di meno da offrire ma sempre più speranze.

Spesso è perché non riusciamo a sopportare il senso di vuoto che ci portiamo dietro, altre volte, semplicemente, alla sera vorremmo raccontare a qualcuno la nostra giornata, magari qualcuno che ci capisca davvero.

La famosa sitcom “How I met your mother” è incentrata proprio sulla spasmodica ricerca dell’anima gemella (se non l’avete ancora vista, fatelo).

L’architetto Ted Mosby, in un futuro 2030, decide di raccontare ai suoi figli la storia di come ha conosciuto la loro mamma.

La ricerca per Ted non è stata per nulla facile, nel corso di nove stagioni incontra tante donne, con alcune assistiamo soltanto a brevi frequentazioni, invece con altre intraprende relazioni stabili, tanto da fargli dire più volte in nove stagioni la fatidica frase “lei potrebbe essere quella giusta”.

E quante volte lo abbiamo pensato anche noi?

Per chi guarda questa serie è molto facile immedesimarsi nel personaggio di Ted, insomma, ammettiamolo, sono poche le persone a cui capita la fortuna di incontrare la propria anima gemella a vent’anni e non finire col divorzio a quaranta.

Le domande che affollano la mente degli uomini e delle donne single della nostra generazione sono di solito le seguenti: basta aspettare la persona giusta o devo darmi da fare? Quanto mi costa davvero questa felicità? E, nel caso, sarei pronto davvero a rinunciare a tutto il resto ed essere fedele ad una sola cosa?

Vorrei avere per voi una risposta a queste domande, ma non ce l’ho. E alla fine dei giochi non ce l’ha neanche How I Met Your Mother. Semplicemente ci piazza davanti una storia, quella di Ted, un inguaribile romantico e sfortunato, ma soprattutto artefice della sua sfortuna. Perché Ted per dieci anni si butta a capofitto in situazioni complicate, con donne non sempre sentimentalmente disponibili o compatibili, oppure idealizza donne di cui sa ben poco.

Ma Ted, ai suoi figli (ed anche a noi), spiega che se non avesse avuto tutte quelle storie disastrose, complicate, se non avesse smesso di credere nel destino più e più volte per poi ritornare a crederci ancora una volta, non sarebbe divenuto l’uomo che poi avrebbe sposato la mamma. Spesso la vita tende a disorientarci, a farci credere che le scelte che prendiamo in pochi secondi di sfrenata felicità ci porteranno da qualche parte… per poi scoprire che, al contrario, ci ritroviamo sempre al punto di partenza, proprio come in un interminabile gioco dell’oca.

Perché lo fa? Probabilmente per farci arrivare preparati al disegno che lei ha in serbo per noi… o almeno, questa è la rassicurante prospettiva in cui How I Met Your Mother vuol farci rifugiare.

Catia Bufano

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Catia Bufano

Laureata in Lettere Moderne, studia attualmente Filologia Moderna presso l’università di Napoli Federico II. Redattrice per La Testata e capo della sezione Fotografia. Ama scrivere, compratrice compulsiva di scarpe, non vive senza caffè. Il suo spirito guida è Carrie Bradshaw, ma forse si era già capito.
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