Sociale

Disability pride: un sogno chiamato Gucci

Negli ultimi tempi i marchi delle grandi case di moda si stanno adoperando per rendere moda e cosmesi sempre più inclusivi.

Moda e cosmesi implicano pubblicità, campagne, shooting in cui si sta dando spazio (finalmente, aggiungerei) a modelle che fino a pochi anni fa non avrebbero mai visto, ahimè, una passerella o una macchina fotografica professionale.

Ovviamente, anche marchi meno conosciuti stanno utilizzando tale atteggiamento di inclusività e meritocrazia, ma è chiaro che se parliamo di colossi come Gucci, ogni scelta ha un impatto su scala globale.

Ebbene sì, Gucci, marchio italianissimo e secondo per vendite solo a Louis Vuitton, per la campagna del suo nuovo mascara “L’Obscur” ha posto sotto i riflettori e all’interesse del web Ellie Goldstein, modella affetta da sindrome di Down.

La notizia è circolata in fretta sul web, e molti sono stati i commenti positivi, tra cui quello del sindaco di Firenze: «Sono felice e orgoglioso che Gucci, la maison che ha radici e cuore produttivo a Firenze, scelga Ellie Goldstein per la sua campagna. Un messaggio intelligente e forte: la disabilità non è e non sarà mai un limite. Chapeau!»

Ellie, originaria di Ilford (cittadina dell’Essex) non è soltanto una modella, ma anche una studentessa di arti performative al college di Redbridge.

La modella diciottenne ha realizzato il suo sogno già anni fa, posando per brand come Nike o Vodafone, ma immaginate cosa si scatena nella mente di una ragazza di diciotto anni quando le viene proposto di lavorare per niente di meno che Gucci.

Detto ciò, invito caldamente tutte quelle persone che dedicano le loro giornate allo shaming online a mettersi nei panni di Ellie. Nei panni di chi ce l’ha fatta e ha sfidato i canoni imposti da una società ancora troppo chiusa, che solo nell’ultimo decennio sta aprendo gli occhi ad un “diverso”, che poi diverso non è.

Perché facciamoci tutti una domanda: cos’è normale? Perché dobbiamo catalogare in un triste scatolone monocolore tutto ciò che noi riteniamo normale?

Ellie oggi è una fotomodella di Gucci e sono sollevata a dirvi che almeno per oggi, proprio nel mese del Disability Pride, ad essere obscur è solo un mascara. Va bene, la strada verso l’uguaglianza e l’inclusività è ancora lunga e piena di dossi ma io, non so voi, ho il cuore colmo di gioia nel vedere le mani di Ellie impugnare quel mascara.

Catia Bufano

Illustrazione di Sonia Giampaolo

Catia Bufano

Laureata in Lettere Moderne, studia attualmente Filologia Moderna presso l’università di Napoli Federico II. Redattrice per La Testata e capo della sezione Fotografia. Ama scrivere, compratrice compulsiva di scarpe, non vive senza caffè. Il suo spirito guida è Carrie Bradshaw, ma forse si era già capito.

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