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Paperino e la filosofia dei perdenti

Apparso per la prima volta il 9 giugno 1934, il papero dall’inconfondibile starnazzo è diventato uno dei personaggi principali del mondo Disney. E questo perché ci sentiamo maledettamente simili a lui. 

Creato da un disegnatore ignoto (la Walt Disney Company aveva cestinato il model sheet originale che servì come traccia per il suo esordio, non aspettandosi di doverlo utilizzare in seguito), il suo primo “quack” uscì 86 anni fa con il cortometraggio “La gallinella saggia”, episodio della serie animata Silly Symphonies in cui viene reinterpretata la favola di Esopo “la cicala e la formica”. 

«Chi io? Oh no, io ho un gran mal di pancia» le parole d’esordio di Paperino, vice presidente del club dell’ozio.

Il personaggio raggiunse in poco tempo un inaspettato successo planetario. Pigrizia, svogliatezza e sfortuna lo rendono un personaggio ad altissima capacità di identificazione, risultando l’ antitesi perfetta di Topolino.

Paperino è  infatti l’antieroe per eccellenza, l’incarnazione dell’uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi. 

In un mondo dominato dalla costante ricerca del successo, in cui guru della felicità insegnano ad essere imprenditori di se stessi alimentando l’utopistica convinzione che “i desideri si realizzano sempre se lo vuoi fortemente”, il papero più famoso al mondo è il degno rappresentate dei loser contemporanei. 

Perfetto nella sua imperfezione. Ha un carattere ricco di chiaroscuri, proprio come nella vita reale. Ed è questo a renderlo meraviglioso. 

Lo avevano capito sin da subito alla Disney. Motivo per cui il governo statunitense, sfruttò proprio il personaggio di Paperino per le proprie propagande politiche: celebre è il cortometraggio “Der Fuhrer’s Face” in cui sogna di essere un militare tedesco e dove compaiono le caricature di Mussolini, Hitler e Hirohito.

Siamo tutti un po’ Paperino. O almeno o siamo stati. E per questo che oggi è anche il nostro compleanno.

Illustrazione e didascalia Simone Passaro

 Vedi anche: Dietro ogni principessa c’è una donna vera

Simone Passaro

Mi chiamo Simone Passaro e ho trentadue anni ma il dato è in continuo aggiornamento. Arrivato primo ad un concorso per sosia di Roy Paci, ho una controfigura che disegna al posto mio. Su di me Wikipedia dice: “la ricerca non ha prodotto risultati”.

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