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La ragazza delle meraviglie: nella scrittura di Lavinia Petti

La letteratura, a Napoli, continua a percorrere una strada importante, consegnando al fruitore di lettura una nuova, consistente prospettiva letteraria. I giovani scrittori, come la talentuosa Lavinia Petti, classe ’88, producono libri di alta qualità artistica, ma soprattutto aprono le porte ad un respiro ampio, internazionale

L’ultima fatica della scrittrice napoletana trentunenne, Lavinia Petti, già autrice di Il Ladro di nebbia, pubblicato da Longanesi nel 2015 e vincitore del Premio Brancati nel 2016, si intitola La ragazza di nebbia e ha come protagonista la quattordicenne Fanny.

Fanny, un nome che sembra francese, o inglese, in realtà è il diminutivo di Francesca, perché il nome intero della ragazza è Francesca Annunziata Esposito. Niente francesismi, niente inglesismi, qui Lavinia ci mette subito di fronte alla novità, per lei evidentemente molto importante, dell’abbandono di un setting internazionale, della voglia di tenere tutta la vicenda legata ad un luogo ben definito: la sua Napoli. La storia di Fanny, infatti, è un vero e proprio viaggio dell’eroe, che da innocente diventa orfano, poi distruttore, cercatore ed infine saggio, un romanzo di formazione che si pone come scopo anche quello di irretire il lettore nella magia intrinseca di una città fantastica, trattandola al pari di un personaggio, di un protagonista.

L’avventura magica di Fanny, infatti, non è un’avventura e basta, ma l’avventura di una ragazza nella città, in un rapporto indissolubile e strutturato da scambio dialogico costante, il legame uomo/luogo al centro di un mistero fitto e vivissimo, impresso sulla pagina e nella mente del lettore con una scrittura fluida ma forte, sicura ma dolorosa. La parola della Petti suona nelle orecchie di chi legge come al contempo saggissima, millenaria e adolescenziale, eco di un’età distante ma ancora attaccata all’animo della giovane donna sensibile e profonda che conosciamo attraverso la storia. È incredibile, che l’animo trovi il modo di vivere come organismo biologico nella e con la parola scritta, l’amante perfetta, sfuggente ma precisa. Napoli è vista come un agglomerato umano di personaggi coloriti, assurdi, janare e luoghi, antri, campagne, caverne, mari. Nulla è banale, la scoperta e il viaggio, il movimento, un movimento costante e stupefacente, il fantasy – il genere di partenza – completamente superato da una passione che avvolge e attinge dal romanzo esistenziale alla ricerca esoterica.

La fusione di generi e registri espone la natura curiosa e mai stanca, insaziabile, di una scrittrice che ama le sue creazioni, pronta osservatrice del circostante e intellettuale vivace. Ricadere nel già visto e nel già sentito, nell’immaginario comune, sarebbe estremamente semplice, ma la brava Lavinia scansa tutti gli stereotipi con una ricchezza lessicale e una maestria che va al di là dei suoi anni. Conoscere la Napoli de La ragazza delle meraviglie, i suoi vicoli e i suoi anfratti, le bellezze e le sue assurdità, è un processo difficile ed impegnativo, pieno di dolore, morte ma anche amore, gioia, luce.

Tradizione e innovazione si mescolano con continuità e serenità, appassionando il lettore medio ma anche il neofita, centrando pienamente il cuore di quello che dovrebbe rappresentare la letteratura: emozione e apprendimento. Brava Lavinia, aspettiamo altri grandi lavori da te!

 

Sveva Di Palma

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La Redazione

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