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Cinque misteri che non conosci sulle opere d’arte – parte 3

I quadri hanno un loro fascino e la loro fama attraversa i tempi. Ma assieme alla storia portano con sé i propri misteri. Ecco cinque misteri e curiosità su opere d’arte che forse non conosci.

La statua con i denti veri
È stata ritrovata in una cittadina del Messico una statua di Gesù Cristo con in bocca denti umani veri, con tanto di radici! La statua è stata nascosta per circa 300 anni, fino alla raccapricciante ma singolare scoperta. In effetti esiste un’antica tradizione religiosa che prevede che i fedeli donino propri oggetti, o anche intere ciocche di capelli, ma non si era mai sentito parlare di denti. Se la donazione sia in questo caso stata volontaria rimarrà un mistero.

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La tela nella tela
Non è una novità che i pittori in mancanza di denaro fossero soliti riciclare le proprie tele.

E proprio così è stata scoperta la paternità di un’altra delle tele di Van Gogh. Il dipinto Natura morta con fiori di campo e rose, esposto al museo Kröller-Müller nel villaggio di Otterlo in Olanda, era infatti stato attribuito fino al 2003 alla mano di un anonimo. Più studiosi ritenevano però che la tela del 1886 richiamasse Van Gogh, nonostante non vi fosse apposta la sua firma e il formato del dipinto fosse insolitamente grande per i suoi quadri di nature morte (100cm x 80cm).
Grazie alla tecnica della macro-fluorescenza a raggi X adottata da un team di studiosi della Delft University of Technology, University of Antwerp, Deutsches Elektronen-Synchrotron (DESY) di Amburgo, è stato possibile scoprire un secondo dipinto sotto la tela, che raffigurava due uomini durante una lotta.

Fu maturata allora l’ipotesi che si trattasse di una tela precedente al trasferimento del pittore a Parigi nel febbraio del 1886. Nel gennaio di quell’anno Van Gogh aveva scritto infatti in una lettera al fratello Théo: “This week I painted a large thing with two nude torsos – two wrestlers” (“Questa settimana ho dipinto una grande tela con due torsi nudi – due lottatori”). Tra l’altro, analizzando la fisicità dei due lottatori emerge che rispecchiano perfettamente i canoni del modello maschile dell’Accademia di Belle Arti di Antwerp, dove Van Gogh studiò.

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Ombre simboliche
Nella Cena in Emmaus, dipinto di Caravaggio del 1602, è rappresentato il Cristo risorto che si rivela a due discepoli nella città di Emmaus. Cristo è colto nell’atto di benedire il pane e, come da tradizione, particolare rilievo è dato alla natura morta sul tavolo. Realismo e simbolismo sono magistralmente uniti insieme, come mostrano anche gli effetti pittorici e cromatici distintivi della mano del Caravaggio. La particolarità della tela è costituita da un’ombra sul tavolo che sembra raffigurare un pesce. Secondo gli studiosi questo sarebbe un segno di riconoscimento per i cristiani, utilizzato dalle prime comunità cristiane per identificare la propria religione.

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Anche Leonardo commette degli errori
Osservando con attenzione l’opera Salvator Mundi di Leonardo è possibile cogliere un’imprecisione. La sfera nelle mani di Gesù è infatti trasparente, mentre invece avrebbe dovuto agire da lente di ingrandimento. Leonardo, che tra i suoi innumerevoli studi aveva compiuto anche quelli relativi alle leggi dell’ottica, era perfettamente a conoscenza del fatto che la sfera di cristallo non poteva apparire così come lui l’ha dipinta. Date le grandi conoscenze scientifiche di cui disponeva Leonardo non sappiamo immaginare come sia stato possibile per lui compiere tale “errore”.

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Lo specchio rivelatore
The old fisherman è la tela dell’artista ungherese Csontváry Koszka Tivadar del 1902. Il dipinto ha sempre accolto pareri contrastanti tra chi pensava che fosse un dipinto del tutto normale e chi sosteneva che invece nascondesse qualcosa. E in effetti qualcosa di nascosto c’era ed è rimasto inosservato fino alla morte dell’autore. In pochi hanno pensato di porre uno specchio al centro del dipinto, dividendo in due il volto del vecchio pescatore. Osservando in questa prospettiva il dipinto è evidente il dissidio interiore dell’uomo, diviso tra bene e male. Infatti, il quadro nel suo complesso simboleggia che ognuno di noi ha dentro di sé Dio (rappresentato nella parte destra del volto del pescatore) e il diavolo (rappresentato invece nella parte sinistra del viso). Sconcertante vero?

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Francesca Caianiello

Vedi anche: Cinque misteri che non conosci sulle opere d’arte

La Redazione

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