Primo PianoCinema e Streaming

Woah mama! La sindrome di Johnny Bravo

Trasmesso da Cartoon Network e prodotto da Hanna&Barbera, il mitico Johnny Bravo lo abbiamo conosciuto nel 2001 senza sapere che lo avremmo incontrato molto spesso, fuori dallo schermo, durante la nostra esistenza.

Cosa aveva in testa Van Partible, creatore della serie, quando ha ideato questo personaggio?

Sicuramente non la stessa acconciatura di Johnny Bravo, ma un’idea ben precisa di uomo infantile e mammone lo ha attraversato fino a forgiare questo iconico personaggio che si spera non abbia influenzato troppo i suoi telespettatori.

Oltre ad essere un perfetto imbecille, il nostro amato compagno di merende soffre di due complessi ormai ben noti a noi giovani adulti e bambini di ieri. Complesso edipico e narcisistico lo plasmano irriverentemente facendogli perdere e fallire ogni avventura che gli viene cucita intorno.

Ovviamente l’unica figura genitoriale disegnata è quella materna.
Mamma Bravo, che come il figlio non riesce a fare a meno dei propri occhiali da sole, sembra non avere alcuna cognizione e percezione della realtà che la circonda. Tratta il suo bambino come tale, anche se l’età del giovanotto non lo richiederebbe. Non gli ha permesso, e mai lo farà, di vivere indipendentemente la propria vita, tanto da condividere con lui il domicilio e l’altezza del ciuffo.

Non sapremo mai che fine ha fatto il padre, cancellato a priori da questo universo per consentire lo sviluppo comico di questo complesso che ha portato un ulteriore problema alla crescita del personaggio caratterizzato da un narcisismo molto accentuato.

Come dimenticare le pose ridicole a suon di muscoli che assume quando vede una bella ragazza? E lo specchio che porta sempre con sé per controllare che nemmeno un capello sia fuori posto? (ricordiamo tutti la puntata in cui Johnny si dispera perché sembra che il suo gel per capelli ormai non sia più in commercio).

Insomma, tra complessi vari e avventure fallimentari ad aiutare Johnny in questo caos colorato che ci risucchiava durante i nostri pomeriggi c’erano anche Susy, la bambina intelligente e rompiscatole, Karl, il genio sfigato, e Pops avido proprietario del bar in cui si sviluppano molti episodi. Sembrerebbero tante personalità dell’incompiuto Johnny. Susy rispecchierebbe la maturità, Karl l’intelletto e Pops la realizzazione lavorativa. In tutto questo la madre rappresenta l’unica aspirazione romantica concessa a Johnny. In fondo la mamma è sempre la mamma e grazie a questo cartone animato sappiamo bene da chi stare alla larga.

La sindrome di Johnny Bravo ha colpito molti uomini.

Maria Cristiana Grimaldi

Vedi anche: Walt Disney, non solo cartoni ma opere d’arte

Mariacristiana Grimaldi

Maria Cristiana Grimaldi, classe ‘92, laureata in Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, scrive per “La Testata” e il collettivo letterario “Gruppo 9”. Docente di italiano e storia, è stata rapita dagli alieni e ha dato alla luce due gemelli eterozigoti, un maschio e una femmina, che presto domineranno il mondo.
Back to top button