Primo PianoIntrattenimento

Donne dududu in cerca di guai…

Piratesse, gangster, contesse cannibali… chi ha mai detto che quello femminile sia il “sesso debole”?

Oggi vi raccontiamo la storia di alcune delle donne più pericolose della storia!

 

  • Ching Shih – La regina pirata

 

Ching Shih era solo una giovane prostituta cinese (26 anni) quando il sanguinario comandante pirata Cheng Ho decise di prenderla in moglie. Dopo pochi anni Cheng Ho morì e la “vedova Cheng” prese il controllo della flotta del defunto marito. Ching Shih comandò con il pugno di ferro, tramite un sistema di leggi severissime, l’equipaggio della sua flotta facendolo espandere sempre più: il suo equipaggio arrivò a contare più di 80000 uomini e la sua flotta quasi 2000 navi, un numero spropositato se si considera che all’epoca i pirati più temibili avevano al seguito solo poche centinaia di navi.

Nessuno riuscì mai a sconfiggere la vedova Cheng e il governo cinese riuscì a fermare le sue scorrerie solo accettando le sue condizioni: ebbe piena immunità per i crimini commessi, le venne consentito di tenere per sé tutti i tesori saccheggiati e venne insignita di un titolo nobiliare. E Barbanera muto!

  • Bonnie Parker – Amore criminale 

 

Bonnie era la seconda di tre figli, bionda, occhi azzurri e con una personalità vivace e particolare. Si sposò a soli 16 anni con Roy Thorton, un criminale da quattro soldi, ma il matrimonio non durò molto e sfociò nella separazione. Ritornata a Dallas dalla madre, Bonnie iniziò a essere sempre più stufa della vita monotona e soffocante che era costretta a vivere tutti i giorni.

Un giorno, per puro caso, a casa di un’amica conobbe Clyde Barrow: subito tra i due scoppiò la scintilla e Bonnie aiutò in seguito Clyde a evadere di prigione; era appena nata l’iconica coppia di gangster “Bonnie e Clyde”. I due scapparono per tutta la vita dalle autorità, commettendo atti criminosi lungo i luoghi che incrociavano nel loro tragitto. Nel 1934, a soli 23 anni, Bonnie venne crivellata di colpi dall’F.B.I. insieme a Clyde. La loro storia finì così come era iniziata: insieme.

 

  • Erzsébet Báthory – L’elisir dell’eterna giovinezza 

 

Erzsébet Báthory nacque nel 1560 e fin dalla giovane età iniziò a dimostrare dei disturbi di natura mentale, dovuti, molto probabilmente, al fatto che fosse frutto di unione tra consanguinei. La contessa Báthory si sposò con il sadico conte Ferenc Nádasdy e dal suo castello, con il beneplacito del marito e della propria famiglia d’origine, torturò con metodi sempre più sadici e mostruosi tutti coloro che lei riteneva fossero in torto e anche le sue sfortunate serve.

La contessa si interessò sempre più alla magia nera e iniziò a credere che il sangue di giovani fanciulle avrebbe preservato la sua bellezza per sempre. Iniziò a fare il bagno nel sangue delle sue povere vittime che divennero sempre più numerose, contando anche le figlie di importanti famiglie aristocratiche. Per via della sua discendenza con Vlad III di Valacchia, si narra che la contessa si sia anche dedicata al cannibalismo e al vampirismo.

Dopo alcune indagini da parte degli uomini dell’imperatore Mattia II d’Asburgo, Erzsébet Báthory venne condannata a essere murata viva in una stanza in cui era presente solo un foro per permettere l’entrata del cibo. La contessa si lasciò morire di fame nel 1614.

  • Kate “Ma” Barker – La matriarca 

 

Siamo in America, più precisamente in Arizona, nella cosiddetta “era dei nemici pubblici”, epoca contraddistinta dalla presenza di molte bande criminali che spadroneggiavano nell’America medio – occidentale.

I figli di Kate Barker fondarono insieme ad Alvin Karpis la famigerata banda Karpis-Barker. “Ma” Barker era più di una semplice madre di famiglia orgogliosa dei suoi figli: si dice che fosse lei la mandante e la mente dietro tutti i colpi della banda e pertanto venne inserita nella lista dei criminali più pericolosi del momento. Dopo innumerevoli colpi Kate Barker morì trivellata di colpi insieme a uno dei suoi figli a Oklawaha nel 1935.

Davide Cacciato

Leggi anche: Mi chiamo Johann Heinrich Füssli e sono il pittore del diavolo

Davide Cacciato

Sono Davide Cacciato, siciliano trapiantato a Napoli classe ‘97. Laureato in lingue e culture orientali, so dire “ho sonno, lasciami stare” in 10 lingue diverse. Copywriter e content maker freelance, redattore e vice art-director per La Testata fin dalla sua nascita. Il mio maggior pregio? Senz’altro la modestia!
Back to top button