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“Mind the Gap”: l’amore corre sulla metro di Londra

È successo per caso. Io e una mia collega siamo rimaste affascinate dalla stessa storia d’amore e abbiamo deciso di presentarvela entrambe, sotto due punti di vista differenti.

E per voi, cari lettori, cos’è il vero amore?

Margaret McCollum è una distinta signora che ha da un po’ – ma non da troppo – superato la mezza età. No, non l’avete mai sentita nominare. Non è un’attrice, non è una scrittrice, non è un’artista, non è un personaggio dello spettacolo. Ma in qualche modo la sua storia riguarda ognuno di noi, o almeno tutti quelli che hanno provato nella loro vita il dolore della perdita e il sollievo agrodolce del ricordo.

Si dice che l’olfatto sia il senso più capace di attivare ricordi sopiti nella nostra memoria. Eppure, anche certi suoni passano per le orecchie solo per raccogliersi goccia a goccia nell’incavo del petto dove se ne sta raggomitolato il nostro cuore, e ci basta risentire una musica, un tamburellare familiare, uno scricchiolio o… Una voce, perché qualcosa dentro di noi si smuova verso un passato più o meno lontano, più o meno felice, ma legato a doppio filo a quel suono come si legano due vecchi amanti.

E a proposito di vecchi amanti: nel 1992 Margaret McCollum (la signora di poco più di mezza età, quella di prima, che nel 1992 era una signora di poco meno di mezza età) si trovava in viaggio in Marocco e per puro caso fece la conoscenza di un uomo inglese dalla voce incantevole. Si trattava di Oswald Lawrence, un attore teatrale con cui Margaret avrebbe coltivato un’appassionata storia d’amore che sarebbe poi culminata nel loro matrimonio dieci anni più tardi, nel 2003.

In queste storie però, si sa, c’è sempre la vita acquattata che aspetta il momento giusto per rivoltarsi tutta: nel 2007, Mr. Lawrence muore, lasciando Margaret vedova e inconsolabile.

Succede però che Oswald si era lasciato dietro qualcosa, e che Margaret da quel giorno del 2007 si trova quasi ogni giorno ad aspettare il treno alla stazione della metropolitana di Londra di Embankment. Il treno lo aspetta, le porte si aprono, ma lei non sale. Non si alza nemmeno dalla sedia.
Perché Margaret non è lì per andare in nessun posto che non sia il suo passato. Quando si aprono le porte del treno, il messaggio “Please, mind the gap”, simbolo della metropolitana di Londra, risuona per tutta la stazione, e la voce che pronuncia quelle parole è quella di Oswald Lawrence, l’attore dalla voce incantevole che aveva registrato quel messaggio per la TFL 40 anni prima.

Ogni giorno, prima di avviarsi verso la sua vita da sola, Margaret va in quell’unica stazione dove ancora suona quel messaggio registrato da suo marito, l’ascolta e qualcosa nel suo cuore si sposta nel verso giusto, quello che le permette di andare avanti restando un po’ indietro.
Questo teatro del sollievo va avanti per due anni, ma poi nel novembre del 2009 la TFL decide di sostituire il vecchio messaggio con uno nuovo, robotico ed impersonale.

Margaret, devastata nell’apprendere che non avrebbe più sentito quel suono familiare, decide allora di rivolgersi proprio ai gestori dell’enorme, complicatissima linea metropolitana di Londra, e negli uffici della TFL la storia di questa pacata signora inglese di poco più di mezza età commuove tutti, ma proprio tutti, tanto che non solo viene regalata a Margaret una copia del nastro con la voce registrata del marito, ma ancora oggi, se passate per la stazione di Embankment di Londra, potrebbe capitarvi di sentire, con una voce che ora vi suonerà stranamente familiare (la voce di tutti quelli che vi hanno lasciato ma che non se ne sono mai andati), Oswald Lawrence avvertirvi: “Please, mind the gap”.

Marzia Figliolia

Vedi anche: L’amore ai tempi delle fermate metropolitane

Marzia Figliolia

Ci sono tre categorie di persone che rischiano di finire sotto una macchina ad ogni incrocio: i distratti; quelli che hanno una melodia in testa e la testa tra le nuvole; quelli che pensano a cosa scrivere nella propria bio quando arriveranno a casa. Io appartengo a tutte e tre le categorie.

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