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Une galerie au centre de la ville

Se pensate che l’arte di Parigi fosse tutta racchiusa nel Museo del Louvre, sbagliate di grosso.

Pura e prorompente, si manifesta intorno ai passanti, esibendosi sui muri della città più romantica al mondo.

Stiamo parlando dei graffiti che ormai inondano le strade parigine, trasformando le vie in veri e propri percorsi artistici, in gallerie a cielo aperto.
Questa iniziativa sembra aver preso piede negli anni ‘60, incrementandosi ancora di più negli anni ‘80 e ‘90 grazie all’intervento di artisti francesi come Jérome Mesnager, Némo e i contemporanei Mosko et associès e Miss.Tic.

Il repertorio, che si divincola fra le stradine come il sentiero di una mappa del tesoro, parte dal XIX arrondissement, dove un detective alto tre piani ci invita a proseguire verso la nostra sinistra, attraverso le rues Belleville e Julien-Lacroix. L’autore Jean Le Gac sembra incoraggiare giocosamente il visitatore ad intraprendere questo viaggio all’interno della grande foresta urbana che è la capitale francese.

Proseguendo, infatti, si viene catapultati in una giungla abitata da leopardi dagli occhi verdi, ippopotami, giraffe e gorilla che compaiono fra gli edifici, facendo capolino fra una vegetazione pittorica elaborata e perfettamente amalgamata all’architettura circostante.

Ma il cuore pulsante del labirinto sembrerebbe essere Montmartre, dove artisti contemporanei rendono omaggio ai loro predecessori con rielaborazioni di alcune opere famose o con ritratti di star del rock come quello di Jimi Hendrix di Jef Aérosol.
Il tutto nasce come volontà di promuovere l’arte in generale, per questo vengono proposti progetti molto interessanti fra cui quello dell’artista Gregos, “My faces on the walls of Paris”.

Questa iniziativa prevede l’acquisto online per 35 euro di uno dei calchi in gesso dell’artista raffiguranti il suo viso sorridente, la colorazione di tale scultura ed il rinvio al mittente, il quale provvederà ad incollare l’opera sui muri della città.
In tanti hanno già partecipato, prendendosi poco sul serio e pensando unicamente a far emergere tramite il colore il proprio mondo interiore.

Nomi forse poco conosciuti danno sfogo alla loro creatività, servendosi di una tecnica a volte disprezzata quanto sottovalutata. Si è abituati ad inquadrare il graffito come atto di vandalismo, senza badare invece a quello che stencil e bombolette spray sono in grado di creare con i loro colori sgargianti se maneggiati da chi dedica la propria vita alla passione per l’arte e per ciò che rappresenta, ovvero espressione e condivisione senza censura.

In una semplice parola: liberté.

Ilaria Aversa

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La Redazione

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