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In fuga da Costantinopoli

In seguito alla caduta della città dell’Impero Romano d’Occidente, molti uomini di cultura migrarono verso il centro dell’Europa, portando con sé le loro conoscenze e costruendo le fondamenta dell’Età Moderna.

Il 29 maggio 1453, in seguito a due mesi di combattimenti, gli Ottomani conquistano la città di Costantinopoli.

Questo avvenimento sancisce non solo la caduta dell’Impero Romano d’Oriente ma anche, secondo alcuni storici, l’effettiva fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna. Difatti, già prima, ma soprattutto in seguito alla caduta della capitale dell’impero bizantino, diversi eruditi si mossero verso i centri nevralgici dell’Europa Occidentale.

Fu grazie a essi che nacque nuovamente l’interesse verso lo studio delle arti e delle scienze greche, accantonato durante il Medioevo, epoca alimentata dai precetti del Cristianesimo. Sulla cultura greca si baseranno invece gli ideali dell’Umanesimo prima e del Rinascimento poi.

Dalle ceneri della città di Bisanzio sorsero, soprattutto in Italia, comunità bizantine molto prospere come quelle di Firenze e Venezia. A partire da esse si diffusero in tutta Europa, copiati e poi stampati, numerosissimi testi greci riguardanti la letteratura, la filosofia e la politica. Inoltre la Repubblica di Venezia dominava la Dalmazia e Creta che divenne il maggiore centro della cultura bizantina e vide lo sviluppo della scuola cretese di icona-pittura.

Ancora una volta, come era sempre stato grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia diventa culla dello sviluppo culturale e del commercio che saranno i fondamenti del Rinascimento.

Molti di questi dotti infatti, furono professori universitari e maestri di personaggi celeberrimi: Giovanni Argiropulo fu insegnante dell’Università di Firenze, Roma, Padova e maestro di Leonardo da Vinci, Costantino Lascaris fu professore dell’Università di Messina, Barlaam di Seminara fu insegnante di Giovanni Boccaccio, Leonzio Pilato fu insegnante di Petrarca e di Boccaccio, Giorgio Hermonymus insegnò all’Università di Parigi e fu maestro di Erasmo da Rotterdam, Johannes Reuchlin, Guillaume Budé e Jacques Lefèvre d’Étaples.

Rossana Iannotta

La Redazione

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