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Il mostro, ma quanto di vero c’è nella incredibile serie di successo Netflix?

Lo scorso 22 ottobre è sbarcata su Netflix Il mostro: una serie che riapre le ferite e le vicende giudiziarie attorno a il mostro di Firenze.

In un periodo di grandi uscite, prima con Monster: La storia di Ed Gein di Ryan Murphy e ora con Il mostro di Stefano Sollima e Leonardo Fasoli, Netflix conferma la sua volontà di portare in streaming il crime. Una scelta dettata dalla sempre maggiore attenzione del pubblico al macabro, ai casi irrisolti, alla psicologia dei criminali, a quello che non è evidente.

Con Il mostro si riapre una ferita forse ancora aperta: mai venne arrestato e condannato il reale colpevole, mai venne rivelata la verità. Quello del mostro di Firenze fu un caso che scosse l’Italia intera ma che fece tremare Firenze per mesi, per anni: ben 8 coppie – per un totale quindi di 16 persone – vennero uccise con una calibro 22.

La storia

In un’Italia alle prese con le minigonne e le canzoni di Gino Paoli, in una notte del 1968 l’Italia venne scossa da uno dei crimini più efferati di sempre: nella campagna intorno a Firenze una coppia appartata in auto venne trovata senza vita; entrambi uccisi con una pistola Beretta calibro 22 munizioni winchester serie H. Nessun oggetto rubato. Quello del ‘68 fu il primo di una serie di ben otto pluri-omicidi: i delitti vennero eseguiti con identiche modalità e a partire dal 1974 subentrò la mutilazione dei genitali della donna.

Le indagini iniziali condussero le forze dell’ordine ad accusare Stefano Mele, marito della prima vittima, Barbara Locci. Seguirono svariati sospettati, amici, vicini, “compagni di merende”, ma ogni confessione risultava contraddittoria o poco credibile. A distanza di anni non c’è ancora il nome del colpevole o dei colpevoli, ipotizzando si tratti di delitti di gruppo.

il mostro
L’identikit diffuso nel 1981

La serie firmata Netflix: Il mostro

Stefano Sollima e Leonardo Fasoli in questa miniserie composta da soli quattro episodi nasce il pubblico con il fiato sospeso: non vi è una conclusione definitiva, non c’è quindi la risoluzione del mistero. Per chi non conosce già le vicende, la narrazione risulta essere un po’ complessa e la sovrapposizione delle testimonianze e delle accuse confondono gli spettatori.

Il mostro, però, ha dei punti di forza da non tralasciare: non vi è alcuna eccessiva spettacolarizzazione della morte e la narrazione offre punti di vista diversi; inoltre, la serie mette in evidenza questioni ben più ampie del crimine stesso, quale la condizione della donna e l’omertà che vigeva in Italia in quegli anni, soprattutto tra le mura domestiche.

Il mostro, oggi

Nonostante agli inizi degli anni 2000 e nel 2010 la procura di Firenze vi era aperto le indagini, non si hanno risultati conclusivi e ad oggi nel 2022 il caso resta ufficialmente irrisolto. Il mostro è una serie , ma è uno spaccato della società italiana del secolo scorso: il mostro non è un uomo; il vero mostro è il silenzio, è la cultura della sopraffazione, è l’ombra di una quotidianità e di una società malata.

Antonietta Della Femina

Leggi anche: Il Mostro su Netflix: verità, ossessioni e dolore. Il lato oscuro dell’Italia

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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