Libri da leggere ad Halloween: 4 letture perfette per una notte da brivido

Non servono zucche e travestimenti per ricreare un’atmosfera inquietante: a volte può bastare anche solo il libro giusto, che possa regalare qualche brividino sulla schiena. Vale la pena lasciarsi trasportare dalla letteratura, che sa condurci in territori ignoti e inesplorati, tra case infestate, ombre e presenze demoniache…senza alzarci dal divano.
In attesa della notte in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti sembra più labile, ecco quindi 4 libri da leggere ad Halloween, per una serata all’insegna dell’inquietudine.
Il tarlo – Layla Martinez
Il tarlo, esordio dell’autrice spagnola Layla Martinez, pubblicato in Italia da La Nuova Frontiera, è un romanzo che racconta di generazioni di donne cresciute isolate, nell’odio e nella miseria: protagoniste sono una figlia, una madre e una nonna, costrette a servire padroni e uomini meschini.
“In uno di quelli ovili pieni di pecore, mio padre prese una decisione. Decise di fare tutto quello che fanno gli uomini che odiano ciò che sono: usare quelli che stanno sotto di loro. Per tutta la vita aveva pensato di non avere niente, ma si era reso conto che non era vero. Aveva potere.”
Le ingiustizie subite non hanno fatto altro che alimentare il rancore, un tarlo condiviso da tutte, “quel rodimento cattivo che non ti lascia in pace e fa sì che non lasci in pace gli altri”, che non può portare a niente di buono, se non alla vendetta.
La storia è raccontata a due voci, a capitoli alternati, dalla nonna, tacciata di stregoneria, e sua nipote, appena uscita dal carcere.
Il tarlo è un romanzo breve ma denso, dal ritmo martellante, che scava nella rabbia di chi è sempre stato ai margini, affrontando tematiche scomode come la violenza di genere e la lotta di classe. Ne viene fuori un quadro desolante, in cui i potenti fingono indifferenza, ma in realtà provano solo odio per chi li serve.
“Era un odio antico che avevano dentro, così profondo che non avevano neppure bisogno di sforzarsi a mostrarlo. Non ci odiavano con rabbia, ma solo con disprezzo. Noi invece eravamo piene di rabbia. Ci scorreva nel sangue come una febbre.”
Il libro si inserisce nel genere new gothic, in cui l’ambiente domestico è il luogo dove si manifesta l’orrore: la casa, regalo di nozze del bisnonno materno alla moglie, appare viva e nasconde in realtà soprusi e violenza. Un vero e proprio personaggio che respira, inghiotte anime, le tiene prigioniere tra santi, angeli e morti, in una gabbia da cui non se ne va nessuno:
“La casa in realtà era piena di ombre. Erano in ogni mattone, sotto ogni piastrella, dietro la calce delle pareti, mescolate alla malta. Apparivano ogni volta che mia madre apriva la credenza della cucina, ogni volta che faceva scorrere le tende della camera da letto. Spuntavano dal buio del pozzo, strisciavano sotto il tavolo, si trascinavano nei corridoi. Mia madre le sentiva respirare vicino al letto, appostarsi dietro ogni porta.”
Libri da leggere ad Halloween: Le scrittrici della notte
Un’antologia tutta al femminile realizzata dalla scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini con lo scopo di portare alla luce la produzione gotica e horror, non giustamente valorizzata, di nove scrittrici italiane: Marchesa Colombi, Carolina Invernizio, Paola Masino, Grazia Deledda, Anna Maria Ortese, Gilda Musa, Paola Capriolo, Matilde Serao e Chiara Palazzolo.
La raccolta, edita Il Saggiatore, contiene 9 racconti suddivisi in tre sezioni, a seconda delle tematiche affrontate.
La prima parte, Sepolture, tratta il tema della tafofobia, una fobia derivante dal terrore di essere sepolti vivi, a causa di morte apparente. Violazioni racchiude una serie di racconti su confini e limiti violati o da non violare, mentre Visioni si concentra su apparizioni e leggende spettrali, dense di illusioni e immagini che sembrano non reali.
Non mancano racconti ambientati in una Napoli spettrale e misteriosa, da leggere nel cuore della notte, magari a lume di candela. Ne è un esempio Leggenda di Capodimonte di Matilde Serao, in cui un giovane si innamora perdutamente di una eterea e splendida fanciulla: un amore purtroppo irrealizzabile, non destinato ad avere un lieto fine.
Ma in un crepuscolo d’autunno, egli trovò le frasi più eloquenti per esprimere la propria disperazione: battè la fronte a terra, sparse le lagrime più cocenti, adorò la fanciulla. Ella parea si trasformasse; dietro il candore della pelle pareva che cominciasse a correre il sangue. Egli, folle, morente di amore, le offerse la sua vita per una parola.
— M’ami?
— Sì — parve un sussurrìo.
Allora, in un impeto di passione, egli l’abbracciò. Un orribile scricchiolìo s’intese e la divina fanciulla cadde al suolo, frantumata in tanti cocci di porcellana candida.
O ancora L’infanta sepolta di Anna Maria Ortese, presente nella raccolta omonima del ’50 pubblicata da Adelphi, una storia dove i confini del visibile si fanno molto labili: tra le vie del porto di Napoli, in una chiesa tetra, la statua della Vergine spagnola, la Signora di Montemayor, sembra essere viva…
Era calda, calda di calore umano. Avrei voluto allontanarla, ma essa si muoveva nella mia, quella mano così simile alla zampina di un uccello – così debolmente si muoveva, ch’io credetti raccogliere nei suoi moti la stanchezza di un fanciullo che muore. Era orribile ed era vero. Si muoveva. Parlava come parlano a volte, quasi meccanicamente, una mano, un piede di poveri esseri massacrati, in cui la vita sussulta ancora. Mi diceva che sì, era vero, viveva e non sapeva da quando. Era una donna, non una statua.
Libri da leggere ad Halloween: Ti ho dato gli occhi e hai guardato le tenebre – Irene Solà
Il romanzo dell’autrice catalana Irene Solà, pubblicato in Italia da Mondadori, racconta di una discendenza di donne dannate che abita il Mas Clavell, un casolare tra le montagne del Massiccio delle Guilleries.
“Era tale la maledizione che incombeva su quella casa, esclamava, che le piante, se mai nascevano, lo facevano per Satana, e su quanto Gesù piantava allora il maligno metteva il suo innesto, e al Mas Clavell quanto era destinato a Dio fruttava per il diavolo!”
Tutto inizia con Joana, la matriarca, che stringe un patto con il demonio in cambio di un uomo da sposare, trovando poi il modo di infrangerlo. Ma tutto ha un prezzo: pur essendo riuscita a non perdere il marito, la casa e la propria anima, alla sua progenie sarebbe mancata una parte del corpo.
La vicenda si svolge in un solo giorno, dall’alba alla notte, ma c’è spazio per le storie e i ricordi di ognuna delle donne della famiglia, che tutte riunite e già passate all’altro mondo, si stanno preparando per una grande festa in onore della morte di Bernadeta.
Il diavolo ha un ruolo centrale, e appare più volte sotto varie forme al cospetto delle donne del romanzo, che si sentono abbandonate da Dio. Dopo Joana, è il turno di Margarida, madre di Bernadeta:
“Il petto di Margarida si contorse come un nido di serpi, e le arrivò al naso una zaffata di parti basse, di piedi, di marciume, di decadenza e di capra. Che Dio la perdoni. Che Dio la perdoni perché, invece di farsi il segno della croce, invece di lanciargli pietre, manciate di neve gelida, invece di inseguirlo come un cane, di strillargli “Assassino, codardo, bestia traditrice, avvoltoio!, sparviero!, nemico!, ladro!, sciò, sciò!” e di aprire il suo cuore al Signore, alla Vergine e agli angeli, supplicandoli di essere salvata, rimase ad ascoltare.”
La scrittura di Solà, ricercata ed evocativa, mescola realismo magico e folklore: Ti ho dato gli occhi e hai guardato le tenebre è un libro oscuro e diabolico, ricco di descrizioni rivoltanti, ma pregno di tradizione: Solà attinge da racconti e leggende catalane, consultando approfonditamente diverse fonti sulla figura del demonio, sulla catena montuosa delle Guilleries e sulle streghe.
Gotico salentino – Marina Pierri
Filomena Quarta, ex giornalista quarantenne che ambisce a diventare scrittrice, dopo la morte del padre si ritrova d’improvviso con un’eredità scomoda: l’antica casa di famiglia, Dimora Quarta, situata in un paesino del Salento. Ma l’abitazione è infestata dai primi del Novecento da uno spirito malefico, quello di una suora chiamata Orlando Trispèt:
“Orlando Trispét, a dispetto del nome, è una monaca dannata cui le fiamme dell’inferno hanno liquefatto la faccia. Non riesco a postulare altri motivi per cui il velo nero sia pietosamente calato sulle sue fattezze. Non ha bocca, né gola, né corde vocali. Ogni cosa grida quando appare, perché a lei non è concesso. La tonaca bianca è lorda e strappata, attraversata sulla cinta da una fusciacca colore del vinsanto.”
Filomena, a soli sei anni, sperimenta l’incontro traumatico con questa presenza, chiamata in paese la malumbra, e dopo quella volta chiude involontariamente ogni canale con i morti, fino a quando non rimette piede nella sua vecchia abitazione.
Ad aiutarla nell’impresa di far luce sulla natura dello spettro ci saranno Alba, la sua migliore amica, e Antonio, amico di infanzia. Ma anche due grandiose scrittrici della letteratura gotica: Mary Shelley e Shirley Jackson.
Gotico salentino, esordio di Marina Pierri pubblicato da Einaudi, è un romanzo ironico e sagace, estremamente metaletterario, che attraverso le classiche tematiche del gotico, rivisitate in chiave contemporanea, coglie l’occasione per parlare di temi attuali. Non ci sono solo fantasmi e possessioni: si parla della necessità di restituire identità a donne dimenticate, la cui presenza è stata occultata nel tempo: la scrittrice dedica infatti il suo libro “alle donne la cui memoria è andata perduta ma permane carica di rabbia, e di tenerezza”.
Un libro che invita a non avere paura dei cambiamenti, e in cui i fantasmi — quelli “veri” e quelli interiori — vanno guardati in faccia, a volte anche sfidando l’ignoto: Filomena guadagnerà nuove infatti consapevolezze e scoprirà sé stessa, senza tralasciare la salute mentale.
Ogni capitolo è una mail scritta alla sua terapeuta, a cui comunica le novità giorno per giorno:
“Mio compito sarà mantenere una buona salute mentale. Corrispondere con lei, sebbene unilateralmente, mi aiuta; mi fa sentire meno sola e sembra dare continuità a questa metamorfosi. In momenti come questo mi sento piuttosto ottimista. Mi dico che ce la farò.”
Francesca Arfè
Leggi anche: Cosa leggere ad Halloween: 6 letture spooky da inserire subito in wishlist



