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South Park punta il dito contro Netanyahu

South Park, serie animata nata nel 1997 e con 27 stagioni alle spalle, usa la satira per andare a sradicare i tabù nella società, grazie alla parodia e alla commedia nera. Ed è attraverso queste armi che punta il dito contro Netanyahu, il primo ministro israeliano.

South Park, in un clima politico sempre più complicato da gestire, ha deciso di utilizzare nuovamente la propria voce per esprimere dissenso grazie all’suo della sua satira tagliente, verso uno dei primi ministri più chiacchierati degli ultimi anni a causa delle sue scelte a dir poco discutibili.

South Park contro Netanyahu

La serie animata, creata da Matt Stone e Trey Parker, ritorna sugli schermi dopo settimane di polemiche e rinvii con un nuovo episodio che ha nuovamente acceso il dibattito.

Il bersaglio principale della quinta puntata della 27esima stagione, dal titolo “Conflitto di interessi”, è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che viene accusato tramite la voce del personaggio di Sheila Broflovski, la madre di Kyle, di “uccidere migliaia di persone, radere al suolo interi quartieri e proteggersi dietro al giudaismo come scudo contro le critiche”.

È stata una puntata particolarmente attesa, non solo per i toni taglienti con cui tratta gli argomenti, ma anche per il clima politico molto teso negli Stati Uniti.

La questione Charlie Kirk

L’assassinio del repubblicano Charlie Kirk aveva fatto esplodere tensioni già incandescenti: l’amministrazione Trump ha parlato di un complotto portato avanti dalla sinistra, lanciando una campagna di ritorsioni che ha coinvolto i volti noti dello spettacolo come Jimmy Kimmel, il cui programma è stato temporaneamente sospeso.

South Park è finito nella bufera in questo contesto, che nella seconda puntata intitolata “Got a Nut” – in onda prima della morte di Kirk – prendeva in giro proprio l’opinionista e la sua dialettica.

Successivamente alla messa in onda, Kirk aveva dichiarato di aver apprezzato la parodia, considerandola “una medaglia d’onore” per il suo attivismo. Aveva così tanto apprezzato che decise di usare l’immagine del personaggio di South Park vestito come lui come icona su Twitter.

La satira del secondo episodio, a seguito della morte del repubblicano, è stata poi trasformata in oggetto di polemiche e campagne contro gli autori, accusati di essere moralmente complici dell’omicidio. La settimana seguente alla morte di Kirk, è stato annunciato il rinvio del nuovo episodio per un “ritardo tecnico”, anche se in tanti lo hanno interpretato come un segnale di censura.

La trama di “Conflitto di interessi”

All’interno dell’episodio “Conflitto di interessi” vediamo mescolarsi due linee narrative: da una parte abbiamo Donald Trump, impegnato in un surreale tentativo di sbarazzarsi del figlio che aspetta da Satana; dall’altra, Kyle e la madre, Sheila, si ritrovano invischiati in un sistema di scommesse online sul conflitto fra “Israele contro Palestina”.

Sheila decide di volare a Gerusalemme, in uno dei momenti più accesi, per affrontare Netanyahu, accusandolo di genocidio e di strumentalizzare la religione per zittire le critiche:

Eccola qui, signor N-E-T-A-N-Y-A-H-U. Chi si crede di essere? Uccidere migliaia di persone e radere al suolo interi quartieri, per poi proteggersi dietro al giudaismo come se questo lo tutelasse dalle critiche. Sta rendendo la vita impossibile agli ebrei! Sa cosa sta facendo, e lo fa apposta.

Fonte: Paramount+

Le reazioni all’episodio di South Park sono state contrastanti.

Il sito web The New Arab ha dichiarato che, “sebbene si concentri principalmente sull’impatto della guerra di Gaza sulla vita degli ebrei americani”, le parole di Sheila possono essere interpretate “come il riconoscimento da parte dei creatori Matt Stone e Trey Parker delle atrocità commesse da Israele negli ultimi 23 mesi, ora etichettate come genocidio dalle Nazioni Unite e dai principali gruppi per i diritti umani”.

Organizzazioni sioniste come Betar US, invece, hanno accusato South Park di promuovere un “antisemitismo pigro” e di scaricare su Israele la responsabilità del crescente antisemitismo nel mondo.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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