La voce di Hind Rajab, un film per non dimenticare

La voce di Hind Rajab arriva al cinema quest’oggi, 25 settembre. Un film che smuove le coscienze, che ricostruisce, utilizzando gli audio originali, l’uccisione della bambina di cinque anni e mezzo sotto i colpi dell’esercito israeliano avvenuta il 29 gennaio 2024.
Scritto e diretto da Kaethar ibn Haniyya, regista e sceneggiatrice tunisina, il film racconta dell’omicidio di Hind Rajab, che nel gennaio 2024 è stata uccisa dall’esercito israeliano insieme a sei familiari e due paramedici della Mezzaluna rossa – la più grande organizzazione umanitaria del mondo – durante l’invasione israeliana della striscia di Gaza.
Sull’idea di base del film, la regista ha dichiarato:
Ho sentito che il mio ruolo, in quanto regista, fosse semplicemente di trovare il modo migliore e più cinematografico per trasmettere ciò che avevo ricevuto: la registrazione, la sua voce. Era già tutto lì. Dovevo capire scoprire da quale prospettiva raccontarlo.
La voce di Hind Rajab, la trama del film
La storia de La voce di Hind Rajab si svolge durante il giorno 29 gennaio 2024.
Gli operatori del centralino del braccio palestinese della Mezzaluna rossa a Ramallah – città palestinese in Cisgiordania – ricevono la telefonata di Liyan Hamada, un’adolescente quindicenne di Gaza rimasta intrappolata in macchina insieme alla cuginetta Hind Rajab a seguito di un colpo partito da un carro armato israeliano e che ha colpito il loro veicolo, uccidendone i genitori e i tre fratelli.
Quando anche Liyan viene uccisa, Hind, una bambina di cinque anni, prenderà il suo posto, ferita alla schiena e alle gambe. Le tre ore successive, la bambina rimarrà in contatto telefonico con gli operatori, mentre un’ambulanza della Mezzaluna attraversa la zona presa di mira dall’esercito israeliano per soccorrerla.
Un film nato da una registrazione di 70 minuti
Kaethar ibn Haniyya ha voluto realizzare La voce di Hind Rajab non appena ha ascoltato l’estratto della telefonata pubblicato su internet, dichiarando di avere “semplicemente sentito di dover fare qualcosa. Per non essere complice. Non ho alcun potere politico, non sono un’attivista, ho solo questo strumento che padroneggio un po’, il cinema. Almeno, con questo film, non sono stata ridotta al silenzio”.
Innanzitutto, ha contattato la Mezzaluna rossa e, tramite questa, si è messa in contatto con la madre di Hnd, Wisam Hamada, in quanto non voleva procedere senza il suo benestare.
Quando ibn Haniyya ha ottenuto la registrazione per intero, dalla durata di 70 minuti, ha iniziato a scrivere la sceneggiatura a partire dalle parole di Hind, decidendo di adottare la prospettiva degli operatori della Mezzaluna. Questa scelta è motivata dal fatto che l’ha trovato il mezzo più efficace nel trasmettere la sensazione “d’impotenza, rabbia e tristezza” che provava nell’ascoltare le richieste d’aiuto, postume, di Hind.
Per scrivere la sceneggiatura, ha intervistato Hamada e il personale della Mezzaluna, basandosi sulle loro testimonianze. La registrazione originale non è stata modificata, né è stato migliorato l’audio; l’unica parte che hanno toccato è stato il momento in cui Hind chiedeva aiuto per 15 volte all’operatore, che le rispondeva per altrettante volte, condensata per ragioni di brevità.

Irene Ippolito
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