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Depaving, il futuro delle città è nella rimozione dell’asfalto

Ridurre le isole di calore, migliorare la qualità dell’aria e aumentare la biodiversità urbana ora è possibile attraverso il depaving, o decementificazione.

Negli ultimi anni molte città stanno ripensando i propri spazi urbani per contrastare i cambiamenti climatici e il successivo surriscaldamento globale. Un’azione sembra essere la più diffusa e la più congeniale per le nostre città sempre più calde: il depaving, ovvero la rimozione del cemento e dell’asfalto da parcheggi, strade e aree inutilizzate per restituire verde alla Terra e alla società.

Dopo che negli ultimi decenni le nostre città hanno visto un’espansione incontrollata di cemento con successivo allagamento urbano e amplificazione dell’effetto isola di calore, il depaving è al primo posto tra le soluzioni più economiche e più green. La rimozione di asfalto e cemento e la loro sostituzione con terreno, alberi, piante e suolo permeabile permette di migliorare il drenaggio delle acque piovane, rinfrescare l’ambiente urbano e ridurre l’inquinamento sia atmosferico che acustico.

In alcuni paesi come Canada, Paesi bassi e Germania, il depaving rientra nelle politiche urbane contro i cambiamenti climatici e in città come Portland, negli USA, i cittadini sono coinvolti nella rimozione del cemento in scuole, cortili e parcheggi.

Decementificare non significa solo cambiare il volto della città, ma ripensare la sua funzione mettendo al centro non l’uomo, ma la salute pubblica, la sostenibilità e la qualità della vita: il ritorno al verde nelle città non è un’esigenza estetica, bensì la risposta, l’unica, ai problemi ambientali, ormai sempre più urgenti.

Restituire spazi verdi significa investire nel futuro del nostro pianeta e nel futuro dei nostri figli e nipoti!

Ma il depaving è davvero una scelta green? Nonostante le spese iniziali per la frantumazione, la separazione e il riciclo o smaltimento del cemento, esso rappresenta una scelta green non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico. I benefici economici a medio e lungo termine sono superiori ai costi iniziali legati alla rimozione del cemento e alla riqualificazione delle aree. Le superfici rese nuovamente permeabili riducono il deflusso e prevengono allagamenti e sovraccarico delle fognature; ciò implica un minor costo che di spese pubbliche per interventi di emergenza e manutenzione. Inoltre, le aree verdi abbassano la temperatura urbana favorendo una riduzione dell’uso dei climatizzatori conseguendone un successivo consumo di energia elettrica minore. Il depaving migliora la qualità dell’aria, riduce lo stress e promuove l’attività fisica, garantendo così un minore sviluppo di malattie respiratorie e cardiovascolari e un risparmio sul sistema sanitario.

La decementificazione rappresenta quindi una scelta concreta e necessaria per il futuro delle nostre città e restituire spazio al verde significa non solo combattere il cambiamento climatico ma trasformare le nostre città in aree più vivibili, equilibrate e resilienti.

Antonietta Della Femina

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Immagine generata con IA

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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