Archetipe Narrazioni Ribelli, il bookclub: com’è andato il secondo appuntamento?

Ieri giovedì 17 giugno alle 18:00, presso la Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli si è tenuto il secondo incontro del bookclub Archetipe Narrazioni Ribelli.
Insieme alla fondatrice del gruppo di lettura transfemminista, Benedetta De Nicola, sono intervenute Maggie Borrelli, autrice de Il ciclo spiegato ai maschi, edito Marotta&Cafiero, e la dottoressa Elisabetta Carbone, psicologa sistemico-relazionale, sessuologa clinica e consulente di coppia, insieme al suo assistente a quattro zampe, Teo.



Archetipe Narrazioni Ribelli: “Il ciclo spiegato ai maschi“
Durante lo scorso appuntamento, tenutosi a giugno, si è parlato degli stereotipi e dei tabù legati al ciclo mestruale e delle mestruazioni, che per molte donne possono rappresentare una fonte di disagio e di dolore, spesso e volentieri nemmeno ben compreso.
Il focus della prima parte dell’incontro è stato quindi la discussione del testo proposto il mese precedente, ovvero Il ciclo spiegato ai maschi di Maggie Borrelli.
Benedetta De Nicola utilizza tre aggettivi per descrivere il libro: “Immediato, versatile e appassionante.”
Leggendo il suo titolo provocatorio, sorge spontaneo chiedersi perché sia necessario spiegare qualcosa che è naturale, come il ciclo mestruale. Secondo la dottoressa Elisabetta Carbone il motivo è principalmente dovuto al fatto che non se ne parla. Si è riflettuto inoltre sull’imprescindibilità dell’empatia per comprendere il ciclo mestruale: “Che cos’è l’empatia per un maschio che riflette su una condizione chimica, biologica, medica della donna?” – si domanda l’esperta. “La parte difficile dell’empatia è mettersi nella pelle dell’altro, per provare a sentire il dolore come se la mia pelle fosse la tua” – continua la dottoressa.
Approfondendo la questione dei tabù sessuali, tra questi rientra sicuramente il sesso durante il ciclo, argomento su cui il pregiudizio regna sovrano.
Citando le parole della dottoressa in questo articolo della sua rubrica Sex Talk per nostro magazine, il sesso durante il ciclo non solo è assolutamente possibile, ma è anche sicuro e può essere piacevole. Durante quei giorni può venire in aiuto la spugna mestruale, oggetto mistico non identificato e sconosciuto ai più: un tampone naturale in spugna di mare, utilizzato già dai tempi degli antichi romani. Utilizzabile durante rapporti penetrativi, è sterile e anallergica e si bagna sotto l’acqua diventando morbidissima.

Archetipe Narrazioni Ribelli: la sessuo-affettività e l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole
Durante l’incontro del bookclub Archetipe Narrazioni Ribelli si è parlato anche di sessualità, essenziale per il benessere e per la salute mentale dell’individuo.
Come affermato dall’esperta, per secoli la sessualità e il piacere femminile sono stati ignorati, negati, censurati:
Il clitoride ha 8000 terminazioni nervose, il glande maschile ne ha solo 4000. Eppure, fino al 1998 (l’anno in cui usciva Titanic e nasceva Google) non esisteva una rappresentazione anatomica completa di questo organo. Mentre il mondo si connetteva digitalmente, la medicina ignorava la vera struttura del piacere femminile. Non è un caso, è una scelta politica.
Dottoressa Elisabetta Carbone
La dottoressa Elisabetta Carbone ricorda inoltre che la sessualità non esiste se non la si considera come sessuo-affettività: “nell’animale umano sessualità e affettività non sono scendibili. Non possiamo avere un rapporto sessuale senza una componente affettiva e non possiamo avere una componente affettiva senza una parte di tipo sessuale”.
È fondamentale educare opportunamente i giovani all’affettività e alla sessualità partendo dalla scuola dell’infanzia, garantendo una formazione per tutta la durata del percorso scolastico, allo scopo di decostruire stereotipi e pregiudizi, promuovendo consapevolezza e principi sani.
In particolare, emergono due temi che bisognerebbe trattare con urgenza: il consenso, che, come ricorda l’esperta, deve essere entusiastico ed è ritirabile in qualsiasi momento; e la rappresentazione della sessualità nei media, soprattutto nella pornografia: “è una società bulimica di sesso, ma non lo digerisce. Una società che richiede sempre più pornografia spettacolarizzata. Si tratta di “sessualità da regia”, non vera” – afferma la dottoressa Carbone.






Archetipe Narrazioni Ribelli: Impenetrabile e È solo endometriosi, i due testi oggetto dell’incontro
Per questo secondo incontro del bookclub Archetipe Narrazioni Ribelli, Benedetta De Nicola ha scelto due volumi incentrati su vaginismo, vulvodinia ed endometriosi, entrambi disponibili all’acquisto presso la Libreria Feltrinelli.

Il primo testo è Impenetrabile di Alix Garin, edito Bao Publishing, definito dalla fondatrice del bookclub “un marasma di sentimenti, ricordi e rapporti non convenzionali”. Il volume parte da un’esperienza personale dell’autrice, che racconta di come si sia resa conto di non riuscire più ad avere rapporti intimi con il proprio compagno senza provare dolore. Una storia che racconta di “ostacoli medici, psicologici e sociali, della difficoltà di sottrarsi alle convenzioni e al giudizio dei benpensanti per capire cosa ci possa far stare davvero bene.”



In questo articolo su vaginismo e vulvodinia, scritto dalla dottoressa Elisabetta Carbone, sulla vulvodinia si può leggere:
«Si stima che circa 1 donna su 7, ossia il 15% della popolazione femminile, ne sia affetta – ed è un dolore cronico invalidante che può portare a depressione e ansia, influenzare l’autostima e generare un senso di colpevolizzazione. Ma l’aspetto più frustrante della vulvodinia è la difficoltà nell’ottenere una diagnosi. Molte donne la aspettano per anni a causa (soprattutto) della scarsa consapevolezza e formazione dei professionisti sanitari.»
Per il trattamento della patologia viene spesso prescritta la lidocaina, che tuttavia non risolve il problema alla radice: “la medicalizzazione del corpo femminile nasce da lì: quando non interessa sapere perché si soffra di vaginismo o di vulvodinia – spiega l’esperta – ma interessa solo che tu possa soddisfare il tuo uomo. Perché una donna che soffre di vaginismo o di vulvodinia non vuole sentire dolore, non vuole fare sesso.”
Il secondo testo scelto è È solo endometriosi di Fanny Robin & MaY Fait Des Gribouillis, di BeccoGiallo Editore, contenente una serie di tavole che spiegano in modo ironico diverse situazioni legate all’endometriosi.



Dalla prefazione di Chiara Gregori, ginecologa e sessuologa:
«Si stima che il 40% delle donne che soffrono di dismenorrea (mestruazione dolorosa) siano affette da endometriosi. Fanny e MaY Fait hanno fatto pace con tutto ciò. Questo libro non è una rabbiosa rivendicazione, bensì un’irriverente provocazione e testimonianza. È un modo per far sapere come vive “una donna su dieci”.»
Prima dell’incontro, Benedetta De Nicola ha raccolto alcune testimonianze su questi temi di cui non si parla abbastanza, aprendo un box anonimo. Di queste ne è stata letta una:
«Ho avuto un’educazione rigida e sessuofobica, perciò ho sviluppato inconsciamente il mio vaginismo in adolescenza, o chissà, forse anche prima. Il clima familiare in questo ambito è stato a tal punto malato che persino il cane non ha istinti sessuali. Mi sono fidanzata molto presto con un ragazzo meraviglioso che mi ha accettata per com’ero, ma mi ha anche spronato quando ne avevo bisogno […]»
Archetipe Narrazioni Ribelli, tiriamo le somme
Il secondo appuntamento del bookclub Archetipe Narrazioni Ribelli si è concluso con un momento di condivisione: tra i presenti è stata fatta girare una scatola contenente dei foglietti da pescare, che l’ideatrice del bookclub ha battezzato “I pensieri della fortuna“.



Sui bigliettini, frasi che rimandano alla condizione femminile insieme a un omaggio graditissimo, una spilletta di Archetipe. Inoltre, all’interno della scatola si è potuto lasciare un proprio pensiero o un disegno inerente alle tematiche trattate durante il dialogo.
Numerosi sono stati gli interventi e le occasioni di confronto: partecipando all’incontro è stato possibile sentirsi parte integrante di una community aperta, priva di giudizi e pregiudizi.
Archetipe Narrazioni Ribelli si è rivelato nuovamente uno spazio inclusivo e sicuro in cui ci si può raccontare liberamente, senza timori, rompendo tabù attraverso autenticità e ascolto.


Francesca Arfè
Foto di Lorena Montella
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