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Dress code alla Scala di Milano: vietato l’ingresso con abbigliamento informale

La Scala di Milano reintegra il dress-code. La norma, volta a custodire il decoro del luogo e degli spettatori, vieta di indossare alcuni capi d’abbigliamento.

Il teatro La Scala di Milano è conosciuto – come il San Carlo di Napoli o l’Opéra di Parigi – perospitarespettacoli lirici. È senz’altro un’occasione importante dove la condivisione di un alto momento artistico e la cultura degli spettatori si fondono.

Dress-code al Teatro La Scala: cosa non indossare?

Non possono essere indossate canottiere, pantaloncini e infradito. L’avviso è visibile all’ingresso e in biglietteria del teatro, oltre ad essere pubblicato sul sito ufficiale per garantire la massima diffusione.

Si legge sul sito del teatro:

La Direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori. Non sono ammessi all’interno del Teatro spettatori che indossino canottiere o pantaloni corti; in questo caso i biglietti non sono rimborsabili“.

Il provvedimento non impone l’uso esclusivo di abiti da cerimonia, ma invita a prediligere l’eleganza come criterio guida nella scelta dell’abbigliamento. Sono dunque ben accetti capi smanicati purché eleganti, così come calzature tradizionali (es. Kimono giapponese).

Il dress-code è sempre stato previsto?

Sì, anche se non veniva rispettato con rigidità. Ad aver mostrato un atteggiamento più tollerante, è stato lo stesso sovrintendente uscente Dominique Meyer, che in più occasioni aveva raccontato un episodio risalente alla sua giovinezza: durante una delle sue prime visite all’Opéra di Parigi – teatro che avrebbe poi diretto – era stato criticato dai vicini di posto per il suo abbigliamento considerato troppo semplice, quasi “da operaio”. Aveva sottolineato:

«Per me conta che i giovani vengano a teatro, non come si vestono».

Si raccomanda di rispettare le regole del dress-code e non solo ma anche delle regole generali di comportamento all’interno del teatro.
Infatti, è vietato introdurre cibo e bevande, così come scattare foto o utilizzare lo smartphone durante gli spettacoli. L’obiettivo è promuovere la cultura del rispetto, sia verso il luogo che verso l’esperienza artistica.

Alessandra Lima

In copertina, immagine generata con AI

Leggi anche: Dress code o misoginia? Cosa si nasconde dietro la decenza

Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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