The Offline Club: disconnettersi per connettersi sul serio

“Swap screen time for real time” è il motto del The Offline Club, l’iniziativa nata ad Amsterdam per passare del tempo insieme ad altre persone senza l’utilizzo dei dispositivi digitali.
Gli eventi offline sono pensati nei minimi dettagli, dalla location alle atmosfere, alle attività, per rilassarsi, allontanarsi dagli schermi e incontrare altre persone che hanno bisogno di disconnettersi.
Tutti sono benvenuti, senza distinzioni di età o genere. C’è solo un invitato indesiderato: Internet.
Le esperienze offline proposte sono molteplici (del resto gli esseri umani hanno vissuto la maggior parte della loro vita su questa terra senza tecnologia): readings, incontri creativi, camminate nella natura in cui potersi dedicare alla lettura, al disegno, al journaling o a qualsiasi altro hobby trascurato da un po’ con cui ci si vuole rimettere in pari. Qualsiasi azione conta, purché si scelga consapevolmente di dedicargli del tempo (un po’ diverso dallo scrolling compulsivo delle tre di notte senza renderci conto delle ore che abbiamo passato incollati allo schermo), anche se ci si vuole semplicemente rilassare o schiacciare un pisolino!
Solitamente tutto ciò si svolge nella prima parte dell’evento, quella dedicata alla riconnessione con sé stessi. Nella seconda parte invece si incoraggia la conversazione e la connessione autentica con gli altri partecipanti (una connessione che non sia filtrata dalla propria identità social, con tutte le sue finzioni e le sue maschere), ma tutto solo se ti va: in un tempo dominato da reperibilità h24, pressioni sociali e impegni in calendario, al The Offline Club ogni attività è spontanea ed opzionale.
I cellulari vengono ritirati all’arrivo di ciascun partecipante e tenuti al sicuro sotto chiave, ma se si preferisce non consegnarlo lo si può semplicemente spegnere e tenere lontano. Una sessione di digital detox decisamente meritata, che può durare un paio d’ore ma anche più giorni. Il movimento organizza infatti anche dei ritiri in tenute immerse nella natura, in cui ci si può rilassare e lasciarsi viziare senza nessun programma, nessuna sveglia, nessuna faccenda da sbrigare.
L’obiettivo è abbandonare (o almeno mettere in pausa) quell’orientamento alla performance costante a cui ci siamo adattati per sopravvivere. Per farlo, anche l’atmosfera circostante deve essere in linea con la ristrutturazione interiore. I luoghi scelti per ospitare gli eventi del The Offline Club di fatto sono caffè retro, parchi, chiese, gallerie d’arte… le luci sono spesso soffuse, le sedute comode e la musica dal ritmo lento.
Sicuramente tutti avrete fatto esperienza della “nausea” da schermo: quel momento in cui ti rendi conto di essere stato risucchiato in un vortice di stimoli costanti e video da 1 minuto e avverti l’impulso di cacciare via il cellulare il più lontano possibile. Le abbiamo provate tutte, dalla disinstallazione periodica delle app social al coprifuoco digitale per evitare l’utilizzo dei dispositivi prima di dormire, magari lasciandoli in un’altra stanza. Il problema è che la distanza tra la cucina e la camera da letto non basta a separarci dalla dipendenza da smartphone, o a resistere alla FOMO. The Offline Club ha pensato quindi di mettere – tra noi e i nostri cellulari – una distanza vera, che sia temporale anziché spaziale. Un ritorno agli anni pre-smartphone, quando per passare il tempo (e per liberare la mente) ci si dedicava ad attività manuali e creative. Quando non esistevano i navigatori e i viaggi in auto diventavano avventure ad ostacoli con mappe indecifrabili. Quando perdersi era la norma e si poteva smarrire la strada senza il confronto forzato con chi stava più avanti o più indietro di te.
Qualche evento recente
Nato al Café Brecht di Amsterdam, il The Offline Club oggi organizza eventi anche a Londra, Berlino, Parigi, Barcellona, Copenhagen e per ultimo in Italia, a Milano (e dove, se non nella città più iperconnessa della penisola?).



Gli ultimi eventi del mese di giugno hanno aiutato centinaia di persone a staccare la spina dalla vita virtuale in maniera innovativa e divertente. A Berlino gli Offline picnic hangout hanno permesso ai partecipanti di disegnare, leggere e scrivere nella natura. È bastato un telo da picnic, qualche foglio di carta e cibo da condividere con gli altri per disintossicarsi dal cellulare per qualche ora. In Francia invece, i parigini hanno trasformato la Metro Linea 6 nella location perfetta per un evento offline, per leggere in tranquillità e conversare con gli altri pendolari tra una fermata e l’altra invece di lasciarsi assorbire dai Social Network. A Barellona, gli Offline reading party sono diventati l’occasione per leggere finalmente quel libro che prendeva polvere sulla mensola da mesi, sempre rimandato da una call di lavoro o una seduta di smart working. Ognuno era invitato a portare con sé un libro da leggere durante la prima parte di lettura silenziosa e un secondo da scambiare con un altro partecipante in un successivo momento di confronto e conversazione.
Alcuni dei prossimi eventi in calendario
Amsterdam, Queer offline hangout, mercoledì 16 luglio
Queer edition! La comunità queer del The Offline Club si riunisce alla caffetteria Pipes & Beans di Amsterdam per passare una serata lontana dalle distrazioni digitali e incontrare altre persone pronte a disconnettersi per connettersi davvero. L’evento è in collaborazione con Self+ Collective, il collettivo che incoraggia la conoscenza e l’amore per sé stessi attraverso workshop, eventi e la creazione di giochi di carte che incoraggiano la conversazione e la scoperta di sé. Protagonista dell’incontro offline sarà il set di carte dal nome The Queer Collective, per giocare in compagnia e connettersi in modo semplice e divertente! Ogni carta propone delle domande da fare all’altra persona, suddivise in 7 categorie che esplorano identità, comunità, sesso, relazioni, salute, famiglia e amore per sé stessi.
Parigi, The offline gateaway in France, dal 9 al 14 agosto
Cinque magici giorni nella campagna francese alla Simply Canvas Farm, una bellissima fattoria a Saint Jean de Duras, circondata da campi di girasole e colline. Cinque giorni per rilassarsi, rallentare, ricaricarsi e dedicarsi alle cose che realmente ti interessano. Colazione sana, pranzo e cena preparati da una chef, camminate nella natura, meditazioni guidate, escursioni al fiume che scorre nelle vicinanze, al mercato locale o al tempio buddista. La libertà di fare ciò che si vuole, stare da soli o in compagnia, senza nessuna tabella di marcia: leggere un libro davanti alla piscina, fare journaling sull’amaca, o riunirsi la sera intorno ai falò organizzati per conversare con gli altri partecipanti, rigorosamente disconnessi!
Barcellona, The offline summer house, 20 luglio
Un’intera giornata in una villa a Barcellona con giardini, piscina, sauna e buon cibo. È assicurata musica dal vivo al tramonto e nessun cellulare in vista. Basta portare il costume da bagno, mente aperta e good vibes.
Milano, Offline creative hangout, oggi, 7 luglio
Una serata offline da Spazio Ivy, uno spazio di coworking nel cuore di Milano, con musica soft e atmosfera tranquilla per leggere, scrivere, disegnare.. e non pensare al lavoro! In calendario anche un workshop DramaPop per dare sfogo alla creatività insieme all’artista Alessandra Nunziante: ognuno creerà la propria illustrazione personale.
Che dite, il nostro prossimo viaggio potremmo farlo coincidere con una di queste date? Mentre ci pensate, qui trovate il link al sito per acquistare i biglietti degli eventi!
Una riflessione doverosa
The Offline Club organizza esperienze autentiche in contrasto con la vita online, posticcia della vita vera. Per questo motivo rappresenta senza dubbio una valida iniziativa, un modo per provare attivamente a cambiare quello che non sta più bene a tanti giovani e non solo.
Ma il cellulare è il prolungamento digitale delle nostre braccia. E noi siamo disposti a pagare per farcelo amputare. Anche solo per qualche ora. Perché non riusciamo a farlo da soli.
Dobbiamo costringerci a lasciarlo andare. Rinchiuderlo. Rinchiuderci in un luogo in cui siamo giustificati a non stare al telefono, a non essere indaffarati, a dedicarci ai nostri interessi senza il senso di colpa di rubare tempo a qualcosa di più produttivo. Quella produttività che ci fa sentire finalmente utili, perché esistere e basta non è mai abbastanza.
È così difficile disconnettersi e ritagliarsi del tempo per sé, che qualcun altro ha dovuto farlo per noi e ci ha invitati ad acquistare il biglietto per qualcosa che potremmo fare gratuitamente in casa nostra. Al bar con gli amici o al parco. Se fossimo liberi abbastanza.
Simona Settembrini
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Photo credits dal profilo Instagram del The Offline Club