Tra tante forme che il corpo può assumere, ce n’è una che parla più forte: la curva della vita

La pancia che cresce porta più di un bambino. Porta amore, speranza, trasformazione.
È la curva che disegna un nuovo mondo dentro di te, dove tutto cambia, ma tutto si completa.
Perché non c’è linea più perfetta di quella che nasce con il miracolo di generare.
E restiamo donne. Donne libere. E abbiamo il potere di dare voce alle nostre verità e di plasmare il mondo solo con le nostre parole.
Partiamo così: Uno stick tra le mani, una linea rosa che compare inaspettata o forse tanto desiderata. E in quel preciso istante, un universo di emozioni si schiude nel cuore di una donna.
Scoperta, incredulità, dono: un turbine intimo e potente che chiede di essere accolto, compreso, custodito.
Metabolizzazione, ancora incredulità. Ma davvero? Sogno. Un sogno. Sto sognando? Ci abbracciamo forte.
Questo è un momento sacro, un segreto prezioso che pulsa di vita nuova. Qui sembra già autunno. Il sole si fa meno caldo, le giornate un po’ più corte.
Eppure, nella narrazione collettiva, sembra esserci una fretta implicita, un’aspettativa silenziosa che impone una condivisione immediata.
Ma quando lo dirai? Ma non si vede ancora? Dovresti informare il tuo capo.
Domande che, seppur spesso mosse da affetto o curiosità, rischiano di infrangere quel delicato spazio di intimità in cui una donna ha il diritto di elaborare, a suo modo e nei suoi tempi, la straordinaria notizia di una gravidanza.
Questo articolo vuole esplorare il significato profondo di questa libertà di scelta.
E allora, perché una donna potrebbe aver bisogno di tempo prima di condividere la sua gravidanza? Quali sono le ragioni che la spingono a custodire questo segreto per un periodo?
E, soprattutto, perché è fondamentale rispettare questo suo tempo, riconoscendo il diritto inalienabile di autodeterminazione che la riguarda?
La notizia di una gravidanza è un evento che irrompe nella vita di una donna con una forza dirompente, aprendo un varco verso un futuro incerto e meraviglioso.
In quel primo istante, il tempo stesso sembra sospendersi, lasciando spazio a un dialogo intimo con sé stessa.
Gioia incontenibile per un desiderio che si avvera, stupore di fronte al miracolo della vita, ma anche un velo di timore per le responsabilità future, incertezza sul proprio corpo che cambia, sulla propria identità che si trasforma.
Questo caleidoscopio di emozioni non può e non deve essere frettolosamente esposto al mondo esterno.
È un tesoro fragile che necessita di essere maneggiato con cura, compreso e accettato in profondità.
Ogni donna vive questo momento in modo unico, filtrato dalla propria storia personale, dalle proprie esperienze, dalle proprie paure e speranze.
Concedersi il tempo per sentire appieno queste emozioni non è un lusso, ma una necessità.
È un processo di radicamento interiore che permette alla donna di iniziare a costruire un legame con la vita che sta crescendo dentro di lei, di prepararsi psicologicamente al cambiamento epocale che sta per affrontare.
Questo tempo di silenzio e introspezione è un santuario emotivo che va protetto e rispettato.
Che lo chiedano alla mia testa che ha smesso di pensare a me per pensare a te e al mio cuore che ti ha accolto con tutta la sua forza e ti ha conservato l’angolo più carino.
Alla mia saggia e magica intuizione che senza conoscerti sapeva, e una volta che ti ho avuto, con solo sentirti e ascoltarti, ho scoperto tutto di te.
Se ti amo? Con tutto il mio essere, con tutto il mio corpo, con tutto il mio io. Perché siamo due in uno, perché tu sei in me.
Facciamo presto. Così mi lascio indietro la malinconia, quelle domande che non sembrano andare via. Domande senza risposte, mi sa.
Ho una novità ma dovete aspettare ancora un pochino. So che sono stata assente, ma sto facendo quella cosa che mi piace tanto: vivo.
Francesca Scotto di Carlo
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Illustrazione di Francesca Scotto di Carlo