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Il camion degli ex di Tinder: è terapia approvata

Ti è mai capitato di guardare un vecchio peluche regalato dal tuo ex e pensare: “Perché diavolo ce l’ho ancora in casa?”

Se sì, sappi che Tinder ti capisce.

Al punto da aver messo in giro per Mumbai un camion rosa shocking in cui le persone possono gettare e liberarsi di tutto ciò che ricorda la loro relazione finita male.
Lettere, felpe, regali inutili, dischi tristi: tutto nel cassone. Bye bye. Namasté.

Benvenuti nella campagna #MoveOn di Tinder India, dove lasci andare il passato… letteralmente. Un’idea che, diciamocelo, qui da noi farebbe il botto. Immagina il camion parcheggiato a Milano con Achille Lauro a bordo che canta “Me ne frego” mentre bruci le lettere del tuo ex. Standing ovation.

Ma non è solo una trovata da social

Dietro c’è anche una bella dose di psicologia spiccia e dati concreti: secondo Tinder, l’82% dei giovani tra i 18 e i 25 anni considera la salute mentale fondamentale quando si parla di relazioni. E tipo il 67% non vuole più accettare compromessi assurdi per tenere in piedi storie tossiche. (Finalmente!)

Quindi no, non è solo una mossa carina per fare views su TikTok. È un modo per dire: “Conta su di noi. Se vuoi ricominciare, noi siamo qui. E magari anche qualcun altro carino lo trovi.”

Le app di dating stanno cambiando (per fortuna)

Diciamolo: le app d’incontri hanno avuto la loro fase da parco giochi tossico. Swipe, match, ghosting, altro giro, altra corsa. E se dopo un po’ ti sentivi vuoto/a, non era solo una tua impressione.

Cambia il modo di incontrarsi: la Gen Z preferisce attività reali a profili digitali. Tinder risponde al trend con il suo Run Club nel Regno Unito: appuntamenti a ritmo di corsa, senza filtri né chat infinite.

Perché chi usa le app a volte si sente… più solo?

Ecco il paradosso: più cerchi compagnia online, più ti senti solo. Troppi swipe, troppe non-risposte, troppa ansia da prestazione emotiva. Alla lunga, ti ritrovi a chiudere tutto e a iscriverti a un corso di ceramica solo per sentire un po’ di contatto umano.

E Tinder lo sa: non basta più il “ciao, che fai?”. Serve un’esperienza vera, condivisa, un modo per far nascere connessioni più umane, meno frettolose. Tipo un evento di cucina per single in cui bruci la frittata e ti innamori di chi ti salva la padella.

Gli ex: problema o opportunità?

Secondo Tinder, una delle ragioni principali per cui ci si iscrive è… una rottura fresca fresca. Il cuore a pezzi spinge a voler andare avanti, ma allo stesso tempo l’ex resta lì come un elefante nel salotto (e nella tua testa).
E allora via con il camion. Via con le fiamme, con i cassonetti simbolici, con la voglia di lasciarsi alle spalle ciò che non funziona più.
È una terapia soft, ma anche una mossa geniale di marketing.

Il futuro del dating? Meno swipe, più vita vera

In sintesi: il dating sta cambiando. Chi cerca amore (o anche solo una frequentazione carina) vuole più autenticità, meno ansia, più ascolto, meno filtri.

Le app come Tinder dovranno diventare meno giostre e più spazi dove incontrare davvero le persone. C’è bisogno di connessioni vere, dove conti tu, non quanto “performi” in una bio patinata.

E se tutto parte da un camion che raccoglie le cianfrusaglie del tuo ex… beh, forse è già un passo avanti.

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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