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Sterilizzazione forzata: la violenza colonizzatrice colpisce ancora 

Anni di silenzio. Migliaia di vite spezzate. Violenza e sofferenza.

Tra il 1966 ed il 1970, circa 4500 donne Inuit sono state costrette a subire una sterilizzazione forzata da parte del governo danese.

143 denunce hanno riportato alla luce la terribile vicenda.

Di cosa sto parlando? L’ennesimo atto di colonialismo dell’uomo bianco ai danni delle popolazioni autoctone.

All’inizio degli anni ‘60, la Danimarca intraprese una campagna di contraccezione nel territorio artico, in particolare in Groenlandia, per un piano di controllo sulle nascite.

Nel 2017 ci fu la prima denuncia, quando l’attivista e psicologa Naja Lyberth affermò che all’età di 13 anni le fu impiantata una spirale intrauterina a sua insaputa, durante una visita medica scolastica. 

Un podcast danese molto conosciuto, nel 2022, dichiarò di aver trovato dei documenti risalenti agli anni ‘60, nei quali si leggeva che circa 4500 donne Inuit della Groenlandia avevano subito una contraccezione forzata.

Subito iniziarono le indagini, ma nel 2024 il caso raggiunse livelli altissimi di popolarità, mostrando realmente la Danimarca come un paese colonizzatore occidentale. 150 donne della popolazione indigena hanno iniziato a denunciare, testimoniando quelle violenze brutali perpetrate per anni.

Cosa c’entra la Groenlandia con la Danimarca?

Beh, il paese artico ha subito la dominazione svedese, norvegese e poi danese, fino al 1953. Nel 1979 iniziò l’autonomia interna, ma solo nel 2009 ottenne il diritto all’indipendenza. 

La popolazione Inuit rappresentava gran parte degli abitanti della Groenlandia, circa il 90%. La Danimarca, però, continuava a mantenere il controllo sul territorio e le troppe nascite iniziarono ad essere un problema amministrativo, poiché avvenivano insieme alla crescita del paese.

Così arrivò l’idea! Il territorio danese iniziò ad attuare una politica contraccettiva forzata all’insaputa delle donne native. Tantissime furono coinvolte, tra cui Uullat Bach, la cui storia è stata raccontata nel New York Times. La donna aveva 13 anni quando le fu inserita una spirale intrauterina. Si accorse della violenza quando venne portata d’urgenza in ospedale, poiché il dispositivo le aveva provocato un’infezione. Questo comportò gravi problemi successivi e l’impossibilità di avere gravidanze.

Nel 2022 sono arrivate le scuse ufficiali da parte della Danimarca a tutte le donne che hanno subito questa violazione, nonché per tutti gli altri crimini perpetrati contro la popolazione nativa.

L’ennesimo atto di supremazia occidentale sui popoli autoctoni dei territori colonizzati, a scapito di donne i cui diritti sono stati violati e calpestati. 

Chissà se le scuse possano mai bastare.

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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