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M. Il figlio del secolo: la storia come insegnante “perfetta”

M. Il figlio del secolo è un libro di Antonio Scurati, pubblicato dalla casa editrice Bompiani. Il celebre romanzo si concentra sulla figura di Mussolini dalla fondazione dei Fasci di combattimento (marzo 1919) alla discussione parlamentare sul delitto Matteotti (gennaio 1925).

M. Il figlio del secolo, di Antonio Scurati, ha una dualità stilistica e di genere, sembrerebbe quasi una una vera e propria inchiesta biografica che stuzzica l’interesse dei lettori, ma in realtà è un romanzo storico a tutti gli effetti.


L’autore del romanzo, sebbene utilizzi un approccio innovativo e ibrido, descritto come un “documentario romanzato” o una “fiction storica”, che mescola rigorosamente fonti storiche (discorsi, documenti, fatti reali) con una narrazione romanzesca per ricostruire l’ascesa di Mussolini, creando un affresco potente ma non puramente cronachistico, e il dibattito nasce dal suo stile, che alcuni trovano più aderente alla realtà di altri romanzi storici.

Trama

Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un’Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei “puri”, i più fessi e i più feroci. Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione. Sarebbe un personaggio da romanzo se non fosse l’uomo che più d’ogni altro ha marchiato a sangue il corpo dell’Italia.

M. Il figlio del secolo: recensione

Il libro tratta un tema ancora oggi scottante e che fa storcere il naso, ma Antonio Scurati lo tratta con una narrazione fluida ed oggettiva, senza encomi e utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Scurati trasporta nel cuore di un’epoca cruciale per la storia italiana, spiegando l’ascesa del Fascismo attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, primo fra tutti Benito Mussolini.

M, il figlio del secolo è un libro accurato e capace di intrecciare gli eventi storici e la memoria storica del nostro Paese, stimolando i lettori e accedendo un dibattito attuale e ritenuto quasi necessario.
Il libro di Scurati ha avuto un impatto significativo sulla cultura italiana contemporanea, riaprendo dibattiti incentrati sul Fascismo e sul ruolo della memoria storica nella formazione dell’identità nazionale.
Scurati stesso lo presenta come un progetto di romanzo storico, ma il suo approccio unico lo rende un’opera che va oltre la definizione classica, pur restando saldamente radicata nella storia.

Antonio Scurati riporta fedelmente la storia politica di quegli anni, cita fonti storiche, lettere, discorsi, a riprova di quello che si legge in ogni capitolo. L’autore assicura che anche le vicende personali dei protagonisti, Mussolini prima di tutti, sono tratte da fonti storiche, documenti, lettere e dichiarazioni personali, che gli hanno permesso di descrivere accuratamente e fedelmente anche la parte privata delle loro vite.
Proprio il riferimento alle fonti storiche, danno al romanzo un tono quasi “accademico”, che non a tutti piace. Nonostante ciò, il carattere romanzesco è dato dal tono “leggero” che caratterizza parte dell’opera, dai frequenti riferimenti alle vicende amorose dell’instancabile Duce, ad alcuni personaggi inventati.

M. Il figlio del secolo è considerato un’opera fondamentale e di grande impatto per comprendere la nascita del fascismo in Italia, un libro che richiede impegno e attenzione, ma che ripaga ampiamente il lettore.
Sicuramente si tratta di un libro utile, magari da leggere nelle scuole; ricordiamo che il romanzo di Scurati è stato definito una “lezione di storia antifascista mascherata da romanzo”. L’autore ritiene che, mostrando i fatti del fascismo in modo crudo, documentato e oggettivo, senza filtri ideologici, il lettore possa comprendere appieno l’orrore di quel periodo e sviluppare un pensiero critico.

Il romanzo di Antonio Scurati può essere visto come un potente strumento educativo ma può essere considerato anche un monito, che sfida i lettori a esaminare le radici dell’autoritarismo per riconoscerle ed evitarle in futuro.

Gerardina Di Massa
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Gerardina Di Massa

Gerardina Di Massa, sono nata ad Ischia e studio lettere e filosofia. Sono da sempre appassionata alla scrittura e anche alla lettura. Giornalista pubblicista, appassionata di politica e letteratura, “divoratrice di libri”, amo leggerne sempre di nuovi, senza stancarmi mai. Mi piace la scrittura in tutti gli ambiti, che si tratti di cultura o di arte, di argomenti letterari o di storia. Ogni cosa, ogni argomento può e deve insegnare qualcosa.
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