La Cordata: teatro amatoriale tra emozione e impegno sociale

Il teatro amatoriale, si sa, nasce in luoghi semplici: sale parrocchiali impregnate di legno antico, palchi allestiti nelle palestre delle scuole, sipari improvvisati che sembrano respirare con chi li attraversa. Non è un’arte distante, ma un gesto di comunità. Quando un gruppo di persone decide di salire sul palco, non rincorre la perfezione formale: cerca un incontro.
Basta la luce tiepida di un riflettore, l’emozione di una battuta pronunciata con voce raccolta, il brivido che percorre la platea quando ciascuno riconosce un frammento di sé in un personaggio. Il teatro amatoriale non appartiene a circoli esclusivi: è la celebrazione del quotidiano, della capacità di raccontarsi con sincerità e di ritrovarsi nel tempo condiviso.
Dietro ogni commedia, ogni dramma, ogni risata si cela una storia fatta di persone comuni: lavoratori che, dopo il turno, imparano le battute; studenti che dedicano serate alla costruzione delle scenografie; pensionati che ritrovano nel coro un’energia inattesa. Quando le luci si spengono e il pubblico applaude, non si esalta l’eroe lontano, ma il volto di chi ha scelto di mettersi in gioco per la propria comunità.
Questa vocazione prende forma concreta nella storia dell’Associazione “La Cordata”. La sua origine non nasce da un manifesto artistico, ma dalla tenace volontà di un gruppo di genitori legati allo scautismo. Nel 1994, dopo anni nel comitato genitori dell’AGESCI Portici IV, compresero che la loro missione educativa non poteva dissolversi con la fine delle riunioni scout. Il desiderio di restare accanto ai giovani, di accompagnarli senza guidarli dall’alto, prese la forma di un progetto associativo nuovo. I valori maturati negli anni — solidarietà, collaborazione, responsabilità condivisa — divennero fondamenta, non semplice riferimento. “La Cordata” non si limitò a organizzare attività. Al contrario, coltivò relazioni, costruì reti con le realtà del territorio e offrì ai soci occasioni per scoprire la forza del fare insieme. In questo percorso, il teatro si accese prima come idea, poi come pratica: nacque la compagnia “Amici Scouts – La Cordata”, formata da volti familiari e da voci determinate.
Le rappresentazioni non erano solo intrattenimento, ma un concreto gesto di cura, poiché i proventi venivano destinati a chi aveva bisogno, a persone e associazioni impegnate nel sostegno dei giovani. Questa potenza dell’impegno si è manifestata, ad esempio, nel dicembre 2024, quando su invito dell’Istituto Antoniano di Portici, la compagnia ha portato in scena la commedia Il Mistero del Nocillo. L’incasso di quella serata fu totalmente devoluto all’Istituto, un contributo cruciale che ha permesso di accorciare drasticamente i tempi di attesa per le terapie di alcuni bambini autistici che, altrimenti, avrebbero dovuto aspettare anni nelle liste della sanità pubblica. Ogni applauso, dunque, non è un fine, ma un mezzo: diventa un atto di fiducia e ogni spettacolo un ponte tangibile tra chi recita e chi riceve aiuto.
Col tempo, la vocazione teatrale dell’associazione prese la forma di una vera bottega artigianale. Nei locali della sede, sotto la guida di persone esperte, molti ragazzi impararono a trasformare un’idea in spazio concreto: costruire scenografie, modellare ambienti, cucire costumi e dare alle emozioni un corpo visibile. Non era solo un esercizio manuale: era un laboratorio di appartenenza, in cui i gesti tecnici diventavano dialogo e il lavoro condiviso si trasformava in legame. Oggi, ciò che viene creato non resta chiuso in un magazzino: scenografie, materiali e competenze sono messi a disposizione di altre compagnie, affinché il teatro resti un bene accessibile e diffusore di nuove collaborazioni. Da sempre, “La Cordata” coltiva la cooperazione con le realtà del territorio, dando vita a progetti comuni nati da uno spirito di unità che non si è mai affievolito. È una realtà viva, animata da uno slancio che continua a rinnovarsi nel dialogo con il mondo scout; una presenza discreta ma costante, che cerca di migliorare la vita personale e comunitaria della città. Oggi è guidata dalla presidente Valeria Orso.
Il cammino teatrale di “La Cordata” prosegue con un nuovo appuntamento che ne riflette l’essenza. Il 14 dicembre, alle ore 19.30, negli spazi di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, la compagnia porterà in scena la commedia O’ Guaio, un racconto imbevuto di quotidianità napoletana. Una famiglia viene travolta da un equivoco semplice ma destabilizzante: un debito mai chiarito, una lettera smarrita e una spirale di incomprensioni che, tra equivoci e risate, costringe i protagonisti a riscoprire la fiducia reciproca. Intorno a loro si muovono parenti, amici e vicini: figure vivaci, ognuna impegnata a difendere il proprio equilibrio, e ignare che la serenità spesso nasce dall’accettare l’aiuto degli altri. La rappresentazione sarà gratuita, accessibile a chiunque desideri partecipare, e rientra nel progetto “Sicurezza sociale urbana”, realizzato e finanziato nell’ambito del P.N.R.R. Non sarà una serata di consumo culturale, ma un invito a condividere uno spazio, un tempo e un’idea di comunità: il teatro come luogo in cui la presenza dell’altro non è un ostacolo, ma una risposta. Chi parteciperà non sarà spettatore passivo: farà parte di un gesto civile, di una storia che continua oltre gli applausi, nelle strade e nei rapporti quotidiani. E forse, uscendo da Villa Bruno, si porterà con sé non solo le battute della commedia, ma la consapevolezza che la cultura, quando è un dono, diventa il modo più semplice e più forte di costruire solidarietà.
Antonio Palumbo
Photo credits: scatto da uno spettacolo dell’associazione “La Cordata”
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