Ora Solare e Ora Legale, una scelta terrificante

L’alternanza tra ora solare e ora legale è un argomento che ogni anno genera curiosità, dubbi e discussioni: un dibattito tutto europeo tra salute, risparmio energetico e produttività. Facciamo chiarezza!
L’Italia ha dato il via all’iter parlamentare per rendere l’ora legale permanente: entro il 30 giugno 2026, in caso di approvazione, ci sarà la chiusura dei lavori e si deciderà in maniera definitiva tra ora solare e ora legale. “La richiesta di mantenere l’ora legale tutto l’anno – dice Consumerismo.it – è supportata da dati economici e sanitari concreti che il cambio semestrale compromette: Risparmio Energetico: Dal 2004 al 2024, i sette mesi di ora legale hanno fatto risparmiare complessivamente 11,7 miliardi di kWh e oltre 2,2 miliardi di euro in bollette.

Solo nel 2025, il risparmio stimato da Terna si aggira intorno ai 330 milioni di kWh, pari a circa 100 milioni di euro e a una riduzione di 160.000-200.000 tonnellate di CO2. Secondo la SIMA, la maggiore esposizione alla luce naturale nelle ore serali favorisce la produzione di serotonina, migliora l’umore e contribuisce al benessere psicofisico generale. Al contrario, il ritorno all’ora solare può alterare i ritmi circadiani, causando disturbi, e alcuni studi hanno evidenziato un leggero aumento degli attacchi cardiaci e degli incidenti stradali nella settimana successiva al cambio d’ora“.
Scenari e tempistiche del quesito Ora Solare e Ora Legale, sì o no?
In Italia il tema “ora solare e ora legale” è discusso da quasi un secolo: introdotta per la prima volta durante la Prima Guerra Mondiale, l’ora legale ha vissuto fasi di sospensione e reintroduzione, fino a diventare un appuntamento fisso dal 1966. L’obiettivo era di risparmiare energia sfruttando al meglio le ore di luce naturale durante la primavera e l’estate, ma negli anni il dibattito ha preso il largo e ha coinvolto non solo questione energetiche, ma anche salute, sicurezza e qualità della vita.
In UE già nel 2018 venne presentata dalla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Europea – alla quale parteciparono 4,6 milioni di cittadini europei – un opinione ben chiara: l’84% si espresse a favore dell’abolizione del cambio d’ora; nel 2019 il Parlamento Europeo approvò una proposta che avrebbe permesso agli Stati membri di scegliere ora solare e ora legale e in maniera permanente, ma – ovviamente – il processo è rimasto bloccato per mancanza di accordo tra Paesi.
In Italia, la questione ha ribaltato l’opinione pubblica: campagne di sensibilizzazione, petizioni online e studi sull’impatto energetico e sanitario hanno portato alla presentazione di un iter parlamentare per valutare l’adozione dell’ora legale permanente entro il 30 giugno 2026. Questo percorso legislativo segna un vero e proprio punto di svolta non solo per il nostro stato, ma per l’Europa intera: dopo decenni in balia del sì, del ma e del forse, l’Italia potrebbe decidere di avere un orario unico per tutto l’anno.
Antonietta Della Femina
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