Le Domus de Janas, le case delle fate della Sardegna preistorica

Disseminate in tutta la Sardegna, le Domus de Janas, antiche tombe ipogeiche, custodiscono antichi misteri.
Letteralmente case delle fate, le Domus de Janas rappresentano uno dei monumenti più affascinanti e misteriosi della Sardegna preistorica: scavate nella roccia queste tombe ipogeiche risalgono al periodo neolitico e all’età del rame (circa 3500-2700 a.C.). Queste tombe erano venerate proprio come un luogo sacro e la loro condizione di tomba scavata nella roccia rappresentava l’accoglienza con la madre terra e il rinnovo della vita.
Dalla struttura semplice, costituita da una sola cella, a quella più complessa, con più ambienti collegati da corridoi, le pareti venivano spesso decorate per imitare l’interno di abitazioni: simboli religiosi e offerte, come cibo o oggetti legati alla vita terrena, testimoniavano l’eterno contatto tra la vita e la morte, il ciclo della natura.
Quando nei secoli successivi la tradizione fece perdere le sue tracce, le popolazioni non sapendo più quale fosse la loro funzione originaria, cominciarono a credere che le Domus de Janas fossero le dimore delle fate, appunto le Janas, creature magiche sia benevole, che di entità malvagia. Venivano descritte come piccole donne bellissime che filavano e aiutavano i pastori, ma che potevano punire chi disturbava o offendeva loro. Grazia Deledda, nel suo Leggende sarde del 1903 descrive queste creature magiche: “Le Janas filavano oro, argento e seta nelle loro casette di pietra, e solo ai buoni concedevano un filo del loro tesoro”.
Domus de Janas, ma chi erano le Janas?
Nella memoria popolare sarda, le Domus de Janas non erano tombe, ma le case di creature magiche, le Janas, fate, dal sardo Jana (molto simile al termine Janare campano per identificare le streghe). Queste fate erano piccole donne con delle vesti sottili come le ragnatele. Vivevano all’interno di grotte scavate nella roccia https://www.youtube.com/watch?v=ZBJPeQEIF1Ue uscivano a notte fonda per curare i fiori, aiutare le greggi e filare.
Gli abitanti dei villaggi vicini le rispettavano, perché sapevano che oltre a essere delle creature benefiche erano molto orgogliose: chi entrava in casa senza chiedere loro il permesso veniva incantato o punito. La figura delle Janas identifica la relazione tra il mondo terreno e il mondo sotterraneo: si nutre rispetto nei loro confronti, allo stesso modo come si rispettano le anime defunte e tutto ciò che non è visibile agli occhi umani.
Le Domus de Janas: una mappa per scoprire la Sardegna preistorica
- Necropoli di Sant’Andrea Priu (Bonorva)
Coordinate: 40.42137, 8.84692.
- Necropoli di Anghelu Ruju (vicino ad Alghero)
Coordinate: 40.63319, 8.32635 (circa).
- Necropoli di Montessu (Villaperuccio, Sulcis)
Coordinate: (areale Montessu, Villaperuccio) — sito in una conca naturale con molte tombe scavate nella roccia.
- Complesso di S’ena e Thomes / Domus di Dorgali (area Dorgali)
Coordinate indicative: 40.3336, 9.5375 (esempi di domus nei dintorni di Dorgali).
- Complesso di Sa Figu (Ittiri)
Coordinate: area Ittiri, altopiano del Coros (≈ 450 m s.l.m.).
Altri siti noti: Su Crucifissu Mannu (Porto Torres), Su Murrone (Chiaramonti); la Sardegna conta all’incirca 3mila Domus de Janas.
Antonietta Della Femina
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