TikTok come nuova “radio” della Gen Z

TikTok è da un paio di anni parte della vita quotidiana di molti ma in particolare della Generazione Z. D’altronde questa tendenza con questa nuova piattaforma si è sviluppata dal 2018 e sta prendendo sempre più piede nella vita dei giovani.
Correva l’anno 2014 quando in origine il social media si chiamava Musical.ly, creato dai cinesi Alex Zhu e Luyu Yang con l’idea di creare una piattaforma che contenesse brevi contenuti educativi.
L’iniziativa non andò in porto e i due amici in assenza di fondi, cambiarono rotta per puntare ad un pubblico diverso: gli adolescenti.
Da lí il boom.
Nel 2018, ben quattro anni dopo, ByteDance, la società cinese del settore informatico acquistó la piattaforma per 750 milioni di euro passando così al marchio “TikTok”. Secondo i dati DataReportal 2025 TikTok conta ben 3,9 milioni di utenti in Italia, affermando la sua posizione come una delle piattaforme social più popolari nel paese.
Ma non finisce qua: è stato rilevato che il 60% degli iscritti di TikTok appartiene alla fascia di età tra i 13 e i 24 anni con un tempo medio trascorso sull’applicazione pari a 52 minuti ogni giorno. Negli anni 80’ e 90’ i ragazzi andavano pazzi per la radio, mezzo tradizionale di comunicazione che grazie ad un solo tasto permetteva di ascoltare musica, sentire notizie di cronaca per sentirsi un po’ più connessi. Ma con l’avvento dei social tutto è cambiato: i mezzi di comunicazione tradizionale hanno dovuto cedere il posto ai social media.
Ora, grazie a Tiktok tutti possono diventare ”conosciuti”, con dei semplici video è facile sentirsi parte di una comunità così grande di persone. Una comunità che però nella maggior parte dei casi non conosciamo personalmente. Sappiamo il nome, il cognome però è tutto distante da noi… Non condividiamo vere esperienze insieme ma ci limitiamo ad un contatto “freddo” e lontano.
Il ritorno ai soli di mezzi di comunicazione tradizionale è impossibile ma ciò che io credo sia realmente possibile è il saper dosare tempi e modalità di questo potente strumento. Auspichiamo che i giovani siano consapevoli dell’uso che fanno di questo mezzo con la speranza che la radio rimanga sempre ascoltata, anche da una piccola parte dei ragazzi delle nuove generazioni. E voi vi chiedete perché è importante che un mezzo storico e forse anche antiquato debba continuare ad esistere in un mondo dominato dalla presenza incombente dei social media?
La radio, brevettata nel 1896 dall’italiano Guglielmo Marconi ideando la prima trasmissione senza fili anche se la nascita del mezzo è vista più come un lungo processo, è un mezzo capace di offrire intrattenimento, informazione e compagnia a milioni di persone in tutto il mondo.
Questo piccolo “aggeggio” è innanzitutto fruibile e gratuito,infatti non è previsto nessun tipo di canone o abbonamento da pagare. Poi c’è da dire che la si può ascoltare ovunque e a qualsiasi orario: che siano le 10 di mattina o le 4 di notte; che siate nella vostra dimora tra pulizie e piatti da lavare o che siate in bicicletta con il traffico in sottofondo…
Per ultima cosa, ma non per importanza, ci terrei a fare un piccolo appunto al fatto che è uno strumento che permette l’immaginazione.
Sí, avete capito bene.
Ogni cosa raccontata o descritta non potendo essere vista e toccata lascia spazio alla mente dell’ascoltatore per poter “giocare” con la fantasia, sviluppando il pensiero critico.
Insomma…niente male per oggetto così piccolo, eh?
E allora cosa aspettate? Collegatevi con la radio che vi piace di più e lasciatevi trasportare dalla voce fedele che saprà essere la vostra migliore amica!
Giulia Marton
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