Monster: La storia di Ed Gein, il terrificante mostro dietro Psycho

Ryan Murphy torna su Netflix con la serie “Monster: La storia di Ed Gein”, il famigerato serial killer conosciuto come il “macellaio di Plainfield”.
Dopo The Jeffrey Dahmer Story e The Lyle and Erik Menendez Story, Ryan Murphy ritorna sul piccolo schermo con un nuovo capitolo dedicato a uno dei serial killer più inquietanti della storia americana: “Monster: La storia di Ed Gein“, il “mostro”, l’uomo che ha ispirato Norman Bates con Psycho a Leatherface con Non aprite quella porta.
La banalità del male
In una tranquilla cittadina del Wisconsin – l’inizio già lascia a intendere qualcosa di nefasto – negli anni ’50 del secolo scorso una scoperta raggelò il sangue di tutto il mondo: in men che non si dica la storia macabra di Ed Gein arrivò anche oltreoceano. Nella casa dell’uomo, passato alla storia come il “macellaio di Plainfield”, furono ritrovati resti umani trasformati in mobili, abiti ricavati da pelle umana, oggetti raccolti dai cimiteri della zona.
Gein, senza batter ciglio, confessò di aver riesumato svariati corpi e di aver ucciso almeno due donne; l’opinione pubblica fu scossa molto da questo uomo apparentemente ordinario, che durante il suo processo dichiarò “Non ho mai ucciso un cervo”.

Monster: La storia di Ed Gein – Ma chi era?
Edward T. Gein nacque il 27 agosto 1906 nello Stato del Wisconsin, da Augusta T. Lehrke e George P. Gein. Suo padre, violento alcolizzato, dopo essere rimasto disoccupato, si trasferì con la famiglia in una fattoria, dalla quel Ed e suo fratello Henry si allontanavano solo per andare a scuola. I due crebbero in un quasi totale isolamento e crescendo vennero sempre più suggestionati dalla figura materna: “una volta, sorprendendolo mentre si masturbava nella vasca da bagno, gli afferrò i genitali definendoli «la maledizione dell’uomo» e lo immerse nell’acqua bollente per punirlo” (Fonte: “Edward Theodore Gein: ‘American Psycho'”, by Brandie Jenkins, Amanda Clark, Cathleen Duncan, Lacey Robinson, et al., Radford University, retrieved August 16, 2006).
Il 1º aprile 1940, il padre George morì all’età di 66 anni e a distanza di 4 anni, il 16 maggio 1944, morì anche Henry in mezzo a un incendio nella fattoria: Edward raccontò alla polizia di aver perso di vista il fratello – ormai lontano dall’educazione sempre più stringente della madre, ma la precisione con la quale indicò dove si trovava il corpo, suscitò le prime indiscrezioni nella cittadina. L’anno dopo, il 29 dicembre 1945, morì anche la madre ed è proprio in questo evento che molti psicologi criminali intravedono la distruzione dell'”unico filo che ancora ne preservava la sanità” (Fonte: NeuroLaunch editorial team, Ed Gein’s Psychology: Unraveling the Mind of the Infamous Killer, su NeuroLaunch.com, 14 settembre 2024).
Il resto della sua vita, fino all’arresto, fu scandito da lavori saltuari e letture d’avventura e su Ilse Koch – moglie del comandante del campo di concentramento di Buchenwald -, passata alla storia come “La strega di Buchenwald” che selezionava prigionieri tatuati per utilizzare una volta uccidi la loro pelle per realizzare copertine di libri e custodie per coltelli. Con Monster: La storia di Ed Gein la storia – ormai nel dimenticatoio – viene riportata nel presente, con un’ analisi accurata sulle ragioni psicologiche, sociali e familiari del male.
Monster: La storia di Ed Gein

Ryan Murphy, che con Monster: The Jeffrey Dahmer Story ha battuto record di visualizzazioni, affronta un caso ancora più complesso e proprio come con Dahmer il pubblico si è diviso: se da una parte c’è chi vuole dar voce all’orrore, dall’altra c’è chi vive il caso per quello che è e ciò la storia di un killer autore di efferatezze. Murphy però anche stavola con Monster: La storia di Ed Gein bilancia il racconto, dando vita non solo alla realtà, nuda e cruda, ma anche dando voce alle vittime e alla comunità travolta da uno scandalo.
“Questo autunno, il prossimo capitolo dell’acclamata antologia Monster. Da Dahmer ai fratelli Menendez, la serie ha ridefinito la narrazione di crimini veri. Ora si immerge nella sua storia più agghiacciante: Monster: La storia di Ed Gein.”, ha dichiarato Ryan Murphy attraverso un post sul suo profilo Instagram alcune settimane fa.
Seguirà recensione.
Antonietta Della Femina
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