Primo PianoSociale

Mater certa est: dalla Roma antica alla scienza

La celebre massima latina “mater certa est, pater numquam” racchiude in poche parole una verità che va oltre i secoli: la maternità è sempre evidente, mentre la paternità – almeno fino a qualche decennio fa – poteva solo essere presunta. 

Il detto “mater certa est, pater numquam” affonda le sue radici nel diritto romano e si traduce con “la madre è certa, il padre mai”. Un principio biologico e giuridico: la maternità è sempre stata evidente dal parto, mentre la paternità poteva soltanto essere presunta. Ed è proprio per regolare quest’ultima venne introdotto il brocardo “pater est quem nuptiae demonstrant”, ovvero “padre è colui che il matrimonio indica”, quindi padre legittimo del figlio lo era il marito della donna che aveva concepito. 

Questo principio altro non faceva che garantire una filiazione, e facilitava la  trasmissione del patrimonio. Il brocardo venne ripreso anche nel Medioevo e in età moderna e divenne parte integrante delle regole sulla filiazione in gran parte dell’Europa: la certezza giuridica era indubbiamente preferita all’incertezza biologica – almeno fin quando non si è avuta la possibilità di accertare i legami di sangue con strumenti scientifici.

La rivoluzione scientifica: dal sospetto alla prova

Con l’avvento della biologia e, soprattutto, con l’introduzione dei test genetici e del DNA, il principio di “non certezza della paternità” ha perso parte della sua forza: oggi è possibile verificare non solo la paternità biologica, ma in casi di maternità surrogata o utero in affitto.
Tuttavia, nonostante “mater certa est” sia una massima ormai con poco valore dal punto di vista scientifico, mantiene valore dal punto di vista simbolico: il diritto, forse in passato più che nella società odierna, ha dimostrato come i concetti di “padre” e “madre” non siano solo biologici, ma anche sentimentali, culturali e giuridici.

Antonietta Della Femina

Leggi Anche : Gink: maternità o ecologia?

Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
Back to top button
Panoramica privacy

Questa Applicazione utilizza Strumenti di Tracciamento per consentire semplici interazioni e attivare funzionalità che permettono agli Utenti di accedere a determinate risorse del Servizio e semplificano la comunicazione con il Titolare del sito Web.