La facciata misteriosa della Chiesa del Gesù Nuovo

Nel cuore della Napoli popolare, la Chiesa del Gesù Nuovo si erge con la sua imponente bellezza barocca: un interno ricchissimo e luminoso entra in contrasto con l’esterno austero, dove i blocchi di pietra lavica nascondono un segreto.
La storia della Chiesa del Gesù Nuovo
L’edificio, nato come palazzo nobiliare della famiglia Sanseverino nel 1470, fu ceduto ai Gesuiti nel 1584. L’ordine lo trasformò in una chiesa mantenendo inalterata la facciata, composta da blocchi bugnati di pietra vulcanica (piperno), tagliati a punta di diamante, con strani simboli incisi sulla superficie.
Tante le leggende attorno a questo palazzo dalle sorti infauste fin dalla sua costruzione: il palazzo venne costruito per volere del Principe Roberto Sanseverino e confiscato alla famiglia dalla corte Aragonese; in seguito nel periodo del viceregno di Don Pedro di Toledo, i successori della famiglia si videro nuovamente confiscati i beni e furono mandati in esilio; vari bombardamenti e crolli della cupola alimentarono le voci.
Con l’Ordine dei Gesuiti, dal quale prende la denominazione attuale, l’edificio venne trasformato nella Chiesa del Gesù Nuovo che noi oggi conosciamo: l’unica cosa che rimase invariata furono le pietre di bugnato che si trovano sulla facciata esterna. Su di esse tante le teorie: secondo la leggenda seguendo un rituale esoterico per attirare l’energia positiva bisognava collocare le bugne con le punte di diamante rivolte verso l’interno; sulla facciata della Chiesa del Gesù Nuovo invece le bugne sono state disposte al contrario – ecco spiegata la iettatura attorno al palazzo.
Sulle facce dei blocchi sono incisi simboli dall’apparenza casuali; per secoli sono stati interpretati come simboli massonici o marchi dei lapidi o segni cabalistici.
Teoria o scetticismo? La Chiesa del Gesù Nuovo non smette mai di affascinare
Nessuna teoria è stata mai verificata con certezza – un po’ anche per timore della sua bellezza nefasta – fino a quando nel 2005 il professore Vincenzo De Pasquale, storico dell’arte napoletano e musicofilo, ha cominciato a studiare le incisioni. Mai prima di allora nessuno si era spinto così oltre: dopo alcuni incontri con il musicologo Lòrant Réz e il padre gesuita Csar Dors, esperto della lingua aramaica, si è arrivati alla soluzione.
I simboli presenti sulla facciata della Chiesa del Gesù Nuovo compongono una partitura: Enigma, lo spartito di un concerto per strumenti a plettro della durata di 45 minuti circa. I simboli scolpiti sui 216 blocchi di piperno attraverso una lettura da destra a sinistra e dall’alto verso il basso, danno vita a una melodia: “Lòrant scrivendolo sul retro del menù di un ristorante ha fatto uscire le prime note”, ha raccontato Vincenzo De Pasquale sui bugni della Chiesa del Gesù Nuovo durante un’intervista di InCampania TV.
Mistero risolto? A quanto pare no! Una continua ricerca tra arte, musica e storia: non poco scetticismo c’è nell’aria, ma il fatto che la melodia ottenuta sia armonica ha alimentato il fascino misterioso che ruota attorno alla Chiesa del Gesù Nuovo.
Antonietta Della Femina
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