La casa dei cinque ciliegi è un libro di Michele Moro, edito da InknotIn

Trama
Una mite giornata di primavera viene rinvenuto lo scheletro di un bambino adagiato ai piedi di un ciliegio. Si scoprirà che si tratta del figlio dei panettieri, scomparso da qualche giorno. Nessuno sa spiegare per quale motivo il cadavere possa essersi scheletrizzato in così poco tempo. Il sindaco prova a sedare gli animi ma in paese iniziano a girare strane voci.
Michele Moro crea una storia all’interno della quale viene sottolineato quanto la realtà sia manipolata dai social-network.
La narrazione tra misteri, sotterfugi e…
La casa dei cinque ciliegi è un libro che appassiona sin dalle prime pagine; il ritrovamento dello scheletro di un bambino scuote l’atmosfera tranquilla di un piccolo paesino. Il mistero diventa sempre più fitto, pagina dopo pagina e tutto si annoda in un unico blocco che non si scioglierà facilmente.
All’interno della narrazione, un giornalista si addentra in un mondo di segreti e perplessità, ostacolato dalla polizia locale e dal sindaco, desiderosi di evitare l’attenzione dei media.
Proprio a tal proposito, è importante sottolineare la scelta dell’autore, Michele Moro, che ribadisce quanto il ruolo dei giornalisti nei casi di cronaca possa trasformarsi in sciacallaggio, una vera e propria corsa alla visibilità, una sorta di sfida che perde di vista il caso di cui si parla. Tra illazioni, ipotesi fantasiose, sospetti e sospettati, l’autore dà il via ad un’indagine che sembra un gioco di specchi.
Michele Moro utilizza l’espediente del giallo per quella che si configura come una vera e propria denuncia sociale. La casa dei cinque ciliegi è un modo per dimostrare (anche se in modo velato) quanto i cosiddetti media, siano spesso fragili e fortemente vulnerabili. Spesso anche la più piccola immaginazione diventa “verità” per chi gli dà credito.
La casa dei cinque ciliegi dimostra quanto un caso gravissimo, che vede protagonista un bambino, venga manipolato dalle voci della gente che sembra sapere e non voler parlare e delle istituzioni che invece tentano in ogni modo di placare gli animi, tenendo lontani i giornalisti.
Come accade in qualsiasi realtà piccola, le “voci corrono” e i giornalisti che indagano sul tragico caso di cronaca, rincorrono gli abitanti del paesino per carpirne quante più informazioni possibile, scrivendo cose non sempre vere o inquietantemente enfatizzate.
Dal punto di vista prettamente letterario, La casa dei cinque ciliegi può essere definito un thriller psicologico, permeato dalla critica sociale e dalle dinamiche collettive, al centro dei quali il lettore può percepire un’ansia di controllo legata all’identità individuale, ai labili confini tra io e non io. Ansia dell’io, legata sì ai confini tra io e non io, ma anche ai confini interiori a cavallo dei quali tutti noi negoziamo continue tregue, sempre provvisorie, talvolta dolorosamente frananti nel conflitto.
Michele Moro invita i lettori a percorrere le pagine del proprio libro, esplorando sin dall’inizio i labirinti della mente, problematizzando con efficacia il concetto di indagine nel momento in cui la lente dell’investigatore si confronta con l’oscurità della psiche. Da questo gioco di luce e ombra ha origine “La casa dei cinque ciliegi”.
Gerardina Di Massa
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