Graduatorie scuola: GPS o GAE?

Il mondo della scuola è una corsa ad ostacoli.
Ad ogni livello bisogna superare enormi difficoltà, e tutto questo senza conoscere le modalità, avendo quindi successo limitato.
Come fare? Beh, siamo qui per spiegarvelo ed aiutarvi a capire come avvicinarsi all’insegnamento, nel modo più semplice possibile.
Oggi parliamo di graduatorie, un’infinita matassa di sigle incomprensibili che ogni docente deve imparare a conoscere.
Prima di tutto iniziamo dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, anche conosciute come GPS. Queste sono aperte ogni due anni e istituite dal 2020, proprio per rendere le cose ancora più “semplici” ai futuri docenti.
A cosa servono? Coprono le supplenze temporanee o annuali nelle scuole e sono aperte a tutti gli insegnanti con i requisiti giusti. Si dividono in due fasce: la prima per chi possiede abilitazione, la seconda per chi ha i 24 CFU o solo la laurea.
Questo, se da un lato è un bene, dall’altro renderà la seconda fascia inutile, facendo salire tutti i docenti in prima. Passiamo alle Graduatorie ad Esaurimento, le GAE. Si tratta di graduatorie nazionali articolate in base alle province. In realtà, dovrei parlare al passato, in quanto non sono più aggiornabili.
Servivano principalmente per l’immissione in ruolo o supplenze annuali. Infatti, i docenti rimanevano in queste liste fino alla cattedra.
Ebbene sì, ci è stata tolta anche questa speranza.
Ultime, ma non per importanza, le Graduatorie di Istituto, che sono gestite direttamente dalle scuole e coprono supplenze brevi, di mesi, o anche brevissime, di soli pochi giorni. Si allacciano alle GPS, ma si dividono in tre fasce, dove la prima è riservata alle GAE, la seconda alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze di I fascia, e la terza considera i docenti di II fascia delle GPS.
È sempre utile per brevi supplenze, gestite appunto dal dirigente scolastico.
Passate di moda le GAE, a noi insegnanti di oggi non restano che annuali o temporanee, anche dette brevi. Insomma, se pensavate di aver visto tutto dopo i percorsi abilitanti, che lo Stato c obbliga ad ottenere, presto capirete che si trattava di una passeggiata, se confrontati all’infinità di graduatorie esistenti.
L’augurio è che possiate trovare il vostro nome in una di queste liste.
Martina Maiorano
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