La Flotilla è sempre più vicina a Gaza

La Flotilla, dopo settimane di navigazione fatte di speranza ma anche preoccupazione, si avvicina sempre di più a Gaza. Questa notte è stata addirittura accerchiata da droni e navi militari, ma ciò non sarà destinato a diminuire in quanto ormai sono entrati nella zona più a rischio.
Per una maggiore sicurezza, sono stati applicati dalla Flotilla dei protocolli di sicurezza in preparazione di un possibile abbordaggio.
Il giornalista Lorenzo D’Agostino, che sta seguendo la missione per il Manifesto, ha dichiarato: “Ci hanno circondato e ci girano ancora attorno: hanno disattivato le comunicazioni della nave madre Alma. La Sirius, che ha preso la guida, ha anche avvistato un sommergibile”.
Domani ci sarà l’arrivo delle imbarcazioni a Gaza. A comunicarlo, Rima Hassan, membro franco-palestinese del Parlamento europeo, che esprime ottimismo su X per il viaggio sulla Flotilla nonostante gli intensi preparativi israeliani per intercettarli: “Domani arriveremo a Gaza. Ogni chilometro in più è una vittoria simbolica supplementare. Siamo a 130 miglia da Khan Yunis (20-22 ore di navigazione)”.
Flotilla, la Marina Israeliana preparava un assalto alle imbarcazioni
Nella tarda serata di ieri, fonti militari israeliane avevano dichiarato ala tv pubblica Ken che la Marina Israeliana stava preparando l’assalto alle imbarcazioni della Flotilla.
Il tenente colonnello Nadav Kamier, ora riserva della Marina israeliana, ha spiegato al Corriere della Sera: “Saranno usati molti uomini. Prima potrebbero essere messi fuori uso gli strumenti di bordo, poi l’abbordaggio”.
Questo è solo uno dei possibili scenari che potrebbero attuarsi nelle prossime ore. La Marina prevederebbe di trasferire gli attivisti su una nave militare e di rimorchiare le imbarcazioni verso il porto di Ashdod, c’è anche il rischio che alcune vengano affondate.
La Marina italiana ha abbandonato la missione
Intanto, la Marina italiana ha abbandonato la missione, per cui non protegge più la Flotilla. Nella notte è arrivata la comunicazione via radio alle imbarcazioni: “Non proseguiremo oltre, chi volesse scendere e trasferirsi a bordo della nostra nave lo faccia ora”. Ma nessuno degli attivisti ha abbandonato la missione, ormai sempre più convinti di proseguire in una spedizione umanitaria più che necessaria.
Intanto, il Governo italiano continua a criticare la spedizione. Infatti, Giorgia Meloni ha dichiarato: “Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità.”
Anche il governo spagnolo ha raccomandato ai membri della Global Sumud Flotilla di non entrare nella zona di esclusione stabilita da Israele nelle acque antistanti Gaza perché, secondo fonti ufficiali riferite dall’agenzia Efe, “farlo porrebbe a rischio severo la loro stessa incolumità”.
“Se Israele blocca la Flotilla, noi blocchiamo tutto”
L’appello dei comitati è forte e chiaro: “Se Israele blocca la Flottila, noi blocchiamo tutto”, pronti ad organizzare una mobilitazione nelle piazze. Usb e Cgil hanno già annunciato uno sciopero generale nel caso in cui ci fosse un attacco israeliano alla Flotilla.
Nel frattempo, iniziano ad essere occupate alcune delle principali università italiane.
L’Orientale e la Federico II di Napoli sono state occupate dagli studenti del Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli e di Ecologia Politica Napoli, in sostegno della Global Sumud Flotilla. Gli studenti hanno spiegato quanto segue:
Siamo l’equipaggio di terra, accorso in supporto dell’equipaggio di mare. Il nostro compito è mantenere alta l’attenzione sulla Palestina, organizzare azioni contro il sostegno occidentale a Israele e chiedere che la missione raggiunga le coste di Gaza in sicurezza. È vergognoso che il governo Meloni e i nostri atenei non si siano ancora espressi contro il genocidio del popolo palestinese, continuando legami economici, diplomatici e militari con Israele. Tutte le misure proposte per far deviare la flotta sono stratagemmi per depotenziare la missione e la mobilitazione popolare di solidarietà con la Palestina.
Anche a Roma hanno iniziato a mobilitarsi. Sul ponte degli Annibaldi, degli studenti del liceo occupato Cavour aderenti a Osa hanno affermato: “Gli studenti dell’Osa inaugurano la mezzanotte del giorno critico per la Global Sumud Flotilla! Dal Cavour occupato la reazione è immediata, in preparazione del giorno dell’impatto con l’Idf, gli studenti ribadiscono a gran voce: Giù le mani dalla Flotilla, il governo si prenda le sue responsabilità.”
Irene Ippolito
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Immagine creata con AI