3 romanzi russi che non devi perdere

Perché fermarsi a Dostoevskij e Tolstoj quando ci sono romanzi russi capaci di spiegarti l’inspiegabile?
La letteratura russa è piena di libri imperdibili, stracolma di sale da ballo dorate, lunghi viaggi in treno, amori tormentati, crisi esistenziali e qualche omicidio all’occorrenza. Dopo anni passati a esplorare librerie di seconda mano e titoli a me sconosciuti ho scoperto che a volte sono proprio i libri che meno ti aspetti a cambiarti profondamente.
Sei pronto a far allungare la tua TBR? In questo articolo troverai tre romanzi russi che devi assolutamente leggere.
Noi – la distopia che anticipò 1984 di Orwell
Sapevi che 1984 è stato scritto anni prima in Russia? Precisamente nel 1924, quando il noto scrittore Evgenij Zamjatin compose il suo celebre romanzo Noi.
Scritto sotto forma di diario, il libro profetizza un mondo in cui tutto è meccanico e spaventosamente conforme. In questa società distopica, l’umanità è organizzata sotto Lo Stato Unico, retto dal Benefattore. Le persone sono contraddistinte da una matricola, che inizia con una consonante per gli uomini e una vocale per le donne. Il protagonista – D-503 – è un ingegnere incaricato di costruire un razzo per portare la civiltà su altri pianeti. D-503 si innamora di I-330, una donna che si scoprirà essere una ribelle intenzionata a sovvertire il sistema. Ma in una società del genere anche la libertà di amare è repressa: le persone possono stare insieme ed esprimere la propria sessualità solo tramite prenotazione. Le case sono interamente di vetro e la vita collettiva fortemente pianificata; gli unici momenti di privacy sono solo due ore “personali”. Tutto è pianificato e controllato matematicamente, persino la composizione musicale. I parallelismi con 1984 di Orwell sono molteplici: il Benefattore e il Grande Fratello, i palazzi trasparenti e le telecamere nelle abitazioni, e così via.
Leggere Noi di Zamjatin resta tutt’oggi indispensabile non tanto per comprendere il filone distopico a cui ha dato vita ma per immergersi in un mondo profondamente crudele e verosimile.
Il Maestro e Margherita: quando il caos si mescola alla passione
Quando si parla de Il Maestro e Margherita due sono le cose: o già l’hai letto o devi assolutamente farlo il prima possibile.
Il diavolo arriva a Mosca in pieno regime, il maestro vede censurato il suo romanzo sul processo a Gesù e proprio in questo intervallo una serie di eventi magici e bizzarri scombussolano il cuore della città. Cosa ci farà mai il Diavolo con un enorme gatto nero in giro per la città? Questo sta a te scoprirlo. Posso però anticipare che la storia di Woland – il diavolo – si intreccerà con la storia d’amore tra il Maestro e Margherita e il metaromanzo che vede come protagonista Ponzio Pilato. Con scontrini che si trasformano in soldi e persone che perdono la testa di tanto in tanto, il testo è un connubio perfetto tra satira politica e commedia.
Come spesso succede, questo romanzo venne pubblicato postumo ma divenne quasi immediatamente il pilastro della narrativa russa successiva. L’ironia mista all’elemento magico è straordinaria, i continui richiami al lettore che fanno sobbalzare di tanto in tanto, rendono il romanzo profondamente intrigante e scorrevole. Secondo il Professore Alessandro Barbero “Il Maestro e Margherita è la più grande storia d’amore di tutti i tempi” e a fine lettura potrai comprenderne esattamente il motivo.
Sonečka e l’arte di raccontare l’amore in ogni sua forma
Sonečka è una gemma autobiografica che racconta una storia d’amore tra Marina Cvetaeva – l’autrice – e l’attrice Sof’ja Gollidej. Una vera e propria poesia in prosa capace di trasmettere tutto l’affetto e l’ammirazione per l’amata.
Quando Marina vede per la prima volta Sonečka a teatro ne rimane folgorata, tra le due si crea quasi immediatamente un legame totalizzante. Il romanzo ci racconta di una storia d’amore platonica, mai fisica; non c’è giudizio né giustificazione, solo la purezza dei sentimenti così come sono stati vissuti. A frapporsi tra le due c’è il “destino da donna” che attende Sof’ja. Così si interrompe improvvisamente la loro storia e quella degli altri personaggi.
Solo molto tempo dopo l’autrice scoprì che la sua amata era morta di cancro. Con la consapevolezza della sua perdita, a Marina non rimase che rifugiarsi nei propri ricordi e così diede vita al romanzo in questione. Un romanzo agrodolce sulla libertà emotiva che ti conquisterà sin dalle prime pagine.
Qualsiasi romanzo tu scelga ricorda: sei solo all’inizio di questo meraviglioso viaggio nei romanzi russi da leggere almeno una volta nella vita.
Ilenia Carratù
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