Stefano Benni, addio al maestro della satira e dell’ironia

Stefano Benni, autore di numerosi romanzi di successo come Bar Sport, La compagnia dei celestini, Il bar sotto il mare. Colui che, tramite i suoi racconti, ha saputo costruire mondi e situazioni immaginarie con una forte satira della società italiana degli ultimi tempi.
È venuto a mancare all’età di 78 anni Stefano Benni, uno dei pilastri della letteratura italiana, uno dei pochi che è riuscito a creare un universo dove i lettori sono riusciti ad immergersi facendone un autore di culto. Già da diverso tempo si era ritirato a vita privata a causa di una malattia, che gli aveva addirittura tolto la parola.
Stefano Benni, il saluto del figlio Niclas
“Ricordate mio padre leggendo i suoi testi ai vostri amici”, queste le parole del figlio Niclas, che ha poi proseguito:
Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce, spesso accompagnato da musicisti. Quindi, se volete ricordarlo, vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti e parenti. Sono sicuro che, da lassù, vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata.
L’arte come strumento da condividere
Per Stefano Benni, l’arte era uno strumento da trasformare in vita e condividere, da coniugare in un racconto che dalla pagina scritta rimbalzasse nel vivere quotidiano.
Con il suo stile inconfondibile, era capace di fare un’analisi impietosa della realtà, raccontando personaggi indimenticabili e scrivendo romanzi e raccolte di forte impatto come Bar Sport che, pubblicato nel 1976, metteva insieme una raccolta di racconti dedicati a quei luoghi iconici che sono i bar italiani.
Ma Stefano Benni non è solo narrativa: infatti, prima di passare ad essa, aveva scritto una serie di volumi di poesia e solo più tardi, nel 1983, aveva pubblicato il suo primo romanzo, Terra, un racconto di viaggi intergalattici alla ricerca di un pianeta perduto.
Varie anche le sue collaborazioni: da Beppe Grillo, per cui scriveva i testi da comico, all’amicizia con Daniel Pennac di cui ha tradotto i romanzi, poi l’immersione nella musica e nel teatro, dove ha collaborato anche con Franca Rame e Dario Fo. Non mancano le sceneggiature per il cinema e la regia, ma anche le collaborazioni giornalistiche, come l’Espresso e Panorama.
Irene Ippolito
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