Caroline Darian si racconta in Non è nostra la vergogna

Caroline Darian si racconta in un libro uscito quest’oggi, 30 settembre 2025, dal titolo Non è nostra la vergogna. Attraverso 180 pagine, Darian racconta delle violenze che la madre ha dovuto subire dal padre e del processo di quest’ultimo, ma anche dei dubbi che le sono sorti successivamente di ulteriori violenze avvenute.
Caroline Darian, dopo il libro E ho smesso di chiamarti papà, in cui racconta le violenze durate dieci del padre Dominique ai danni della madre Gisèle, che veniva drogata e poi abusata non solo dal marito ma anche da altri sconosciuti, pubblica un secondo libro intitolato Non è nostra la vergogna.
Caroline Darian racconta il processo del padre nel nuovo libro
Darian, in Non è la nostra vergogna, racconta del processo del padre Dominique Pelicot, condannato il 19 dicembre 2024 per aver violentato e fatto violentare da almeno cinquanta persone la moglie Gisèle, drogata da farmaci da lui somministrati di nascosto.
Caroline è sempre stata al fianco della madre in questi anni che hanno portato al processo, dove l’orrore è rimasto compresso tra le mura familiari, “scosse dagli interrogatori e terremotate periodicamente da nuove foto e video che testimoniavano almeno un decennio di violenze”.
Dopo quattro anni dall’inizio delle indagini, l’autrice del libro racconta l’inferno delle udienze che hanno sfiorato di pochi metri gli sconosciuti che hanno stuprato la madre, gli interrogatori al padre che non fa altro che mentire, ma anche l’invasione mediatica della sua vita privata e le allusioni velenose degli avvocati difensori.
Ma c’è qualcosa per cui Caroline Darian è convinta me che, purtroppo, non ha nessuno che l’appoggi… nemmeno la madre.
È convinta, da alcune foto, che Dominique abbia drogato e violentato anche lei. La madre nega questa possibilità, addirittura anche di fronte ai giudici, probabilmente per difendere la figlia o forse perché non lo vuole accettare.
Ed è da questo punto che si apre un’altra parentesi: Caroline denuncia a sua volta il padre, affidandosi ad un’avvocata che sta cercando di mettere insieme i puntini tra Dominique e altri casi di stupro e omicidio, avvenuti molti anni prima.
Caroline: “Gisèle sapeva e non ha fatto nulla”
Caroline Darian ha iniziato a puntare il dito anche contro alla madre Gisèle, accusata di conoscere altre eventuali violenze avvenute all’interno della famiglia che coinvolgono anche Caroline, ma di cui non vuole parlare.
Al Corriere della Sera ha dichiarato: “Gisèle mi ha abbandonato, io e lei non ci parliamo più”.
Durante il processo, Gisèle ha sempre specificato che si trattasse del suo processo ma non della sua famiglia mentre alle domande sulla figlia ha sempre preferito non proferire parola.
Ma questo atteggiamento, Caroline, non glielo perdona e dichiara:
Dominique Pelicot è coinvolto in crimini cominciati negli anni 80-90, è forse un serial killer oltre che un predatore. Gisèle ha diretto la sua rabbia soprattutto contro i 50 sconosciuti complici, non contro suo marito Dominique. Credo che cerchi ancora di trovargli delle circostanze attenuanti. Da quattro anni e mezzo aspettavo a mia volta di avere la verità, ci sono le foto di Dominique in cui io appaio priva di sensi, seminuda, con una biancheria intima che non è la mia. Solo Gisèle avrebbe potuto convincerlo a parlare, ma si è rifiutata.
Mentre aspetta un suo processo, a seguito della denuncia contro il padre, Darian continua con il suo lavoro, la sua famiglia, l’associazione che ha fondato. Ormai ha chiuso qualsiasi rapporto anche con la madre, affermando di essere amareggiata per aver vissuto un’enorme bugia:
Credevo che la nostra famiglia fosse piena di amore, ero persino più vicina a mio padre che a mia madre, sono cresciuta con genitori che mi volevano bene. Adesso non posso più guardare le foto di quando ero bambina, adolescente, le foto del mio matrimonio. Tutto falso.
Irene Ippolito
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