La Sindone di Torino è stata smascherata: scoperta la verità

Dopo la morte di Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone, uno dei dogmi – l’ennesimo – della cristianità vacilla: uno studio dimostra come la Sindone sia stata stesa su una scultura e non su un corpo umano.
Nell’anno giubilare 2025 la Sacra Sindone torna al centro dei battiti internazionali: uno studio condotto dallo studioso brasiliano Cicero Moraes ha confermato che l’immagine impressa sul drappeggio sia in realtà frutto di un adesione del telo non a un corpo umano reale, bensì a una scultura in bassorilievo. La tecnica utilizzata è coerente con il cosiddetto “Effetto Maschera di Agamennone”, termine usato in ambito divulgativo, quindi non tecnico, per descrivere un fenomeno sia geometrico che visivo secondo il quale per ottenere un’immagine poco distorta è necessario utilizzare un rilievo o un modello artistico creato per sembrare reale.
Sindone? Sì, ma è davvero Sacra?
Da sempre al centro di dibattiti, la Sacra Sindone si spoglia di tutti i suoi misteri: l’utilizzo di queste nuove tecniche che prevedono la simulazione 3D – così come riportato sulla rivista Archaeometry – ha dimostrato che il drappeggio in questione, che secondo la tradizione ha avvolto le sfoglie di Gesù Cristo, in realtà è il risultato di un tessuto steso non su un corpo umano, bensì su una scultura a basso rilievo. “L’immagine sulla Sindone di Torino è più coerente con una matrice a bassorilievo. Una matrice del genere avrebbe potuto essere fatta di legno, pietra o metallo e pigmentata, o persino riscaldata, sono nelle aree di contatto, producendo l’impronta osservata”, ha dichiarato Moraes al sito Live Science.

Con l’utilizzo gli strumenti di simulazione 3D sono stati messi a confronto due scenari diversi: in un primo tempo un lenzuolo virtuale è stato drappeggiato sulla ricostruzione di un corpo umano; nella seconda opzione il lenzuolo copriva una scultura in bassorilievo. Ciò che si è evinto è che il tessuto poggiato su un corpo umano producesse un’immagine molto distorta, mentre il tessuto poggiato su una scultura riproducesse un’immagine molto più vicina alla Sindone.
In Italia
Andrea Nicolotti, Professore di storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino, sul sito Skeptic.com ha sottolineato come lo studio dell’esperto brasiliano, noto per le ricostruzioni tridimensionali dei volti di molti personaggi storici, sia in realtà la conferma di studi già fatti in precedenza: “Cicero Moraes ha ragione, ma la sua ricerca non è particolarmente rivoluzionaria. Da almeno quattro secoli, sappiamo che l’immagine corporea sulla Sindone certamente non avrebbe potuto essere creata attraverso il contatto con un corpo tridimensionale“.
Un risultato, quindi, che da man forte alle dichiarazioni e agli studi compiuti sulla Sindone – datazioni al carbonio 14 – che hanno ipotizzato che essa sia un artefatto medievale, datato in un periodo compreso tra il 1260 e il 1390 d.C.
In risposta alcuni esperti, come il Professore Giulio Fanti dell’Università di Padova, si sono però schierati e continuano a sostenere l’autenticità della Sindone confermando che alcuni pattern configurano le macchie di sangue come compatibili a traumi da crocifissione.
Qui per approfondire.
Antonietta Della Femina
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