Fare sesso durante il ciclo? Tutta la verità tra piacere, ormoni e pregiudizi

Se dovessimo fare una classifica dei tabù sessuali più assurdi della storia, il sesso durante il ciclo mestruale si aggiudicherebbe sicuramente il podio. Ti spiego perché.
Le mestruazioni sono un fenomeno che coinvolge letteralmente metà della popolazione mondiale per circa 40 anni di vita, eppure è trattato come se fosse un’epidemia contagiosa, un po’ come il Covid. Milioni di donne per una settimana al mese si trasformano in monache di clausura non per scelta spirituale ma per pressione sociale.
Ma cosa succede davvero quando corpo e desiderio si incontrano in quei giorni? Cosa dice la scienza quando non è filtrata attraverso millenni di superstizioni e disgusto culturale? E soprattutto, perché continuiamo a trattare il sangue mestruale come se fosse acido corrosivo invece che una normale secrezione corporea?
LA SCIENZA DEL DESIDERIO
Piccola rivelazione: molte donne riferiscono un aumento del desiderio sessuale proprio durante il ciclo mestruale.
E non è un paradossale, ma fisiologico: durante le mestruazioni, il flusso sanguigno nella zona pelvica aumenta, rendendo i genitali più sensibili e reattivi. È come se il nostro corpo fosse dotato di un sistema di amplificazione naturale che si attiva proprio quando la società ci dice di spegnerlo.
Inoltre, nei giorni precedenti l’ovulazione (che per molte donne coincidono con la fine del ciclo), gli estrogeni iniziano a risalire, portando con sé quello che i medici chiamano elegantemente “aumento della libido”. In parole povere: si ha più voglia. E qui arriva il primo grande paradosso culturale: la natura ci programma per essere più desiderose proprio quando la società ci dice di essere meno desiderabili.
Dal punto di vista neurologico, durante le mestruazioni il nostro cervello è anche più sensibile alle endorfine (che vengono rilasciate anche durante l’orgasmo e che, guarda caso, sono anche potenti analgesici naturali). Il nostro corpo ci sta letteralmente urlando: “Ehi, hai mal di pancia? Ho la soluzione perfetta!”. Ma ovviamente, invece di ascoltare questa saggezza biologica, abbiamo preferito inventare una narrativa in cui il sesso durante il ciclo è “sporco”, “pericoloso” o “sbagliato”.
SESSO E MESTRUO: TUTTO È POSSIBILE
Fare sesso durante il ciclo mestruale porta a dei benefici (e ce lo dice anche la scienza):
- Un analgesico naturale. L’orgasmo rilascia endorfine, ossitocina e dopamina, un cocktail di sostanze che funzionano meglio di qualsiasi antidolorifico. Non è una coincidenza che molte donne riferiscano una diminuzione dei crampi mestruali dopo l’orgasmo.
- La riduzione del ciclo. Le contrazioni uterine durante l’orgasmo aiutano ad espellere più velocemente il rivestimento uterino, riducendo la durata del ciclo.
- Sensazioni più intense. L’aumento del flusso sanguigno nella zona pelvica può intensificare le sensazioni, rendendo il sesso più intenso.
- Migliora la coppia. Dal punto di vista relazionale, superare insieme il tabù del sesso durante il ciclo può rafforzare l’intimità nella coppia. È un modo per dire.
- E dal punto di vista medico? Contrariamente a quello che potrebbero pensare i nostri antenati terrorizzati dal sangue mestruale, fare sesso durante il ciclo non è pericoloso. Non causa infezioni particolari (ovviamente se si mantiene una buona igiene), non danneggia l’utero, non fa “andare il sangue al contrario”. Sono tutte fantasie medievali che continuiamo a portarci dietro come bagaglio culturale ingombrante.
LA PSICOLOGIA DEL DISGUSTO CULTURALE
Ma allora, se è tutto così naturale e benefico, perché continuiamo a trattare il sesso durante il ciclo come se fosse una pratica da film horror?
La risposta sta in quella complessa sovrastruttura che chiamiamo “disgusto culturale”.
Il sangue mestruale è stato storicamente associato a impurità, pericolo, contaminazione. In molte culture, le donne con il ciclo sono ancora considerate letteralmente “sporche”, bandite dalla vita sociale, dai luoghi sacri e persino dalla preparazione del cibo.
Questo disgusto non è biologico, ma è appreso culturalmente e… è profondamente sessuato. Lo stesso sangue che esce da una ferita è visto come eroico (pensate a tutti i film d’azione), mentre quello che esce dall’utero è considerato ripugnante.
Il disgusto sessuato si trasforma spesso in ansia sessuale. Le donne iniziano a preoccuparsi di essere “disgustose” durante il ciclo, i partner assorbono questi messaggi e li rinforzano, creando un circolo vizioso di evitamento e vergogna.
Il disgusto per il sesso durante il ciclo è anche un modo per controllare la sessualità femminile. Se una donna non può fare sesso per una settimana al mese, la sua autonomia sessuale è automaticamente limitata. È una forma di controllo talmente sottile che spesso non ce ne accorgiamo nemmeno.
(ASSURDE) GIUSTIFICAZIONI
Proviamo a smontare le giustificazioni più comuni per evitare il sesso durante il ciclo:
- È pericoloso – Per chi? Per cosa? Perché? Non ci sono rischi medici nel fare sesso durante il ciclo, se si mantiene una buona igiene (che dovrebbe essere standard sempre, non solo durante le mestruazioni).
- È sporco – Rispetto a cosa? Sicuramente lo è meno del sesso anale o di quello orale. Il sangue mestruale è molto più pulito della saliva o del sudore.
- Non è naturale – È letteralmente la definizione di naturale. Gli animali fanno sesso durante i loro cicli riproduttivi, siamo solo noi umani che abbiamo inventato regole per limitare quello che la natura ha progettato.
- È imbarazzante – Perché? L’imbarazzo è un’emozione sociale, non una verità biologica. Se proviamo imbarazzo per una funzione corporea naturale, forse dovremmo chiederci da dove arriva questo imbarazzo e se vale la pena mantenerlo.
- Non si può godere – Falso: molte donne riferiscono orgasmi più intensi durante il ciclo. Il piacere non si ferma per una settimana al mese, anzi, può aumentare.
- Il partner non vuole – Perché un partner dovrebbe rifiutare un’esperienza intima con la persona che ama, basandosi solo su pregiudizi culturali? (E se lo fa, forse è il momento di una conversazione più approfondita sui valori e le priorità della relazione).
IL CONSENSO
Naturalmente, non sto dicendo che tutte le donne devono per forza fare sesso durante il ciclo. Ma la differenza fondamentale è tra una scelta consapevole e un’imposizione culturale. Alcune donne durante il ciclo si sentono più sensibili, più vulnerabili, meno inclini al sesso. Ed è perfettamente legittimo. Il problema sorge quando questa scelta non è libera, ma condizionata da vergogna, disgusto appreso o pressioni sociali.Il consenso – durante il ciclo come sempre – deve essere entusiastico, informato e revocabile. Ma deve anche essere libero da condizionamenti esterni. Se una donna dice no al sesso durante il ciclo perché si sente genuinamente a disagio, è un no da rispettare.
MA IN PRATICA?
È inutile girare attorno al problema: sì, il sesso durante il ciclo può essere più “disordinato” del solito – ma non significa impossibile, pericoloso o sbagliato.
- Igiene: una doccia prima e dopo, come sempre. Lavarsi le mani, tenere salviette a portata di mano, cambiare le lenzuola se necessario. Non è rocket science, è buon senso.
- Posizioni: alcune possono essere più comode di altre. La posizione del missionario tende a limitare il flusso, mentre posizioni con la donna sopra possono aumentarlo. Ma è questione di preferenze personali e comfort.
- Protezione: Asciugamani scuri, lenzuola che si possono lavare, doccia. Alcune coppie optano per il sesso sotto la doccia (no, non è necessario trasformare la camera da letto in una sala operatoria).
- Comunicazione: “Come ti senti?”, “Preferisci che ci fermiamo?”. Le stesse domande che dovremmo farci sempre, ma forse con un po’ più di attenzione.
- Metodi contraccettivi: Sì, si può rimanere incinte durante il ciclo, anche se le probabilità sono più basse. I metodi contraccettivi non vanno in vacanza durante le mestruazioni.
- Spugne mestruali – esistono, sono comode e permettono di evitare di utilizzare asciugamani e teli extra. Provare per credere.
VERSO UNA SESSUALITÀ INTEGRATA
Il tabù del sesso durante il ciclo è solo la punta dell’iceberg di una visione più ampia della sessualità femminile. È l’idea che il corpo delle donne sia accettabile solo quando è “pulito”, “profumato” e “pronto per il consumo”.
Ma la sessualità reale è più complessa. Include sudore, fluidi, odori, cicli, cambiamenti ormonali, rumori e risate. Include giorni in cui si ha più voglia e giorni in cui se ne ha meno. Include corpi che cambiano, che invecchiano, che attraversano fasi diverse…
Accettare il sesso durante il ciclo significa accettare una sessualità più integrata, più reale, più umana. Significa riconoscere che il desiderio non segue il calendario sociale, ma i ritmi del corpo. Significa che l’intimità può essere presente in tutte le fasi del ciclo, non solo in quelle socialmente approvate. È anche un modo per riappropriarsi del proprio corpo. Dire “io decido quando ho voglia di fare sesso, non la società” è un atto politico. È rifiutare l’idea che il nostro corpo sia accettabile solo quando è conforme alle aspettative esterne.
Fare sesso durante il ciclo non è obbligatorio. Non è necessario per essere una donna libera o una “coppia moderna”, ma dovrebbe essere una scelta, non un tabù. Tutte le donne dovrebbero poter scegliere liberamente, senza condizionamenti culturali, senza vergogna, senza pregiudizi.
E qui torno al cuore della questione: il controllo del corpo femminile. Ogni tabù sessuale che limita le scelte delle donne è, in fondo, un modo per controllare la loro autonomia. Il sesso durante il ciclo è solo uno di questi tabù, ma smontarlo significa aprire la strada a una sessualità più libera e più consapevole.
La scienza ci dice che è sicuro e può essere piacevole. La psicologia ci spiega perché abbiamo paura. La sociologia ci mostra come questi tabù si perpetuano. Ora tocca a noi decidere cosa fare di queste informazioni. Il nostro corpo ci manda messaggi chiari: il desiderio non si ferma durante le mestruazioni, anzi, spesso aumenta. Gli ormoni ci preparano per il piacere, non per l’astinenza. La biologia ci dice che è naturale e la chimica ci conferma che è benefico.
È ora di iniziare ad ascoltare il nostro corpo invece che i pregiudizi della società. È ora di riprenderci il diritto di decidere quando, come e con chi fare sesso, senza dover chiedere il permesso al calendario mestruale.
Perché alla fine, la domanda non è “Si può fare sesso durante il ciclo?”. La domanda è: “Perché ci abbiamo messo così tanto tempo a capire che si può?”.
Questo articolo è dedicato a tutte le donne che hanno rinunciato al piacere per paura del giudizio, e a tutte quelle che stanno iniziando a riprendersi la libertà di scegliere.
Elisabetta Carbone
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