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Congedo obbligatorio anche per la seconda mamma: la svolta arriva dalla Corte Costituzionale

Con la sentenza n. 115/2025 la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto al congedo obbligatorio di 10 giorni anche alla madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali.

La Corte Costituzionale lo scorso 21 luglio ha dichiarato l’illegittimità costituzionale nella parte in cui non si riconosce il congedo di paternità obbligatoria a una lavoratrice che riveste il ruolo di genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile. Una sentenza storica, la n.115/2025: la disposizione precedente prevedeva il congedo di paternità obbligatorio (10 giorni retribuiti al 100%) solo per il padre biologico, così discriminando la madre intenzionale in una coppia formata da due donne.

La Corte ha affermato che l’esclusione della madre intenzionale dal congedo obbligatorio viola il principio di uguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione, il quale recita che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Congedo obbligatorio, cosa prevede?

La norma aggiornata alla sentenza della Corte Costituzionale n.115/2025 prevede dieci giorni lavorativi (non frazionabili in ore) da poter e dover usufruire dalla nascita fino ai 5 mesi di vita del figlio. Il congedo prevede una retribuzione del 100% e non è facoltativo!

Va richiesto al datore di lavoro con almeno cinque giorni di preavviso; sarà compito di quest’ultimo procedere alla comunicazione INPS. Il congedo obbligatorio si aggiunge al congedo di maternità della madre biologica e non è alternativo al congedo parentale, per il quale entrambi i genitori possono richiedere un congedo, facoltativo e più lungo.

Cosa cambia ora?

Con la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 21 luglio il diritto al congedo obbligatorio cambia in maniera sostanziale. Prima della sentenza esso era riservato solo ai padri biologici o adottivi, escludendo dal beneficio le coppie omogenitoriali; adesso, le diverse tipologie di coppie vengono equiparate e l’INPS è obbligata ad adeguare il sistema informatico e a riconoscere il diritto.

Questa sentenza sta scrivendo la storia: viene riconosciuta pari dignità alla madre intenzionale e viene resa effettiva l’uguaglianza tra le famiglie eterosessuali e omogenitoriali. Si tratta di una svolta per il diritto di famiglia e per le politiche di conciliazione lavoro-vita privata in Italia. Per fortuna dove la politica – il caro Parlamento – non arriva o non vuole arrivare, arriva la magistratura.

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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