Al via il Festival dell’economia e della cooperazione: Fare e.co. per comprendere e governare la complessità

A Montefusco, in provincia di Avellino, la seconda edizione de Il Festival dell’economia e della cooperazione, organizzato da Confcooperative Cultura, Turismo e Sport con il patrocinio di Anci e il sostegno di vari partner tra i quali Rubbettino Editore come partner editoriale. Tre giorni di full immersion durante i quali verrà analizzato il ruolo della cooperazione e delle politiche culturali nei processi di sviluppo territoriale.
In Campania, come in molte aree del Mezzogiorno d’Italia, esistono territori in cui la presenza dello stato discontinua o debole, lascia spazio a povertà educativa, disuguaglianze, marginalizzazione sociale e mancanza di servizi. In questi contesti complessi sono spesso le cooperative sociali e culturali a prendere l’iniziativa divenendo punti cardine di legalità, inclusione e sviluppo.
Sebbene solo alla sua seconda edizione Il Festival dell’economia e della cooperazione, Fare e.co., si presenta come un appuntamento atteso e necessario. Nelle tre giornate – dal 3 al 5 luglio 2025 – presso il Carcere Borbonico di Montefusco, ad Avellino – verranno discusse e affrontate diverse tematiche: le politiche di coesione, il rapporto tra centro e periferia, il paradigma cultura, creatività e sviluppo locale.
La scelta di istituire questo festival affonda le sue radici non solo nel fornire servizi essenziali, come assistenza, educazione, cultura e rigenerazione urbana, ma anche per costruire modelli economici alternativi, basati sulla partecipazione, la solidarietà e l’auto-organizzazione delle comunità. La decisione di localizzare per il secondo anno consecutivo il festival nel Comune di Montefusco rappresenta un valore simbolico volto a sostenere un comune nell’entroterra Irpino che sta puntando su progetti di rigenerazione del territorio: un borgo ricco di emergenze culturali e di storia, un territorio di eccellenze enogastronomiche e un luogo ancora scarsamente valorizzato dal punto di vista turistico.
I numeri dell’edizione 2024 testimoniano la presenza di 67 speaker, di cui venti relatrici; 16, tra realtà cooperative e di impresa; 17 relatori accademici e ricercatori; 16 rappresentanti di enti e istituzioni pubbliche; 10 tra soggetti promotori, co-organizzatori e sostenitori; oltre 100 partecipanti in presenza; circa 300 partecipanti da remoto. Un’occasione, che si rinnova, per discutere dello sviluppo dei nostri territori da protagonisti. La sempre maggiore emigrazione dei giovani in cerca di opportunità fa sì che molti territori dell’entroterra soprattutto nel Sud Italia vivano un lento ma costante spopolamento; valorizzare queste aree, attraverso politiche pubbliche, cultura, investimenti e cooperazione, è fondamentale per invertire questo trend e ridare vita alle comunità locali. L’entroterra custodisce gran parte del patrimonio ambientale italiano e abbandonare queste aree significa anche perdere un presidio contro il dissesto idrogeologico; inoltre, l’abbandono di esso e la conseguente perdita, delle tradizioni, dei dialetti, dei riti, della gastronomia e delle architetture dei piccoli paesi dell’interno, rappresenta la perdita di un patrimonio immateriale prezioso, quello della memoria e dell’identità.
Obiettivo dell’edizione 2025 è comprendere il ruolo della cooperazione culturale e dei corpi intermedi ponendo la consueta, specifica attenzione alle aree meridionali (…) con un focus sull’attuazione dei grandi progetti concepiti con l’ambizione di incidere profondamente sulla vita di comunità e territori. Fare e.co. è uno spazio di elaborazione che parte dal sud per cercare di rispondere a bisogni sempre più diffusi e condivisi: operare nei territori più fragili dimostra come la cooperazione può colmare i vuoti e trasformare le criticità in risorse. Otto incontri, con la partecipazione di oltre 60 speaker chiamati a riflettere su pluralismo, politica, cultura, grandi progetti, povertà educativa e nuove forme di imprenditorialità: Montefusco, per tre giorni sarà un vero e proprio laboratorio di pensiero e azione e il Festival Fare e.co. sarà un’occasione preziosa per riflettere su un’idea di sviluppo che parte dei territori e mette al centro le persone, la cultura e la cooperazione. In un tempo segnato da crisi e complessità, eventi come questo dimostrano come le alleanze favoriscano la costruzione di comunità forti e territori vivi, attraverso processi concreti e duraturi.
Dal sud e dalle aree interne può partire un modello di cambiamento che riguarda tutto il paese!
Antonietta Della Femina