Tempo meteorologico: curiosità e caratteristiche

Il tempo meteorologico indica le condizioni atmosferiche in un certo luogo e in un determinato momento; invece il clima è riferito ad almeno 30 anni.
La media delle condizioni meteorologiche registrate in un certo luogo per i climi della Terra sono molto variabili, perché il globo terrestre non riceve in modo omogeneo l’energia dal Sole.
Infatti nella fascia centrale praticamente non esiste la stagione invernale; nelle zone più vicine ai poli, estati fresche e brevissime si alternano a inverni lunghissimi, freddi e bui; le zone intermedie presentano una grande variabilità. In base all’irraggiamento solare, la Terra è stata suddivisa in cinque fasce climatiche: una tropicale, due temperate e due glaciali.
La fascia centrale, chiamata fascia tropicale, presenta sempre temperature piuttosto elevate, senza stagioni vere e proprie.
Nelle due fasce temperate, poste a nord e a sud della fascia tropicale, le temperature si mantengono moderate e le condizioni climatiche variano molto da una stagione all’altra.
Nelle due fasce glaciali, poste vicino ai poli, la vegetazione è scarsa e bassa per resistere ai forti venti. Qui il terreno è gelato per la maggior parte dell’anno e non permette alle radici degli alberi di svilupparsi in profondità.
All’interno delle fasce climatiche principali ci sono diversi gruppi climatici, che si distinguono grazie ai caratteristici andamenti stagionali delle temperature e delle precipitazioni.
La combinazione di questi fattori, insieme alle caratteristiche del suolo, determinano il tipo di vegetazione che può vivere in una regione. Spostandoci dall’Equatore verso i poli, all’interno di ogni gruppo climatico distinguiamo diversi tipi di vegetazione, che costituiscono i biomi, cioè zone della biosfera caratterizzate da un certo tipo di vegetazione dominante.
Si sente spesso parlare di cambiamenti climatici e di aumento delle temperature medie del pianeta, ma che cosa significa?
I dati raccolti negli ultimi decenni confermano senza dubbio che la temperatura media del pianeta è aumentata molto più rapidamente di quanto non sia mai accaduto nelle epoche precedenti: l’aumento globale sulla superficie terrestre è stato di oltre 1°C dall’inizio della rivoluzione industriale, a metà del XVIII secolo. Può sembrare un valore molto piccolo, ma si tratta di una variazione insolitamente rapida che è in grado di modificare gli equilibri che hanno finora caratterizzato la vita sulla Terra.
Alcuni effetti dei cambiamenti climatici sul pianeta sono già evidenti intorno a noi.
Alcune zone, anche alle medie latitudini, sono sempre più soggette a ondate di caldo e periodi di siccità: oggi quasi un quinto del territorio italiano, in particolare nel Sud e nelle isole, è a rischio desertificazione.
Sulle catene montuose a medie latitudini, come le Alpi, si evidenziano i segni della perdita di ghiacci: il ghiacciaio della Marmolada, per esempio, molto probabilmente scomparirà entro i prossimi 30 anni.
I governi si sono dati l’obiettivo di arrivare a fine secolo con un aumento massimo della temperatura di 1,5 °C. Gli scienziati stimano che, con l’andamento attuale, l’aumento di 1,5 °C potrebbe essere raggiunto già nel 2040.
Ecco dunque che il clima ha un’importanza fondamentale per le società umane: le sue condizioni in una determinata regione della Terra influenzano lo sviluppo economico, l’uso del territorio e le stesse relazioni fra gli individui.
Gerardina Di Massa
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