Metamostri: su Frisbee lo show educativo 2.0

Metamostri non è un “prodotto”.
Metamostri è un sogno.
Adesso che ho catturato la vostra attenzione, possiamo parlare di una novità interessante, educativa e super fresca.
Oggi, alle 17.45, debutta su Frisbee lo show “Metamostri”, che dal suo canale YouTube da 181.000 iscritti, esordisce in TV, lasciando lo spazio a genitori e figli per un momento di televisione educativa e divertente.
Che cos’è l’amore? Oppure la scorpacciata di cioccolato che fa Bumba, Tata rapito dagli alieni.
Ma cosa sta succedendo? Di cosa stiamo parlando? Semplice, parliamo di Metamostri, ma non ne parliamo come “prodotto visivo”, piuttosto ne parliamo per quello che è: un sogno che sta piano piano crescendo e maturando insieme ai piccolissimi fans che lo seguono.
Accompagnati da Tata e Meme, i due umani dolci e colorati che presentano i Metamostri, cinque pupazzi di nome Bumba, Kika, Bab, Pupa e Fanto affrontano le sfide e le domande quotidiane che un bambino si pone. A tre anni, a quattro, a cinque, quali sono le domande che ti affollano la testa e quali sono le sfide più grandi che puoi affrontare? Da qui parte Metamostri, dall’educazione che può essere veicolata non solo tramite il lavoro continuativo e complesso delle maestre e dei maestri a scuola, dalle mamme e dai papà, ma anche attraverso il senso critico del piccolo involucro sognate che è il bimbo o la bimba che assorbe.
Assorbire, sì, i bambini più che spugne io li vedo come delle piantine, che ogni giorno, con cura, vanno innaffiate e protette finché, tra un raggio di sole troppo caldo, un inverno rigido e una dimenticanza di chi le accudisce, non diventano la stupenda pianta che abbiamo sempre desiderato vedere. Questo è lo spirito con cui Luca Iavarone, direttore editoriale di Metamostri, e la sua crew, lavorano alle storie raccontate, agli incidenti quotidiani di un bambino: la rabbia per una caduta, il dispetto di un compagno, il pianto inarrestabile per una delusione. Educare con interesse, creando valore perché, come mi racconta Luca stesso:”Non c’è valore senza interesse, non c’è interesse senza valore”. E allora, io che di mestiere educo (ndr, sono una docente) e studio per educare, mi chiedo se valore la pena investire tanto in un sogno, nel marasma di prodotti per bambini che ci affolla.
Sì, certo che sì, perché anche “un pessimo cartone animato propone un modello educativo, un pessimo modello educativo”, scrive Luca.
Quindi perché non investire, i genitori, gli zii, i maestri e le maestre, tutti noi che nel mondo di oggi strizziamo l’occhio al futuro, perché non investire col nostro contributo giornalieri, in uno show che ai nostri piccolini dia qualcosa, che faccia in modo di soddisfare la sete di quelle piccole piante urlanti, che li stimoli a farsi delle domande vere, reali come ma esistono davvero i giocatti da maschio e da femmina?
Metamostri, quindi, oggi inzia un viaggio, da YouTube, su cui rimane sempre aggiornato, alla TV, ma il viaggio più grosso lo compie entrando nelle vostre vite, nelle case di chi spenderà quel tempo di qualità con i propri bambini. Possiamo divertirci, educando, formando, si chiama ludodidattica, si chiama fluidità educativa, si chiama quotidianità per chi con questo ci lavora e quindi, se possiamo, perché privarcene? Insegnamo ai nostri figli, al nostro futuro, che intrattenimento non vuol dire necessariamente contenuto senza valore e, magari, in un domani più prossimo che mai, Aldo non tornerà a casa raccontando del compagno che lo ha preso in giro perché giocava con un gioco “da femmina” e Ludovica non avrà lo stesso timore che ha oggi ad esprimere se stessa, perché nessuno la giudicherà per come è vestita.
Può apparire enorme, un discorso gigante, ma in realtà io credo che sia proprio questo che noi dimentichiamo quando cresciamo: la possibilità di cambiare ciò che abbiamo intorno se lo desideriamo in qualità di singoli, i bambini, invece, cambiano il mondo con il tocco delle loro piccole mani e se magari recuperassimo questo, anche grazie ad un programma educativo e intelligente come Metamostri, ci sveglieremmo un giorno in più col sorriso.
Metamostri non è un “prodotto”.
Metamostri è il sogno che dal semino piantato da te, domani, nasca una stupenda pianta.
Benedetta De Nicola
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