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L’origine della Festa della Mamma: dalle antiche divinità alla celebrazione moderna

Da sempre occasione per celebrare l’amore, la dedizione e il ruolo delle madri, la Festa della Mamma ha delle radici che affondano in riti antichissimi.

Scopriamoli insieme…

Ogni anno milioni di persone colgono l’occasione di questa celebrazione per esprimere riconoscenza e affetto alle proprie madri con dei gesti che seppur piccoli, sono carichi di significato: una telefonata, un biglietto, un abbraccio, dei fiori.

Tuttavia, questa giornata ha radici storiche e culturali molto profonde, che affondano in epoche lontane, in diverse tradizioni sociali e religiose.

Le prime tracce di questa “celebrazione della maternità” risalgono all’antichità classica: nell’Antica Grecia durante il periodo primaverile si onorava Rea, madre degli dei dell’Olimpo, mentre a Roma veniva celebrata Cibele, la grande madre, la dea legata alla terra e alla fecondità (le festività in suo onore, i Ludi Megalenses, si tenevano nel mese di aprile e prevedevano offerte votive, processioni e giochi).

Questi riti pagani sono stati poi assimilati e trasformati nel corso dei secoli soprattutto con l’avvento del Cristianesimo, che ha orientato alcune ricorrenze verso nuovi modelli religiosi: durante il Medioevo veniva celebrata la Mothering Sunday, che cadeva nella domenica prima di Pasqua; in questa giornata i fedeli tornavano alla mother church, la cosiddetta chiesa madre, e facevano visita alle proprie madri portando dei piccoli doni.

Nel corso dei secoli questa tradizione ha perso d’importanza fino a poi a essere recuperata nel XIX secolo negli Stati Uniti: Anna Reeves Jarvis e sua figlia organizzarono, durante la guerra civile, dei gruppi di assistenza chiamati Mother’s Day Work Clubs, i quali offrivano aiuto alle madri a prendersi cura dei propri figli.

Per commemorare e onorare la memoria di sua madre dopo la morte avvenuta nel 1905, la figlia dell’attivista decise di istituire una giornata nazionale dedicata a tutte le madri. La prima celebrazione ufficiale di questa ricorrenza avvenne il 10 maggio 1908 nel West Virginia e nel 1914, dopo anni di campagne e lettere, ottenne il riconoscimento da parte del presidente Woodrow Wilson della Mother’s Day negli Stati Uniti.

In Italia la Festa della Mamma è stata introdotta a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso: nel 1956 fu celebrata per la prima volta in Italia a Bordighera, in Liguria, su iniziativa dell’allora sindaco della città Raul Zaccari. La ricorrenza ormai radicata nella cultura italiana ha assunto dei connotati del tutto laici e la stessa figlia di Anna Reeves Jarvis negli anni addietro si è battuta contro la commercializzazione della festa.

Attualmente in Italia si celebra la seconda domenica di maggio come già avviene negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e in altri paesi; in alcuni paesi arabi cade il 21 marzo, in Thailandia il 12 agosto, in Etiopia è legata a una tradizione festiva che coincide con il termine della stagione delle piogge. In un solo giorno non si può racchiudere tutto l’amore che una madre dona ogni giorno: celebriamo le donne, le madri, le mamme sempre.

Le mani della madre
di Camillo Sbarbaro

Le mani della madre,
due stanche compagne
senza riposo mai,
per anni e anni
a rattoppare e cucire,
a rassettare e pulire,
a rassicurare nel buio
con una carezza.

Mani che hanno vissuto
senza chiedere nulla.
Ora giacciono quiete
in grembo,
come foglie cadute.

Antonietta Della Femina

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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