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Il delitto di Garlasco

Dopo 18 anni, sono emersi nuovi dettagli sul delitto di Garlasco, qual è la verità?

È una tipica giornata di agosto, c’è il sole e fa caldo.

La maggior parte delle persone si sposta, va in vacanza e si prepara a celebrare il Ferragosto, la prima metà del mese è già passata. Ma non tutti sono al mare. Non va tutto bene.

Il 13 agosto 2007, dalla piccola città di Garlasco, in provincia di Pavia parte la telefonata di un uomo al 118. Chiede che arrivi un’ambulanza a casa, perché qualcosa non va. C’è sangue ovunque e Chiara Poggi è a terra, priva di sensi, è morta e qualcuno l’ha uccisa. A telefonare l’ambulanza è stato Alberto Stasi, fidanzato di Chiara che è stato poi interrogato per 17 ore e condannato.

Chi era Chiara Poggi?

Chiara Poggi, era una ragazza tranquilla, sorridente e volenterosa. Originaria di Vigevano, è cresciuta con la sua amorevole famiglia e ha iniziato a studiare per inseguire i suoi obiettivi e garantirsi un futuro lavorativo stabile. Si laurea in economia all’università di Pavia e poi inizia a lavorare come impiegata. Si innamora di Alberto Stasi e i due si fidanzano, lei lavora mentre lui scrive la tesi: manca poco anche alla sua proclamazione.

Chiara ha solo 26 anni quando viene uccisa, qualcuno le ha tolto la vita, spezzato le ali, spezzato i sogni. La giovane donna viene trovata senza vita nella sua casa, probabilmente si era svegliata da poco e ciò lo testimonia il fatto che avesse ancora addosso il suo pigiama. Il femminicidio non è frutto di una rapina andata male, si pensa che ad aprire la porta di casa sia stata infatti proprio Chiara, con ogni probabilità lei conosceva l’assassino e quindi non immaginava potesse farle del male.

Delitto di Garlasco: i sospetti

Il focus degli inquirenti è immediatamente su Stasi, il suo atteggiamento appare contraddittorio. Fornisce un alibi, dice infatti di aver lavorato tutta la mattina alla redazione della tesi di laurea e successivamente di aver chiamato Chiara sia al cellulare che al telefono fisso, senza però ricevere risposta e da qui la decisione di recarsi a casa sua.

Arriva e scavalca il cancello, la porta è aperta ed entra. Secondo le sue parole, si accorge subito del sangue, ma senza prestare troppa attenzione si reca in salotto, dove la televisione era accesa, ma di Chiara nessuna traccia. La porta della cantina è semi-aperta, decide di scendere ed è la che trova il corpo di Chiara ricoperto di sangue. Due testimoni affermano di aver visto alle 9:10 una bicicletta nera fuori la casa, e alle 10:20 non c’era più.

Qualcuno è arrivato a casa Poggi con quella. Il 24 settembre 2007 Alberto Stasi è messo in stato di fermo, sui pedali della bicicletta sequestrata si pensa esserci il sangue di Chiara, ma Stasi non sa dire il perché, le sue parole sono confusionarie, non reggono, non è chiaro.

La ricostruzione degli inquirenti

Stasi sarebbe arrivato a casa di Chiara, i due avrebbero discusso e lui l’avrebbe aggredita e portata in cantina, poi va di nuovo via con la sua bicicletta. Analisi più approfondite, portano alla luce che la sostanza sui pedali non è sangue, e così dopo quattro giorni in carcere, Stasi torna a casa. C’è per un altro sospettato: Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara che ha telefonato tre vote a casa Poggi, nonostante il suo amico non ci fosse. Sotto le unghie di Chiara viene trovato DNA compatibile con quello di Sempio, tuttavia nella perizia, la traccia genetica viene considerata ‘’rovinata’’ e quindi non valida scientificamente.

Il 17 dicembre 2014 Stasi viene accusato dell’omicidio di Chiara Poggi e viene condannato a 24 anni di reclusione per omicidio volontario; la pena sarà ridotta, grazie al rito abbreviato a 16 anni.

Il 19 marzo 2021 la prima sezione penale della Corte suprema di cassazione ha respinto la richiesta di revisione della condanna per omicidio, permanendo «la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi» contro Stasi.

Il 12 dicembre 2023 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di revisione della condanna per omicidio. E lo stesso ha fatto il 7 febbraio 2025.

Oggi, dopo quasi 18 anni, il caso è aperto e ci sono altri indizi. Con tecnologie più avanzate è stata riconosciuta l’impronta di Sempio, già indagato tra il 2016-2017. Alberto Stasi, Marco Poggi e Andrea Sempio sono stati convocati a Pavia (Sempio e Stasi) e a Venezia (Poggi) per essere ascoltati dagli inquirenti, ma Sempio non si è presentato.

Oggi, dopo 18 anni, nulla ancora è certo, ma è di nuovo tutto in discussione.

Ricordiamo Chiara, una vita spezzata troppo presto e speriamo possa volare libera e avere presto pace e giustizia. Non sarà dimenticata.

Marianna Russo

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Marianna Russo

Marianna, classe 2003. Inguaribile romantica, innamorata dei girasoli e sempre ottimista. Quando scrivo scompongo il mio cuore su carta, la scrittura mi salva sempre. “Solo se ti rende felice.”
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