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Guida alla letteratura russa: 5 libri per iniziare

Ti è mai capitato di sentire parlare di una qualsiasi opera di letteratura russa e sentirti scoraggiato perché la reputi troppo complessa e impegnativa? 

Quando ci si avvicina per la prima volta alla narrativa russa può essere difficile orientarsi, tra mattoni di migliaia di pagine e nomi impronunciabili. 

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Da Puškin a Dostoevskij, la letteratura russa ha dato voce come nessun’altra ai profondi dilemmi dell’animo umano, l’amore e le rivoluzioni, sia interiori che esteriori.

In questo articolo troverai una lista di libri da leggere se stai pensando di approcciarti a questo magnifico mondo, ma anche se già ci sei immerso fino al collo!

La figlia del capitano di Alexander Puškin

La figlia del capitano di Alexander Puškin è uno dei capisaldi della tradizione letteraria slava. Perché? Parliamo degli albori del romanzo russo così come lo intendiamo oggi. 

Pubblicato nel 1836, questo racconto breve ma intenso riesce a fondere abilmente romanzo storico, avventura e storia d’amore, in uno stile limpido e diretto che ha segnato un punto di svolta nella narrativa russa.

Il romanzo si basa su un evento storico realmente accaduto: la rivolta di Pugačëv. Come spesso accade, l’autore usa l’espediente della storia d’amore per aggirare la censura e per poter analizzare la condizione socio-culturale della Russia Imperiale. 

Ma di cosa parla? Il protagonista è Pëtr Grinëv, un giovane ufficiale dell’esercito zarista mandato a prestare servizio in una fortezza ai confini della steppa russa. Qui si innamora di Maša, la figlia del capitano della guarnigione. Ma la loro storia d’amore viene travolta dalla ribellione di Pugačëv, una rivolta contadina avvenuta nel XVIII secolo contro l’impero di Caterina II.

Grinëv si trova così di fronte a scelte morali e politiche complesse, tra lealtà, giustizia e amore. Il suo destino si intreccia in modo inaspettato con quello dello stesso Pugačëv, che diventa una figura sorprendentemente ambigua.

I racconti di pietroburgo di Nikolaj Gogol’

Quando si parla di Nickolaj Gogol’ molti pensano immediatamente ad Anime morte e si scoraggiano: sintassi complessa, personaggi dai nomi impronunciabili, ironia tagliente. Ma c’è un’alternativa in grado di farti entrare nel suo universo letterario senza cadere nel blocco del lettore: I racconti di Pietroburgo.  

Pubblicato nel 1842, si compone di cinque brevi racconti in grado di sondare l’animo umano con una destrezza disarmante. Rappresenta un esempio della genialità gogoliana, capace di mescolare il grottesco con la realtà, il comico con il tragico.

Ambientati nella capitale imperiale, questi racconti ritraggono impiegati anonimi, piccoli uomini inghiottiti da una burocrazia opprimente, ma anche da paure e allucinazioni. Gogol’ ci mostra come l’assurdo non sia un’invenzione, ma una parte quotidiana della vita. A partire da Il naso, una palese critica alla tabella dei ranghi di Pietro il Grande, continuando con Il cappotto, simbolo tragico del desiderio di dignità, Gogol’ crea un universo di storie universali.

I temi che toccano sono infiniti ed è il miglior modo per iniziare ad approfondire uno degli autori che più ha influenzato la letteratura successiva.

Padri e figli di Ivan S. Turgenev

Passiamo all’emblema delle crisi idiologiche: Padri e figli. Scritto nel 1862, questo romanzo mette in scena il dialogo socio-politico dell’epoca, ovvero nichilisti contro la nobiltà terriera.

La trama ruota intorno a due giovani amici, Arkadij e Bazarov, che tornano a casa dopo gli studi universitari. Arkadij ci viene presentato come una figura moderata, mentre il vero protagonista risulta essere il carismatico Bazarov, medico e nichilista, convinto che nulla abbia valore se non ciò che è scientificamente dimostrabile. Il suo arrivo sconvolge gli equilibri familiari e sociali, mettendo in discussione valori, affetti, ideali e autorità.

Questo libro, intriso di tensioni sociali e riflessioni interiori è un ottimo punto di partenza per comprendere le dinamiche culturali e psicologiche della Russia pre-rivoluzionaria.

Le notti bianche di Fëdor M. Dostoevskij

Uno dei romanzi più brevi e struggenti dell’autore. In nemmeno un centinaio di pagine Dostoevskij, grazie alla figura del sognatore, ci fa toccare la speranza con mano per poi distruggerla senza remore. 

Il protagonista, un giovane senza nome, conduce un’esistenza grigia e isolata, fatta di routine e fantasie letterarie. Una sera d’estate, durante una delle celebri “notti bianche” pietroburghesi, incontra per caso Nasten’ka, una ragazza malinconica che attende il ritorno dell’uomo che ama. Tra i due nasce una confidenza intensa, profonda e fragile come il tempo che li separa dal giorno. Parlano, si raccontano, si illudono. Ma la realtà è destinata a riportarli bruscamente coi piedi per terra.

Nessun autore prima di lui era riuscito a rappresentare così vividamente la distruzione delle illusioni umane. Non potrai far a meno di divorarlo in un paio di sessioni di lettura per poi rimanere per ore a fissare il soffitto una volta concluso.

La sonata a Kreutzer Lev N. Tolstoj

In una guida del genere non può mancare La sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj. Scritto durante una profonda crisi spirituale nel 1889, l’autore mette in scena un racconto che scardina completamente la visione tradizionale dell’amore e del matrimonio.

La trama è semplice, la storia si apre in un vagone di un treno. Un gruppo di persone discute di matrimonio, relazioni e amore. Un uomo prende la parola, Pozdnišev, che racconta la propria tragica vicenda: ha ucciso la moglie per gelosia, convinto che lei lo tradisse con un violinista. Ti stai chiedendo cosa suonasse questo musicista? Proprio La sonata a Kreutzer di Beethoven. 

Il racconto si sviluppa in una lunga confessione, un monologo interiore denso di amarezza, sospetto e condanna morale. 

Conclusioni

Che tu scelga l’atmosfera onirica di Le notti bianche, il disincanto ideologico di Padri e figli o il tormento morale della Sonata a Kreutzer, c’è qualcosa in questi romanzi che ti rimarrà addosso: un dettaglio, una frase, una sensazione. 

Partire da questi cinque titoli sarà solo l’inizio di un fantastico cammino che cambierà totalmente la prospettiva che hai del mondo.

Ilenia Carratù

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Ilenia Carratù

Ilenia, classe 1998. Laureata in Lingue e Culture Comparate, è sempre stata attratta più dalle storie che dalle opinioni altrui. Appassionata di letteratura anglosassone e russa cerca, tra parole e silenzi, quel tipo di verità che solo quest’ambito sa suggerire. Oltre alla lettura, ama il cinema, la musica e il mondo esoterico.
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