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Caporalato della scuola: gli istituti paritari 

Immaginate la scena: docenti precari costretti a lavorare senza stipendio e, nella peggiore delle ipotesi, niente contributi o contratto.

Vi chiederete, perché? Per sperare di ottenere un punteggio più alto che li possa far salire in graduatoria ed avere una supplenza nella scuola pubblica.

No, non è un film o una serie TV. Questo è ciò che accade agli insegnanti nella maggior parte degli istituti paritari della Campania.

In Italia, la legge numero 62/2000 ha riconosciuto due tipi di scuole non statali: paritarie e non paritarie, ovvero private.

Le prime svolgono servizio pubblico, e gli alunni devono necessariamente frequentare le lezioni e sottostare all’obbligo d’ istruzione delle leggi italiane.

Il Ministero, quindi, riconosce agli studenti degli istituti paritari gli stessi diritti e doveri di quelli pubblici, con esame di Stato, riconoscimenti ed abilitazioni.

Per quanto riguarda i docenti, possono candidarsi con delle domande e hanno il servizio identificato in maniera equivalente rispetto alle scuole pubbliche.

Il problema insorge quando istituti paritari decidono di non pagare gli insegnanti, giustificando ciò con il fatto che i docenti non sostengono le lezioni normalmente.

Sebbene le direttive ministeriali siano altre, in tanti istituti paritari gli alunni non frequentano, arrivano sporadicamente e, di solito, solo se ci sono compiti in classe.

A che qui si potrebbe aprire un mondo, ma andiamo avanti.

I docenti precari necessitano di punteggio per salire nelle Graduatorie provinciali per le Supplenze (GPS), quindi decidono di intraprendere la battaglia della scuola paritaria e sottostare a determinate “regole”.

Regole ovviamente assurde, per esempio non essere pagati o, ancora peggio, non avere un contratto di lavoro regolare.

Quindi, vi chiederete, perché accettare ciò e non denunciare?

Beh, la situazione è molto più complessa.

Ci sono tantissimi insegnanti precari stremati, con pochi mesi all’anno di supplenza che necessitano del punteggio. E qui entrano in gioco gli istituti paritari che sfruttano gli insegnanti costringendoli a queste norme assurde e illegali.

Proprio come i braccianti nei terreni da coltivare, gli insegnanti si trovano in una situazione di totale follia, lavorando pur non essendo pagati e non godendo di alcun privilegio, come fosse normale.

Questo è il vero e proprio caporalato della scuola!

Se vogliamo che le cose cambino è ora che le Regioni e il Ministero si sveglino, controllando questi istituti per non permettere ai docenti di perdere la voglia e la dignità in questo modo.

Che roba! Roba dell’altro mondo! Tutto il mondo, oggi, è roba dell’altro mondo! E pensare che fino a ieri le cose avevano un capo e una coda! E se mi avessero scambiato stanotte?”.

Alice nel Paese delle Meraviglie

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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