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Napoli Pride 2025: tutta ‘nata storia!

Arrevutamm Pride: insieme per i diritti 

Siamo a giugno, il mese del pride. Eraclito ci dice che tutto scorre, tutto cambia, non ti bagnerai mai due volte nello stesso fiume; eppure, per quanto la società sembri andare incontro ad un progresso dopo l’altro, la realtà è che siamo fermi, nulla sta cambiando se non in peggio. Siamo a giugno, il mese del pride, giugno *2025* per l’esattezza ma ci sono ancora persone che non sono libere di amare, libere di essere se stesse, persone che vengono violate e violentate psicologicamente e sessualmente. Sono passati due anni dall’inizio del genocidio del popolo palestinese e sono due anni che la comunità lgbtq+ viene completamente cancellata, giorno dopo giorno, facendo passare la Palestina come un popolo omofobo (cosa falsa) e tentando così di provare a giustificare un massacro che di giusto non ha assolutamente nulla. 

Al pride di Napoli del 5 luglio mancheranno due realtà storiche: l’Associazione transessuale Napoli (ATN) e la Onlus i Ken, decisione basata sulla posizione, ritenuta inaccettabile, assunta da Antonello Sannino presidente di Antinoo Arcigay Napoli che ha accettato di prendere parte al Tel Aviv Pride. Ciò che chiedeva ATN era semplice e chiaro:  l’inserimento nella piattaforma politica della frase “Basta genocidio, Palestina libera” richiesta evidentemente non accettata. Afferma ATN: “Per noi è una decisione molto sofferta, e abbiamo fatto fin troppo per evitarla, ma crediamo che in questo momento non ci siano le condizioni per procedere insieme in questo cammino […]Ma proprio adesso che è urgente farci vedere presenti e pronte a resistere, crediamo che non si possa fare un passo indietro nella lotta per la giustizia” mostrando pieno supporto al popolo palestinese. E ancora, a pronunciarsi è anche i-ken in un comunicato social: “La mancata accoglienza dello slogan ‘Basta genocidio, Palestina libera’ solleva interrogativi sulla coerenza del Pride con i suoi valori fondativi: antifascismo, solidarietà e diritti umani. Crediamo che il Pride debba restare uno spazio credibile, inclusivo e impegnato per la giustizia globale. Siamo disponibili a collaborare con tutte le realtà che condividano questo percorso.”

Perche sì, in casi come questo, non prendere posizione è già una una presa di posizione: quella sbagliata.

Il 28 giugno, data non casuale dato che coincide con l’anniversario dei Moti di Stonewall del 1969, a Napoli ci sarà l’Arrevutamm Pride, una marcia che nasce dalla volontà di uguaglianza e giustizia. È una manifestazione autofinanziata, non ha sponsor, soprattutto quelli che direttamente o indirettamente sostengono un genocidio, perché di questo si tratta. Il nome, “Arrevutamm” designa proprio la volontà di “arrevotare” ribaltare, cambiare, mettere sottosopra, gridare e farci sentire, perché tutto questo silenzio è assordante, perché girare il viso dall’altro lato, non fa sparire un problema così grande. Arrevutamm è un pride del popolo, non delle associazioni.

Quando sembra che nessuno voglia ascoltare

quando troppe persone si girano dall’altra parte 

quando anche solo uno non riesce più a parlare 

bisogna gridare, gridare forte

per chi non può 

per chi ha perso la voce

per chi non viene ascoltato. 

Non si può essere indifferenti davanti a tutto ciò. 

Una canzone recita “l’amore ha vinto, vince, vince, vincerà” facciamo in modo che sia così. 

Non girarti dall’altra parte. Sei fortunato perché sei nato da questa parte, ma non si può ignorare ciò che succede altrove. 

No Pride in Genocide.

Sabato 28 giugno ore 16:30 a Piazza Garibaldi, da lì partenza alle 17 verso Piazza Municipio. Su instagram come @/Arrevutamm_pride

Leggi anche No Pride in Genocide: verso un Pride antisionista

Marianna Russo

Marianna Russo

Marianna, classe 2003. Inguaribile romantica, innamorata dei girasoli e sempre ottimista. Quando scrivo scompongo il mio cuore su carta, la scrittura mi salva sempre. “Solo se ti rende felice.”
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